Scaldo
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Citazioni sullo scaldo o skaldo, poeta presso le antiche corti norvegesi.
- Dicevansi skaldi quei poeti che, non solo per valentia nell'arte dei carmi, ma per prodezza sui campi di battaglia e per nobiltà di natali, erano i prediletti compagni dei principi e dei re, che lieti udivano da essi lodate e celebrate le loro geste.
- Gli argomenti e le espressioni della poesia skaldica furono sottoposti a inflessibili regole di uso convenzionale, che deprimevano quella sincerità di concezione e di espressione, che si reputa ed è dote gradita ed ammirata d'un carme; talché il fondo poetico veniva a trovarsi sacrificato all'ostentazione esagerata d'una forma artificiale, sovente oscura, che consideravasi, per aberrazione di buon gusto, il maggior merito letterario e l'indice vero della gloria poetica.
- Gli skaldi si possono rassomigliare ai Bardi guerrieri dell'età di mezzo, ma nulla hanno di comune coi Druidi, sacerdoti dei Celti. Essi conservavano nelle loro poesie certe regole prescritte da usi convenzionali, sia di forma sia di contenuto, che impedivano, sotto l'azione dell'artificio, la libera manifestazione dei loro sentimenti e dei loro concetti.