Rivoluzione altamurana

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Il monumento ai martiri della Rivoluzione altamurana (1799), situato in piazza Duomo (Altamura)

Citazioni sulla Rivoluzione altamurana.

Citazioni sulla Rivoluzione altamurana[modifica]

  • Ciò non ostante vollero destinarmi Commissario del Cantone di Altamura. Io mi tenni riservata la carta, e non volli manifestare ciò ad alcuno per due mesi. Intanto i spiriti fervidi della mia patria, tra i quali molti studenti che allora vi erano al nostro Liceo, volevano piantare l'albero, e predicavano libertà ed eguaglianza, il che o mal annunziato o mal appreso dal popolo veniva preso per un sistema di libertà ed uguaglianza di beni, onde si erano accinti a dare il saccheggio alle case ricche. Io andava una mattina alla chiesa mentre il popolo era a ciò istigato,e fui interrogato da alcuni villani in Piazza, e dissi che la vera libertà ed eguaglianza era quella di Gesù Cristo insegnataci col Vangelo, e progredii alla Chiesa. [...] Spesso mi rimproveravano della moderazione che loro inculcava. Così fu mantenuto in calma il popolo di Altamura per circa due mesi. (Luca de Samuele Cagnazzi)
  • Quello che avvenne ad Altamura nel saccheggio non mi fermo a dirlo avendone altri scritto. Dico solo che sono incredibili le scelleraggini commesse dai Calabresi sotto l'occhio del Cardinale Ruffo. (Luca de Samuele Cagnazzi)
  • [Durante la permanenza di Cagnazzi di due giorni a Castellammare di Stabia] Mi ci portai e mi stiedi due soli giorni, poiché essendovi ivi molta della massa, ossia l'Armata Cristiana che erano stati in Altamura a saccheggiare, e che raccontavano le loro prodezze, e parlavano di me, dovei fuggire. (Luca de Samuele Cagnazzi)
  • Sono appena trascorsi 63 anni dal maggio 1799, ed io posso assicurarla[1]senza tema di esser contraddetto che passeranno ancor molti anni e molti secoli prima che quella gloriosa memoria si cancelli dall'animo de' cittadini altamurani. È una tradizione sacra, una tradizione di famiglia che di padre in figlio si tramanderà ai più tardi nepoti, perché non vi ha un solo altamurano che non possa dire: i miei avi presero un'arma contro i satelliti della tirannide e caddero perché la forza brutale li vinse, perché non era ancor sorto per tutti il sole della libertà. (Ottavio Serena)

Note[modifica]

  1. Ottavio Serena scrive ad Alexandre Dumas padre.

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