Scultura romana

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Ritratto femminile, cosiddetto "testa Fonseca", Musei Capitolini, Roma

Citazioni sulla scultura romana.

Alfredo Melani[modifica]

  • Ai tempi di Commodo era venuto così in voga l'uso dei busti-ritratti che si tagliavano le teste delle statue per sostituirvi effigi note; e si trovò il modo di fare i busti colorati per potere a piacimento cambiar di essi la testa; e si giunse, in quel tempo, perfino a far ritratti di donna colla pettinatura posticcia (di marmo o di bronzo, s'intende) per poterla cavare e cambiare onde seguire la volubilità della moda; per modo che la effigiata trovavasi sempre con la testa acconciata secondo il costume del giorno.
  • La scoltura romana essendo espressiva per eccellenza salì molto più insù nell'arte del ritratto di quello che salisse la scoltura dei Greci. Nei ritratti greci trovi sempre bellezza lieta e non mai scopri la indagine ferma e sicura del carattere del ritrattato.
  • Qualunque sia il posto che il popolo romano si merita nella storia dell'arte in generale, in particolare rapporto alla scoltura, lo ha considerevole, a pensare che il romano col suo temperamento positivista dette impulso grandissimo a una specie d'imitazione scultorica che non è più né quella simbolica degli Egizi, né la imitazione dei Greci innalzata alla bellezza tipica, ma è una imitazione la quale ha per base il carattere. Da ciò scaturì il ritratto.

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