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Serie A 1963-1964

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Una formazione del Bologna campione d'Italia 1963-1964

Citazioni sul campionato italiano di Serie A 1963-1964.

Italo Cucci[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Una stagione felice in cui il Bologna faceva ancora tremare il mondo nonostante mancasse dei mezzi economici e di potere della Juventus, dell'Inter, del Milan. [...] Ho vissuto giorno per giorno, minuto per minuto, quella indimenticabile stagione, dall'incredibile e falsa sentenza di condanna dei rossoblù per doping, il 4 marzo, alla riabilitazione di maggio, all'urlo della città che esplose il 7 giugno quando all'Olimpico Romanino Fogli segnò il primo gol e si riversò nelle strade al decisivo sigillo di Dondolo Nielsen. Sono cresciuto insieme a quei favolosi ragazzi ma ho avuto il privilegio di vivere le fasi cruciali del campionato vicino a Dall'Ara e costruire una solida amicizia con Bernardini, il Dottore, il tecnico sopraffino, il giornalista eccellente che seppe trovare per primo un grande titolo per la sua avventura rossoblù: «Così si gioca solo in Paradiso».
  • Il settimo tricolore, vinto tre volte: contro i truffatori che vollero trascinare i rossoblù nello scandalo del doping; contro i Poteri Forti del calcio riassunti nella Lega [...] dai bolognesi definita Lega Lombarda [...]; infine contro l'Inter, battuta sul campo [...]. Narrano le cronache che Gipo «Lo Sceriffo» [Viani] confessò a Giampaolo Dalmastri, medico sociale del Bologna [...], di aver «suggerito» la trappola in cui caddero i rossoblù il 4 marzo 1964 – dopo aver sconfitto il Milan a San Siro – accusati di aver ingerito sostanze anfetamino-simili. I «dopati» – secondo l'accusa formulata dopo l'analisi delle urine prelevate il 2 febbraio dopo un clamoroso successo sul Torino (4-1) – erano Pavinato, Tumburus, Fogli, Perani e Pascutti, con la complicità dell'allenatore Fulvio Bernardini; rinviati a giudizio [...], mentre i giocatori venivano assolti perché «dopati a loro insaputa» Bernardini fu squalificato [...] e la squadra penalizzata di tre punti. [...] così si spianava la strada alle milanesi, in particolare al Milan in crisi. Bologna si ribellò [...] con furore [...], ma nulla sarebbe successo senza l'intervento di tre avvocati bolognesi – Cagli, Gabellini e Magri – che decisero, non potendo farlo la società, di rivolgersi alla magistratura ordinaria. [...] Ancora oggi si discute la sentenza che mandò assolto il Bologna senza poter precisare chi fosse stato l'autore della manomissione dei reperti [...]; ma in realtà l'intervento della magistratura fu decisivo perché impedì l'ulteriore manipolazione delle analisi contestuali, conservate in un frigorifero senza serratura [...], consentendo ai periti di scoprire nei liquidi una quantità di anfetamine tale «da ammazzare un cavallo». Così si espresse il professor Nicolini di Firenze che, incaricato delle controanalisi, rivelò il trucco: il che gli costò una solenne bastonatura sull'uscio di casa ad opera di misteriosi aggressori. L'ufficio inchieste [...] evitò di approfondire la ricerca dei truffatori ma non impedì ai cronisti di arrivare alla [...] verità. Quando il presidente Luigi Goldoni (succeduto a Renato Dall'Ara [...]) chiamò a Bologna Gipo Viani due anni dopo [...], non nascosi il mio disappunto scrivendo «l'assassino è tornato sul luogo del delitto».
  • Nonostante [...] la penalizzazione cancellata, ci fu un altro tentativo di impedire la corsa del Bologna allo scudetto, perché nel frattempo [...] la vera rivale dei rossoblù era diventata l'Inter del potentissimo Angelo Moratti [...] dando vita a una sfida finalmente sportivissima che vide addirittura i nerazzurri trionfare nel confronto diretto giocato al «Comunale» la domenica di Pasqua. [...] il presidente della Figc Giuseppe Pasquale fu spinto a organizzare una riunione [...] a Bologna, all'Hotel Jolly, per decidere cosa fare in caso di arrivo [...] alla pari, non essendo previsto dai regolamenti uno spareggio peraltro preventivamente accettato dai bolognesi. Nella riunione furono ascoltati i due giornalisti più impegnati nella battaglia sportiva: Gualtiero Zanetti, direttore della Gazzetta dello Sport, e Aldo Bardelli, caporedattore di Stadio. Alla fine [...] prevalse l'escamotage suggerito da Zanetti: in caso di parità, assegnare all'Inter lo scudetto '64 e restituire al Bologna lo scudetto del 1927 revocato al Torino e assegnato ai rossoblù, secondi in classifica, che tuttavia lo rifiutarono [...]. Il Consiglio Federale invitò i due giornalisti a tener segreta la decisione che sarebbe stata comunicata di lì a qualche giorno ma [...] Zanetti decise di far conoscere «la sua vittoria» e decise di dar la notizia immediatamente. Uscita la Gazzetta con il clamoroso annuncio, Bardelli «sparò» su Stadio – dopo avere... convinto Pasquale – «Spareggio a Roma». E così fu.
  • Alla vigilia della partitissima, intanto, l'Inter conquistò il 27 maggio al Prater di Vienna la sua prima Coppa dei Campioni. [...] Convinto di una netta superiorità sui rossoblù, Herrera portò i nerazzurri in un quieto ritiro di montagna, ad Asiago, mentre Bernardini stupiva il mondo del calcio portando i suoi ragazzi a Fregene, quasi a godere una vacanza marina prima della grande sfida. Il risultato fu che il 7 giugno, quando le due squadre scesero all'Olimpico in un pomeriggio di fuoco, arbitro il grande Concetto Lo Bello, l'Inter si sciolse letteralmente e il Bologna prese il campo con assoluta padronanza. Non solo: [...] il «Dottor Pedata» (così ribattezzato da Gianni Brera) escogitò una mossa tattica che spiazzò e mise in crisi il Mago: infortunato Pascutti, invece di sostituirlo all'ala sinistra con la riserva Renna, schierò come finta ala in quel ruolo il terzino Bruno Capra che finì per portare in giro per il campo il suo marcatore designato, Giacinto Facchetti. Vittoria netta e fine di ogni discussione.

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