Prospero Balbo

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Prospero Balbo (1820 circa)

Prospero Balbo, conte di Vinadio (1762 – 1837), intellettuale e politico italiano.

Citazioni su Prospero Balbo[modifica]

  • [Dopo aver descritto la morte e i funerali del conte] Così passò quel grande che la somma perizia delle cose di Stato e la vasta e varia dottrina rendeva meritatamente famoso anche appresso alle straniere nazioni. Ma chi ne ebbe personal contezza, quelli a cui toccò la ventura di potergli vivere dappresso avevano ben altre cagioni di venerarlo; perocché vedevano in mirabile altezza d'ingegno somma modestia di tratto ed una naturale propensione, anzi un impeto a cercare ed onorare tutti quelli che dessero indizio di qualche virtù; né contentarsi d'un vano conforto di parole, ma essere largo di consigli e d'aiuti; e procurar ricompense, e rallegrarsi dei progressi scientifici e letterari come di suo privato vantaggio, perché non aveva mai separato l'utile proprio dal pubblico bene e gli era ignoto sentimento l'invidia. (Luigi Cibrario)
  • Questo fiore di gentiluomo, statista e letterato di vaglia, al quale il Piemonte deve quel grandioso svolgimento di coltura italiana, che fu preludio alle egemonia nazionale tentata più tardi con singolare fortuna, amava i giovani d'ingegno e ben promettenti, e non stentò ad ammettere il Cibrario[1] nella sua segreteria in ufficio modestissimo, ma che fu il primo gradino di quella scala che egli poi salì fino al sommo. (Marco Tabarrini)
  • Sopra tutto riluceva nel conte Balbo l'amore di giustizia. Commendava i suoi nemici, e n'ebbe molti, pur troppo, delle virtù che credeva potersi loro attribuire, e taceva dei vizi e non si lagnava delle offese che ne aveva ricevute. Potendo, anzi forse dovendo mutarli d'ufficio perché inetti, li mantenne, anzi li ricompensò, per tema che la passione, facendo velo al giudizio, lo rendesse men giusto verso di loro. Epperò vi fu chi disse che per essere favorito dal conte Balbo bastava essergli nemico. Censura che vale un panegirico. (Luigi Cibrario)

Note[modifica]

  1. Luigi Cibrario (1802 – 1870).

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