Patricia A. McKillip

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Patricia A. McKillip nel 2011

Patricia Anne McKillip (1948 — 2022), scrittrice statunitense.

Incipit di alcune opere[modifica]

Il principe del mare e del fuoco[modifica]

Il maestro degli enigmi di Hed[modifica]

Morgon di Hed conobbe l'arpista del Supremo in un giorno d'autunno, quando le navi mercantili attraccarono a Tol per lo stagionale scambio di prodotti. Fu un ragazzino ad avvistare i vascelli panciuti, dalle schioccanti vele a strisce rosse, azzurre e verdi, che in lontananza si facevano strada fra gli snelli scafi dei battelli da pesca, ed a correre su per la costa da Tol fino ad Akren, la dimora di Morgon, Principe di Hed. Egli interruppe una discussione, riferì il suo messaggio, e sedette a un lungo tavolo ormai quasi vuoto per ficcarsi in bocca tutto ciò che era avanzato dalla colazione. Il Principe di Hed, che la sera prima aveva caricato due carri di birra da vendere e ancora stentava a rimettersi dalla fatica, volse due occhi arrossati oltre il tavolo e gridò per chiamare sua sorella.

L'erede del mare e del fuoco[modifica]

La primavera portava invariabilmente tre cose alla dimora del Re di An: il primo carico via mare del vino di Herun, i nobili delle Tre Terre per il conclave primaverile, e una disputa.
Nella primavera dell'anno successivo alla misteriosa scomparsa del Principe di Hed, che con l'arpista del Supremo era svanito come nebbia sul Passo di Isig, la grande magione coi suoi sette portali e le sue sette candide torri sembrò aprirsi come un baccello maturo dopo un lungo ed aspro inverno di silenzio e di tristezza.

L'arpista nel vento[modifica]

Il Portatore di Stelle e Raederle di An sedevano sulla sommità della più alta fra le sette torri di Anuin. Sotto di loro era tutto un susseguirsi di tetti e terrazze di pietra bianca, che digradavano fino alla verde ondulazione del pendio su cui sorgeva la grande dimora. Più in basso la città sembrava doversi aggrappare ai colli per non scivolare in mare. Il cielo che splendeva su di loro era d'un azzurro intenso, la cui monotona serenità era turbata appena ogni tanto dallo spiraleggiare di un falco. Da molte ore Morgon non si muoveva. Quel mattino il sole aveva proiettato l'ombra del suo profilo contro uno dei merli fra cui era venuto a sedersi, e senza che lui ne avesse notato il lento ruotare l'ombra si stagliava adesso su quello opposto.

La città di luce e d'ombra[modifica]

Mentre il governatore dell'antica città di Ombria giaceva in punto di morte, lo sguardo gelido di Domina Pearl costrinse la sua concubina a uscire dalla camera, e questa si allontanò senza quasi vedere dove stava andando. Giunta alla porta non sorvegliata della stanza di Kyel Greve entrò e si fermò accanto al letto sul quale il bambino stava giocando con i suoi pupazzi.

La maga di Eld[modifica]

Un tempo, il mago Heald si congiunse con una donna del popolo, nella città capitale di Mondor, e lei gli diede un figlio con un occhio verde e l'altro nero. Heald, che aveva gli occhi neri come la cupa palude di Fyrbolg, entrò e uscì come il vento dalla sua vita, ma il bimbo, chiamato Myk, rimase con la madre fino all'età di quindici anni.

Una culla in fondo al mare[modifica]

Nessuno sapeva con certezza dove abitasse Fiord in quell'ultimo anno, dopo che il mare s'era preso suo padre e ne aveva scaraventato sulla spiaggia la barca – povera conchiglia vuota, avvolta da un intrico di reti come in un sudario. Tornava a casa quando lo decideva lei, e se ne stava seduta al focolare di sua madre, senza parlare, volgendo uno sguardo corrucciato per la piccola stanza silenziosa, coi galleggianti di vetro trovati da suo padre – variopinte bolle di luce – ancora sull'impolverato davanzale; e la stessa coperta a scacchi ancora posata sul letto dove lui dormiva; e l'uscio aperto, nelle sere tranquille, sullo stesso scorcio del villaggio e del porto, coi pescherecci che rientravano ai sollevarsi della marea.

Voci dal nulla[modifica]

Silenzio. Una scogliera a strapiombo più nera dello spazio profondo. Un confuso cielo rossastro sullo sfondo. Un ovale ripiegato su se stesso, di tutti i colori o di nessun colore, disteso su sabbia ametista. Una visione sfocata di una stella rossa. La scogliera. L'ovale. Il sole rosso. La visione.
Silenzio. Tenebre.

Bibliografia[modifica]

  • Patricia A. McKillip, Il maestro degli enigmi di Hed, L'erede del mare e del fuoco, L'arpista nel vento, traduzione di Gianluigi Zuddas, in "Il principe del mare e del fuoco", Ed. Nord, 1995. ISBN 8842908444
  • Patricia A. McKillip, La città di luce e d'ombra, traduzione di Gianluigi Zuddas, Ed. Nord, 2005. ISBN 8842913677
  • Patricia A. McKillip, La maga di Eld, traduzione di Riccardo Valla, Mondadori, 1989.
  • Patricia A. McKillip, Una culla in fondo al mare, traduzione di Ilva Tron, Mondadori, 1998. ISBN 8804445173
  • Patricia A. McKillip, Voci dal nulla, traduzione di Gaetano Staffilano, Mondadori, 1988.

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]