Silvia Boschero
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Silvia Boschero (1975 – vivente), giornalista e conduttrice radiofonica italiana.
napieracademy.eu, 23 settembre 2017.
- [«Che cosa rappresentava per te la radio fino al giorno prima di iniziare a lavorare in uno studio radiofonico?»] La radio per me rappresentava un mondo assolutamente sconosciuto. Non pensavo di fare la radio, pensavo di fare la giornalista e di andare a salvare il mondo. A un certo punto, Controradio, la radio storica della controcultura a Firenze, bandì un concorso rivolto alle voci femminili. Fu allora che, con due mangiacassette e un microfono improvvisato, decisi di fare un provino da sola. Portai il nastro e mi presero. Quindi la radio è stata prima una sorpresa e poi l'inizio della mia nuova vita.
- [«E oggi, invece, che cosa rappresenta? Che cos'è cambiato?»] Oggi, invece, la radio significa una lotta durissima per affermare una linea musicale, perché io mi occupo di musica diversa da quella mainstream. C'è tanta gente appassionata che, nonostante si approvvigioni di musica da sola grazie alle nuove tecnologie, ha ancora bisogno del parere di persone che riescano a indirizzarla nella scelta. È, per me, una scommessa quotidiana molto avvincente. Significa rinnovarsi ogni giorno e dialogare con i nuovi media. La radio ci riesce benissimo: nonostante sia un media antichissimo, è assolutamente coniugabile con i social, per esempio. È una bella storia, è un lavoro non lavoro.
- Razionalizzare la musica è impossibile. Ci sono, però, dei fatti assolutamente oggettivi che si possono portare all'attenzione del pubblico: la storia, per esempio. Ora si parla tanto di storytelling: funziona benissimo anche con la comunicazione della musica. Dietro a un artista c'è sempre la sua storia, le sue passioni, la sua vita più o meno rocambolesca.
- [«In che condizioni versa la radiofonia oggi?»] Benissimo, secondo me. [...] la radio riesce a interagire con i social e con i nuovi media, interagisce anche col mutamento del mercato della musica, ritagliandosi un ruolo preciso. Il mercato musicale è cambiato tantissimo: non si vendono più i dischi, ma i concerti, gli eventi e la radio se ne fa portavoce, talvolta anche organizzatrice. La radiofonia è viva e vegeta, nonostante sia [...] un mezzo antico.
- Secondo me, il pubblico sta modificando la radio attraverso i social. Gli ascoltatori non sono più esperti di prima, tutt'altro. C'è più superficialità, ma attraverso i social accadono cose interessanti: con il passaparola si creano veri e propri fenomeni e questo modifica tantissimo il mercato discografico e, di conseguenza, anche la programmazione delle radio. Sono nati [...] dei fenomeni dal basso, arrivati e pompati dai social, che hanno fatto breccia in radio perché dal vivo si è visto che facevano il tutto esaurito in grandi sale da concerto: oggi passiamo musicisti folk sghembi e stonati che, un tempo, non ci saremmo mai permessi di trasmettere.
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