Sébastien Racle

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Padre Racle ucciso dai soldati inglesi

Sébastien Racle, oppure Rale, Rasle o Rasles (1652/1657 – 1724), missionario e gesuita francese.

Citazioni di Sébastien Racle[modifica]

  • [Al padre De la Chasse, che nel 1721 lo esortava a tornare nel Canada] Il Signore mi ha confidato questo greggie; io non lo abbandonerò mai, e mi terrò felice di essere immolato per suo vantaggio.[1]

Citazioni su Sébastien Racle[modifica]

  • A Norridgewock, sulle sponde del Kennebec, il venerando Sebastiano Rasles, compagno e maestro dei selvaggi, da oltre un quarto di secolo, avea raccolto un florido villaggio intorno a una chiesa la quale sebbene eretta nel deserto, non era senza qualche pretensione alla magnificenza. Rigidamente ascetico, sobrio, astemio, rigoroso osservatore della quaresima, fabbricava colle proprie mani la propria capanna; astenevasi dal vino e il suo nutrimento limitavasi ad una piccola quantità di grano d'india che triturava colle proprie mani. (George Bancroft (politico))
  • Poiché gl'invasori [inglesi] si furono ritirati, tornarono i selvaggi ad assistere i feriti e seppellire i morti. Fra questi ultimi trovavano Rasles, macellato per molti colpi, col capo scarnificato, il cranio spezzato in più luoghi, la bocca e gli occhi ripieni di sozzure, e seppellironlo riverentemente nel luogo stesso, dov'era solito tenersi in piedi dinanzi all'altare.
    Così periva Sebastiano Rasles, l'ultimo missionario cattolico della Nuova Inghilterra; cosi perivano le missioni gesuitiche e i loro frutti; i villaggi dei semi-civilizzati Abenaki e i preti loro. Rasles toccava il sessagesimo settimo anno, e trentasette ne aveva spesi al servizio della chiesa in America. (George Bancroft (politico))

Note[modifica]

  1. Citato in Giorgio Bancroft, Storia degli Stati Uniti d'America, vol. VI ed ultimo, traduzione di Giuseppe De Tivoli, Editore Francesco Pagnoni, Milano, 1859, cap. XXIII, p. 31.

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