Skanda Purāṇa

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Skanda Purāṇa, testo sacro dell'Induismo.

Citazioni[modifica]

  • Egli non è essenzialmente un asceta: come potrebbe infatti un asceta portare armi, come fa lui? Né può essere annoverato fra gli uomini che hanno una famiglia, dal momento che dimora nei campi di cremazione. Non è un brahmacārin, perché non ha moglie. E nemmeno un anacoreta, visto che è ottenebrato dall'orgoglio di essere signore supremo. Non appartiene a nessuna delle quattro classi, e non è né maschio né femmina; e certo non si può dire che sia un eunuco, se è vero che il suo liṇga è oggetto di adorazione. (IV, 2, 87, 29-35)[1]

Note[modifica]

  1. Citato in Vasugupta, Gli aforismi di Śiva, con il commento di Kṣemarāja, a cura e traduzione di Raffaele Torella, Mimesis, 1999.

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