Robert Ludlum

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Robert Ludlum (1927 – 2001), scrittore statunitense.

Citazioni di Robert Ludlum[modifica]

  • Ha fatto una cosa che nessuno era riuscito a realizzare, che alcuni di noi pensavano fosse impossibile. Ha ricomposto i pezzi, ci ha permesso di vedere noi stessi più come possiamo essere, che come eravamo. C'è ancora molto da fare, ma lui ci ha dato la cosa più importante. Il desiderio di essere migliori di quanto non siamo; e di affrontare la verità. (da L'ultima verità)
  • I professionisti non frequentano i loro ammiratori, li tollerano. (da La strada per Omaha)
  • Il riposo è un'arma. (da The Bourne Identity. Un nome senza volto)

Il treno di Salonicco[modifica]

Incipit[modifica]

9 Dicembre 1939
Salonicco, Grecia
Uno a uno i camion arrancarono per la ripida salita nella luce che precedeva lo spuntare dell'alba su Salonicco. Una volta in cima ognuno prese un po' più di velocità; i guidatori erano ansiosi di ritornare nel buio della strada di campagna che scendeva incassata attraverso i fitti boschi.
E tuttavia ciascuno dei cinque guidatori nei cinque camion dovette dominare la propria ansietà. Nessuno poteva staccare il piede dal freno o schiacciare l'acceleratore oltre un certo limite; dovevano tenere gli occhi socchiusi, aguzzando lo sguardo pronti a una fermata improvvisa o a una curva inaspettata nel buio.

Citazioni[modifica]

  • C'è un'unica guerra da combattere. Non possono esserci divisioni tra quelli che combattono i fascisti. Questo è tutto ciò in cui credo. (p. 23)

Il circolo Matarese[modifica]

Incipit[modifica]

I tre Magi d'Oriente noi siamo,
Doni rechiamo giungendo da lontano...

I cantori di carole si pigiavano all'angolo formando un gruppetto, battevano i piedi, agitavano le braccia, e le loro voci giovanili penetravano l'aria gelida della notte tra i suoni aspri del clacson delle automobili, i fischietti della polizia e le melodie metalliche della musica natalizia squillata dagli altoparlanti dei negozi. Il traffico ringhiava, la nevicata era fitta e costringeva le orde di acquirenti dell'ultimo momento a farsi schermo agli occhi. Ciò nonostante, riuscivano a scansarsi a vicenda e ad evitare altresì le sobbalzanti automobili e i mucchi di neve bagnata. Le gomme slittavano sulle strade bagnate, gli autobus si sfioravano, separati da pochi centimetri, con un susseguirsi esasperante di partenze e fermate, e le campanelle degli uomini camuffati da Babbo Natale insistevano con i loro incessanti, sebbene futili, tintinnii.

Citazioni[modifica]

  • Un uomo infuriato diventa noncurante. (p. 61)
  • I bastardi non cambiavano mai, ma ne sapevano così poco! Uccidere un uomo tanto per uccidere era inutile, le conseguenze potevano molte volte essere troppo pericolose. Si uccideva per una ragione; per scoprire qualcosa eliminando l'anello vitale di una catena, o per impedire che qualcosa accadesse. O per impartire una lezione specifica. Ma sempre per una ragione. (p. 71)

Incipit di alcune opere[modifica]

Il ritorno dello Sciacallo[modifica]

Il buio era sceso su Manassas, in Virginia, e la campagna brulicava di vita notturna mentre Bourne scivolava attraverso i boschi che delimitavano la proprietà del generale Norman Swayne. Stupefatti, gli uccelli lasciavano svolazzando i loro neri rifugi; sugli alberi i corvi si svegliavano per lanciare gracchianti segnali d'allarme, poi, come calmati dai doni propiziatori di un cospiratore, si zittivano.

Protocollo Sigma[modifica]

Zurigo
«Posso portarle qualcosa da bere mentre aspetta?»
L'hotelpage era un uomo minuto che parlava un inglese appena accentato. La targhetta in ottone che ne indicava il nome spiccava sul verde loden dell'uniforme.
«No, grazie» gli rispose Ben Hartman accennando un sorriso.

Bibliografia[modifica]

  • Robert Ludlum, Il circolo Matarese (The Matarese Circle), traduzione di Bruno Oddera, BUR, Milano, 1986.
  • Robert Ludlum, Il ritorno dello Sciacallo, traduzione di Maria Barbara Piccioli, Superpocket, 1994. ISBN 8846200160
  • Robert Ludlum, Il treno di Salonicco (The Gemini Contenders), traduzione di Riccardo Calzeroni, Oscar Mondadori, Milano, 1984.
  • Robert Ludlum, Protocollo Sigma, traduzione di Giovanna Scocchera e Anna Feruglio Dal Dan, Superpocket, 2004.

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]