Roberto Battaglia

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Roberto Battaglia (1913 – 1963), antifascista, partigiano e storico italiano.

Citazioni di Roberto Battaglia[modifica]

  • [...] che siano spariti i miti [quelli sui quali il fascismo aveva edificato le proprie fortune], è un fatto indubbiamente positivo. Ma ecco l'altro aspetto e l'altra faccia della gioventù di oggi: ai miti è subentrato il vuoto. Sono d'accordo che bisogna avere fiducia nei giovani e che essi sapranno trovare la strada giusta, come l'hanno saputa trovare tanti di noi in circostanze ancora più difficili. Ma il fatto è che proprio per questa ragione, proprio perché abbiamo sperimentato personalmente che cosa significhi trovare per proprio conto la strada giusta, proprio perché sappiamo di quali angosce e di quali lutti è nutrita la nostra giovinezza, noi vogliamo evitare che la gioventù d'oggi ripercorra un così lungo ed aspro viaggio, vogliamo impegnare tutte le nostre energie affinché le nuove generazioni camminino più speditamente e meno faticosamente.[1]
  • Accade persino che una posizione è conquistata e persa più volte nel giro di pochi giorni: o addirittura di poche ore, come nella battaglia di Monte Soglio, a nord di Lanzo. Il 5 settembre il nemico sferrava un violento attacco contro le nostre posizioni di Monte Soglio, Cima Brusa, Cappella del Bandito e Madonna della Neve. Dopo oltre 5 ore di duri combattimenti i nazifascisti riuscivano ad occupare l'importante quota di Monte Soglio. Passati al contrattacco all'arma bianca, i garibaldini riuscivano a riconquistarla nella giornata stessa.[2]

Un uomo, un partigiano[modifica]

Incipit[modifica]

L'8 settembre 1943 ero un tranquillo studioso di storia dell'arte, chiuso in un cerchio limitato di interessi e di amicizie; l'anno dopo, l'8 agosto, ebbi il comando d'una divisione partigiana che ha dato più di un fastidio al tedesco.

Citazioni[modifica]

[...] questo è spesso il primo effetto della guerra e ancor più della guerriglia: ricondurre l'uomo a uno stato primitivo di riflessione e di sentimento, farlo attento mentre è sdraiato in terra ed ha avvertito il nemico a breve distanza, al tremare dei fili d'erba, all'odore delle zolle, allo sbucare improvviso d'un insetto vario di colori e miracoloso nella sua finitezza. (p. 68)

Explicit[modifica]

In una vita così dura in cui vedevamo scomparire giorno per giorno tanti di noi, già generosi di giovinezza, vivere o morire diventavano funzioni naturali come il dormire o lo star svegli.

Explicit di Storia della Resistenza italiana[modifica]

L'azione armata della Resistenza non fu fine a se stessa; si tradusse, malgrado tutte le difficoltà, nell'instaurazione della Repubblica italiana e nella promulgazione della carta fondamentale del nuovo Stato: la Costituzione. Punto di partenza e non d'arrivo. Qualunque siano le vicende che il futuro riserba all'Italia è certo che la strada dell'avvenire passa per la Resistenza, è certo che le forze popolari hanno messo nel paese quelle radici profonde che erano mancate nel primo Risorgimento, è certo che mai più un qualsiasi tentativo di dominazione straniera o interna potrà strappare al popolo italiano la patria così faticosamente conquistata. N'è prova lo stesso fatto che, a tanti anni di distanza, la lotta di liberazione si sottrae a qualsiasi facile schema celebrativo, rifiuta d'essere «imbalsamata», ma conserva intatta la sua carica polemica e il suo messaggio di speranza.

[Roberto Battaglia, Storia della Resistenza italiana, Einaudi, Torino, 1970.]

Note[modifica]

  1. Dal discorso tenuto nel 1959 in occasione del V Congresso nazionale dell'ANPI. Citato in Roberto Battaglia, in Donne e Uomini della Resistenza, ANPI, 25 luglio 2010.
  2. Da Storia della Resistenza italiana, Einaudi, Torino, 1970, p. 402.

Bibliografia[modifica]

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