Serie A 2023-2024

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Una formazione dell'Inter campione d'Italia 2023-2024

Citazioni sul campionato italiano di Serie A 2023-2024.

  • [10 aprile 2024] È un campionato abbastanza modesto. L'Inter lo ha già vinto un mese fa, vuol dire che dietro la squadra di Inzaghi c'è poca roba. La Juve poteva essere lì a insidiare, nelle partite decisive non ha fatto bene. Lo stesso Milan è molto distante. Non è stato un bel campionato. Tutte le squadre giocano allo stesso modo, è deleterio. Per questo viene a mancare anche il talento, c'è poca fantasia. Mi sembra di vedere il campionato francese, col Psg che è una vita che vince sempre con un distacco di punti enorme. Ai miei tempi, si arrivava sempre con due-tre punti di distacco, erano campionati combattuti fino alla fine. Vengono a mancare talenti perché c'è questo appiattimento sul piano del gioco. (Pietro Vierchowod)
  • Lo scudetto ha cambiato proprietario per la quinta volta consecutiva, come accadeva fra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 ('85 Verona, '86 Juventus, '87 Napoli, '88 Milan, '89 Inter, '90 Napoli, '91 Sampdoria: sei squadre in sette anni e poi trittico Milan). Questa volta la sequenza – per ora – è stata: '20 Juventus (alla fine dello storico filotto), '21 Inter, '22 Milan, '23 Napoli, '24 Inter: quattro squadre in cinque anni. Rispetto a 35-40 campionati fa mancano le piccole-grandi outsider e la sensazione è che continueranno a mancare a lungo (a meno che i pianeti non si allineino in maniera perfettissima per il Bologna: vera, straordinaria rivelazione della stagione). Il merito dei nerazzurri è ampio e inconfutabile (certificato dal fatto che la pratica sia stata chiusa con sei giornate d'anticipo): come lo fu quello del Napoli un anno fa. La sensazione è che di tutte le ultime vincitrici l'Inter sia quella che – per continuità, esperienza, guida tecnica, gioco, organico e visione strategica – abbia la possibilità più concreta di mantenersi in quota di volo. (Marino Bartoletti)
  • Sarebbe un errore, e sarebbe miope, se riducessimo tutto al vantaggio di sedici punti sulla seconda in classifica. Un margine talmente ampio da aver dato la certezza aritmetica all'Inter. Lo scudetto è infatti il sigillo, il meritatissimo simbolo, di una superiorità schiacciante nei confronti della concorrenza. Ma quello che dovrebbe far riflettere le antagoniste, e suggerire un colpo di acceleratore ai loro progetti, è il come rispetto al quando di questo successo nerazzurro. Come hanno fatto, i dirigenti interisti, a scavare un solco così profondo? Con una programmazione seria, efficace, che vuol dire pensare al presente, timbrandolo con scelte forti, immaginando nello stesso tempo il futuro. (Alessandro Vocalelli)

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