Sonya Caleffi

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Sonya Caleffi (1970 – vivente), assassina seriale italiana.

Citazioni di Sonya Caleffi[modifica]

  • Aspetti. È vero che ho firmato una confessione, però devo puntualizzare due cose. Innanzitutto, mentre scrivevo ero in uno stato confusionale e poi per la stesura di quel memoriale è stata decisiva la presenza di un maresciallo dei carabinieri che mi ha detto che se non avessi collaborato mi avrebbero dato trent'anni anni di galera. La verità è che quelle mie dichiarazioni sono state, secondo me, in gran parte pilotate.[1]
  • Non era mia intenzione praticare l'eutanasia. Intendevo operare affinché accorressero immediatamente i soccorritori, cioè i medici rianimatori e gli altri specialisti. Intendevo così mettermi in luce rispetto ai miei superiori, in quanto mi sentivo sottovalutata rispetto alle mie reali capacità. Mi sentivo anche molto prostrata, in conseguenza di ciò.
    Sono in qualche modo contenta che tutto questo sia finito. Ero molto stanca.[2]
  • Senza una ragione particolare, una notte sono scesa al piano inferiore della villetta dove vivevo con il mio convivente e ho cercato di iniettarmi aria in vena. L'unico motivo di quel gesto è che sentivo un gran senso di vuoto. In precedenza, ero andata a sbattere volontariamente con l'auto contro un muro. Altre volte mi sono ferita da sola.[1]

Note[modifica]

  1. a b Da un'intervista a Panorama, 10 marzo 2005; citato in Ruben De Luca, Serial killer, prefazione di Roberta Bruzzone, Newton Compton Editori, 2021. ISBN 9788822752932
  2. Citato in Ruben De Luca, Serial killer, prefazione di Roberta Bruzzone, Newton Compton Editori, 2021. ISBN 9788822752932

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