Pirro
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Pirro (318 a.C. – 272 a.C.), sovrano dell'Epiro.
Attribuite
[modifica]- Un'altra vittoria come questa e torno a casa senza esercito![1] (citato in Eugène Talbot, Histoire romaine, pag. 69)
- Un'altra vittoria simile e saremo spacciati. (citato in Call of Duty 3)
Citazioni su Pirro
[modifica]- Generale degno di ammirazione per la sua capacità, politico dotato di pronta visione nell'abilità di affrontare situazioni difficili e di fare proprie altrui aspirazioni di autonomia, avrebbe potuto avere, a suo favore, un elemento assai forte, anche se non decisivo: la comune civiltà e la comune origine etnica delle genti italiote e di quelle siceliote cui voleva presentarsi come capo e come salvatore. Ma se era difficile parlare, in Italia e in Sicilia come nella Grecia propria, di unità e di Stato comune a città che fondavano la loro idealità politica sul concetto di autonomia e nella aspirazione alla egemonia, difficilissimo lo era poi per Pirro che, creando uno Stato unitario, non voleva un popolo, ma dei sudditi. (Mario Attilio Levi)
- Pirro, irripetibile stratega, fu più bravo a vincere una battaglia che la guerra. (Tito Livio; citato in Servio)
- Quella di Pirro sì che è una vittoria: sbarazzarsi d'un sol colpo dei nemici e dei suoi. (Stanisław Jerzy Lec)
- Se Pirro è un dio, non abbiamo nulla da temere, visto che non siamo colpevoli; se è un uomo, non può essere superiore a noi. [Spartani] (Dercilida)
Note
[modifica]- ↑ Pronunciata dopo le vittorie di Heraclea e Ascoli Satriano