Roberto Mussapi

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Roberto Mussapi (1952 – vivente), poeta, scrittore e traduttore italiano.

Tusitala. Verso l'isola del tesoro[modifica]

  • Non fugge se stesso, ma si insegue. Là dove lo attende Fanny Osbourne, sposata, con due figli in attesa di divorzio. Si sono conosciuti in Francia due anni prima. Dopo un lungo soggiorno comune, Fanny è ripartita per l'America. Ai primi di agosto di quell'anno Robert riceve un suo telegramma. Rompendo definitivamente con la famiglia, già esasperata dalla sua vita tutt'altro che regolare, e creando acuti benché controllati malumori tra gli amici, inizia la sua particolarissima emigrazione. Inutile domandarsi cosa dicesse quel telegramma. Stevenson lo distrusse e non accennò mai al suo contenuto, limitandosi a rivelare che era di Fanny, e che doveva subito raggiungerla. (p. 20)
  • Fanny era ripartita per gli Stati Uniti nell'agosto del 1878, dopo due anni di soggiorno francese. In quei due anni aveva perso un figlio e conosciuto Robert Louis Stevenson. Tutti gli indizi e le testimonianze sulla sua vita attestato un carattere egocentrico, ma determinato e leale. Era evidente che avrebbe conseguito lo scopo per cui era partita, e avrebbe ottenuto il divorzio. (p. 27)
  • Il faro sulle rocce di Bell, uno dei più famosi al mondo, terminato nel 1811 dopo quattro anni di strenuo lavoro, fu il primo costruito in Scozia su un avamposto isolato. Il suo costruttore aveva seguito l'insuperabile metodo Smeaton per tutta la parte architettonica, apportando però modifiche rivoluzionarie nel meccanismo di emissione della luce. [...] Il faro luminoso subiva così degli oscuramenti assoluti, alternati regolarmente a fasi di luce piena, il buio era seguito dalla luce immediatamente e senza graduazioni. Questa e altre innovazioni resero celebre l'ingegnere che le aveva escogitate, il più famoso di una famosa famiglia di progettisti e costruttori di fari. Ancora oggi l'Enciclopedia Britannica lo nomina col dovuto rilievo nella storia dei fari marittimi. Quello che la Britannica non dice è che l'insigne e benemerito ingegner Robert Stevenson era il padre di Thomas, il quale aveva trasmesso l'impegnativo e augurale prenome al figlio, aggiungendovi Lewis, poi francesizzato in Louis. (pp. 41-42)
  • Da pochi mesi la moda femminile prescriveva calze bianche, anziché nere. Thomas Stevenson brontolava continuamente contro l'innovazione. Fanny non ci pensò due volte, ripristinò l'antica usanza, e da quel momento Thomas fu suo, e con lui sua moglie. Il tormentato e intenso rapporto tra padre e figlio fu definitivamente recuperato in pochi giorni dall'energica americana, con gran gioia di mrs Stevenson, che aspirava da sempre alla pace in famiglia. Quei giorni al 17 di Heriot Row videro i due sposi trasformati, rivestiti da capo a piedi, onorati e felici. Fanny fu oggetto di ironia da parte di alcuni biografi di Stevenson, ed è apprezzabile la loro cavalleresca solidarietà con gli amici bevitori, fumatori, conversatori di Robert, in opposizione a quella consorte totalitaria, esclusiva. Ma è un fatto che lei risolse rapidamente i problemi di Robert col padre, che ne favorì il passaggio dalla prosa d'arte paludata a un genere di letteratura più avventurosa, che gli consegnò un fedele luogotenente, il giovane, alto, robusto, acuto e curioso Lloyd.[1]

Note[modifica]

  1. Il figlio che Fanny aveva avuto dal precedente marito, Sam Osbourne.

Bibliografia[modifica]

  • Roberto Mussapi, Tusitala. Verso l'isola del tesoro, Leonardo Editore, Milano, 1990. ISBN 88-355-0063-X

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