Simonetta Tassinari
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Simonetta Tassinari (1956 – vivente), scrittrice italiana.
officinafilosofica.it, 12 luglio 2020.
- I due poli all’interno dei quali mi sono mossa, da sempre, sono la storia e la filosofia. Ogni libro che ho scritto non se ne discosta, sia nel caso dei romanzi che dei saggi (con una certa prevalenza di questi ultimi). I romanzi che ho pubblicato per Giunti, Meridiano zero e Corbaccio erano, almeno nelle mie intenzioni, dei ritratti d'ambiente di un preciso momento storico, anche a livello di idee, credenze, suggestioni ed evoluzione dei costumi, e anche il libretto "brillante" La sorella di Schopenhauer era una escort, che raccoglie gli esilaranti errori dei miei alunni – e qualche riflessione sul'’insegnamento della filosofia nelle scuole – l'ho inteso come una microstoria d'ambiente e di costume.
- La filosofia poggia sul terreno comune e qualificante dell'essere umano, la ragione, che non conosce barriere né steccati, perciò non può esistere un uomo "non filosofo", tutt'al più può esistere un uomo "poco filosofo" o "scarsamente filosofo". Vale la pena di coltivarla e di potenziare il filosofo (che comunque ognuno di noi ospita), specialmente adesso, perché adesso parecchie cose sembrano separarci, oppure unirci in modo fittizio come talvolta accade col web. La filosofia ci dirige anche attraverso la complessità, ci guida, ci offre spunti, ci rischiara, ci dà il senso del limite e della misura (l'ideale fondamentale della grecità, tuttora valido, il concetto di péras), ci insegna '’apertura agli altri ma anche come coltivare la nostra interiorità. Viviamo un'epoca di grandi fragilità, dovute al crollo di parecchie certezze – un'epoca simile a quella ellenistica – e la filosofia può aiutarci a trovare il nostro posto anche in questo mondo, poiché ci aiuta a pensare, ed è sempre il pensiero a dirigere l'azione.
- La filosofia è nata per rispondere a reali bisogni della "persona", intesa come singolo e anche come collettività, e può darci una mano ed esserci amica a qualunque età. Epicuro lo ha ben messo in evidenza quando ha scritto che né il vecchio deve stancarsi di filosofare, né il giovane deve esitare a farlo! I ragazzi talvolta sono sorpresi che la filosofia possa risultare non solo una sfilza di correnti e di pensieri (che talvolta appaiono anche assurdi o paradossali: mi viene in mente, ad esempio, l'"Io" di Fichte, che si stenta parecchio a spiegare...) ma che consista anche nell'esperienza di saggezza che i maestri ci hanno tramandato.
- Una domanda che spesso mi sento porre in classe è: "Come mai non ci sono filosofe da studiare?", e malgrado io mi sforzi, costantemente, di proporre grandi nomi (a cominciare da Hannah Arendt e Simone Weil), il conto è presto fatto: sono pochissime rispetto agli uomini. A questo punto inserisco in genere un discorsetto storico, ricordando che qualche raro caso di filosofe esiste anche nell'antichità, ma solo in ambienti (tipo quello pitagorico) in cui alle donne era permesso l'accesso alla scuola. Purtroppo era la stessa scolarizzazione di base a mancare, e questo è accaduto per millenni. Benché filosofi "impliciti" siamo tutti, comprese le donne del passato, per diventarlo in modo "esplicito" – e poterlo comunicare – occorrono studi complessi che al genere femminile sono sempre mancati. Durante i primi decenni del Novecento perfino l'insegnamento della filosofia era interdetto a noi donne! Tuttavia attualmente la filosofia al femminile sta vivendo un buon momento... sennonché le filosofe attuali non compaiono sui testi scolastici, se non in poche righe confinate alla fine del libro, laddove non si arriva mai.
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