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Operazione Barbarossa

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Direttrici d'attacco dell'operazione Barbarossa

Citazioni sull'operazione Barbarossa.

  • [Il primo giorno dell'attacco[1]] [...] il capo di stato maggiore dell'armata Varennikov [...] telefonò alle 4.30 dicendo che l'artiglieria tedesca aveva aperto il fuoco lungo tutto il confine, che Przemysl era sotto il tiro da breve distanza e che in alcuni punti il nemico stava attraversando il confine. Tuttavia ci mise in guardia: «Non cedete alle provocazioni, non tirate sugli aerei tedeschi – aspettate ordini».
    Proprio in quel momento ci giunse alle orecchie il cupo e assordante rumore dei motori. Uscimmo tutti in strada. Era già giorno. Un pensiero mi attraversò la mente: «22 giugno, il giorno più lungo». Il sole stava sorgendo e incontro ad esso volavano a pieno carico, i bombardieri di Hitler. Volteggiarono sulla città e poi si abbassarono. Le croci sulle ali – che avevamo imparato a riconoscere dagli schizzi dei manuali di identificazione – erano visibili a occhio nudo. E così pure i punti neri che si staccavano dagli aerei. Bombardavano con precisione: la stazione ferroviaria, le strade d'accesso, la raffineria, i nostri baraccamenti (il servizio segreto tedesco non sapeva che erano stati abbandonati alcuni giorni prima). Dopo aver sganciato le bombe, volteggiarono lentamente sulla città. Perché avrebbero dovuto affrettarsi? Non c'era neppure uno dei nostri caccia: i cannoni della contraerea non avevano sparato un solo colpo. (Nikolaj Popel)
  • L'«operazione Barbarossa» era stata lanciata con troppo ottimismo, e i primi successi indussero Hitler ad aggravare il suo errore pensando che la campagna fosse quasi finita. Al'inizio della guerra[1] la Russia era notevolmente superiore come equipaggiamento bellico: sette a uno per i carri armati, quattro o cinque a uno per gli aerei. Ma il rifiuto di Stalin di seguire gli avvertimenti, e la sua insistenza sulla collocazione dei reparti dell'esercito alla frontiera, con l'ordine di mantenere ad ogni costo la postazione, causarono ingenti perdite. Prima della fine dell'anno [1941] i tedeschi avevano fatto 3,5 milioni di prigionieri e ucciso o ferito un altro milione. Quasi tutti questi notevoli successi tedeschi ebbero luogo nei primi mesi della campagna. (Paul Johnson)
  • Si trattava di un piano [per l'invasione dell'Unione Sovietica] ambizioso, aggressivo e brutale, anche se per rendersi pienamente conto di quanto in effetti esso fosse mostruosamente disumano i suoi comandanti militari, i magnati del partito e i satrapi assassini delle SS dovettero attendere ancora sino a quando Hitler rimuginò con ferocia l'aspetto «ideologico» della sua crociata antibolscevica e antislava, una pazza e terribile mistura di razzismo nazista e di brutale colonialismo. Per questi spregevoli Untermenschen, «sub-umani» slavi, che fossero riusciti a sopravvivere, non sarebbe rimasto altro destino che quello della schiavitù e dello sfruttamento. (John Erickson)

Note

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  1. a b 22 giugno 1941.

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