Roberta Dapunt
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Roberta Dapunt (1970 – vivente), poetessa italiana.
Intervista di Grazia Calama, lestroverso.it, 19 luglio 2018.
- La poesia deve ascoltare prima ancora di essere ascoltata. Nel senso che per essere scritta deve udire con attenzione, così come deve guardare con attenzione. La sua lingua parte da questo, dal considerare con cura ciò che ha di fronte. Osservare con attenzione, rimanere in silenzio per sentire meglio, così da poter entrare in profondità nelle cose, nel tempo e rivelarne i particolari per formularli in versi.
- Per ciò che riguarda la mia esperienza, sento una poesia compiersi, quando nella mia lettura riesce a soddisfare il tentativo di scrittura avvenuto. Giungere al termine di uno spazio assegnato a un foglio, a un quaderno, lì la poesia si compie in poche righe, a volte in troppe parole. Mentre nello spirito rimarrà uno spazio che non ha limiti e non si sposterà da ciò che è destinato a essere incompiuto.
- Perché un'espressione possa succedere, ci vuole una persona, un luogo, un tempo. Questo vale anche per la poesia. Io cerco di esprimermi in ciò che conosco bene, perché mi succede intorno e da vicino. So per certo che in ogni poesia sono io la prima e l'ultima istanza. Il tempo poi raccoglie il rendiconto di un linguaggio che inevitabilmente da corpo a un discorso più ampio.
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