Sebastiano del Piombo
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Sebastiano Luciani, detto in tarda età Sebastiano del Piombo (1485 – 1547), pittore italiano.
Citazioni su Sebastiano del Piombo
[modifica]- Educato e cresciuto a Venezia in uno dei più agitati periodi della storia della Repubblica, vissuto di poi a Roma in mezzo allo splendore dei quegli anni felici che sono segnati a grandi lettere dai pontificati di Giulio II e di Leone X, Sebastiano del Piombo è certamente l'artista nel quale meglio si riflette la luce degli astri maggiori, il più degno di occupare un posto eminente vicino ai grandi genî che maggiormente brillarono su quell'aurea età dell'arte nostra, di iscrivere il suo nome accanto a quelli di Giorgione, di Raffaello, di Michelangelo. Egli sembra l'individuo più adatto ad accogliere in sé le qualità peculiari di quei sommi, la quinta essenza della produzione artistica contemporanea. (Pietro D'Achiardi)
- Mentre che Sebastiano dipingeva a Roma, ove, per la generosità del Chigi[1], menava vita agiata, gli venne conferito dal Papa l'Ufficio del Piombo[2] assai da lui ambito, e che, essendo dignità della Curia Vaticana, lo obbligava a rivestire l'abito monacale.
Così egli divenne Fra Sebastiano del Piombo; ma poiché, come dice il proverbio l'abito non fa il monaco, quest'onorificenza semi religiosa non lo distolse dal suo modo allegro di vivere. (Evelyn Franceschi Marini) - Per ordine del Chigi[1], egli si mise a lavorare nella Farnesina; e in quella stessa sala terrena ove Raffaello aveva allora terminato di dipingere il Trionfo di Galatea, Sebastiano frescò alcuni paesaggi ed una gigantesca figura di Polifemo.
Quel suo stile veneziano, dai ricchi colori, dalla forma perfetta, larga e pastosa, sembrò nuovo e piacque ai Romani, e Sebastiano divenne in breve il pittore di moda, tanto più perché era valente ritrattista. (Evelyn Franceschi Marini) - Sebastiano non rientra nel numero di quegli artisti che hanno tracciato un solco profondo dietro di loro, e che hanno determinato col loro esempio la creazione di un dato stile, di una data scuola. Egli ebbe sì non pochi imitatori e seguaci, ma per breve volgere di anni. Egli fu piuttosto una di quelle nature di artisti che si lasciano imporre dal genio altrui; per questo il suo nome resta scritto, nella storia dell'arte, fra quelli di coloro che si sono lasciati dominare dai più forti. Ma in questa schiera a lui spetta certamente uno dei primissimi posti. (Pietro D'Achiardi)
Note
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Opere
[modifica]- Ante d'organo con santi (1509 circa)
- Salomè con la testa del Battista (1510 circa)
- Pala di San Giovanni Crisostomo (1510-1511 circa)
- Morte di Adone (1512 circa)
- Dorotea (1512 circa)
- Pietà (1516-1517 circa)