Pietro Ripari

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Pietro Ripari, in un'incisione del 1860

Pietro Antonio Ripari (1802 – 1885), patriota, medico e pubblicista italiano.

Al cardinale Antonelli[modifica]

Incipit[modifica]

Senz'odio, senz'ira, bensì con lo sdegno virile di un'anima che sente l'offesa, e col disprezzo dell'uomo onesto al malvagio, io parlo a voi a viso aperto, cardinale Antonelli, fatto sicuro, non dalla libera terra, dalla quale vi scrivo, ma dalla coscienza della mia innocenza, e dalla voce della mia dignità d'uomo, da voi ferita tanto brutalmente; e parlo a voi a viso aperto, perché le mie parole abbiano quella fede, che viene spontanea a chi scrive, dalla garanzia del proprio nome, e perché voi possiate, se siete da tanto, smentirle, o farle smentire.

Citazioni[modifica]

  • Narro una storia di brutalità, e di sevizie, nella quale il martirio fisico scompare sopraffatto dalla tortura morale – una storia che darà la misura legale, per la quale giudicare con certezza di giudizio vero, come si amministri la giustizia a Roma dal prete cattolico a tre milioni d'uomini, come ne sia rispettata la dignità morale – storia che varrà a porre nella bilancia del giudizio pubblico il valore di un fatto modello, contro le pensate invenzioni della diplomazia, contro le arti dei gabinetti, misture di viltà e di menzogna, le quali mostrano, che come i re coscienti di avere fra le mani una causa perduta, paventano l'isolamento, cosi temono il severo inesorabile sguardo della pubblica opinione che li ha giudicati. (p. 2)
  • Nessuno pretende, ai nostri giorni, sapienza dal prete cattolico, cardinale Antonelli, perché la sapienza, che è il vero, del vero si alimenta, cresce, si fa robusta, si dilata col solo vero e pel solo vero – e molto meno v'ha chi pretende dal prete sapienza politica; ma il veder voi cosi povero di questa, da non accorgervi che col creare delitti, vi scavavate da voi stesso la fossa – da non comprendere che il servire tanto supinamente all'Austria, era un distruggere il papato, perché era un porre nelle mani del partito liberale quella spada a due tagli, che ha condotte le cose politiche di Roma al punto nel quale si trovano oggi, è cosa che passa veramente ogni credenza. (p. 3)

Bibliografia[modifica]

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