Romualdo de Sterlich

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Romualdo De Sterlich (1712 – 1788), filosofo italiano.

Citazioni di Romualdo De Sterlich[modifica]

  • [Nel Regno dei Borbone di Napoli il Preside] che governa una provincia intera, e ch'è capo di un tribunale composto di un capo di ruota, due uditori, un fiscale, ed un avvocato de' poveri, fa qui meno figura di quel che faccia un semplice governatore di cotesto Stato. [Infatti nello Stato pontificio] i Monsignori [...] si credono tante deità. Non invidio perciò cotesto governo. Non dico poi nulla de' Vescovi, i quali nessuna giurisdizione hanno sopra i secolari [...]. Non abbiamo Protettori Eminentissimi, e non vi son patentati, tutta gente perniciosa alla quiete dello Stato; e se qualche barone, o qualche ministro tentasse di opprimere un poveraccio, è pronta la real protezione. Veramente una volta i baroni eran tanti tirannotti; ma ora la presenza del Re gli ha resi umanissimi.[1][2]

Note[modifica]

  1. La valutazione di De Sterlich è implicitamente una lode della politica del Tanucci e testimonia dei cambiamenti introdotti anche nelle province nel modo di esercitare il potere del ministero togato. Cfr. Giuristi e società al tempo di Pietro Giannone, p. [265].
  2. A Giovanni Bianchi, Biblioteca Gambalunga, Rimini, fondo Gambetti, 2 settembre 1762; citato in Giuristi e società al tempo di Pietro Giannone, Atti del convegno di studi nel tricentenario della nascita, a cura di R. Ajello, Jovene Editore, Napoli, 1980, p. [265].

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