Marcello D'Orta: differenze tra le versioni

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*Io, modesto maestro elementare, dissento da glottologi, filologi e professori universitari. Il dialetto nasce dentro, è lingua dell'intimità, dell'habitat, "coscienza terrosa" di un popolo, sta all'individuo parlante come la radice all'albero; nasce nella zolla, si nutre nell'humus, si fonde nella pianta stessa. È, insomma, l'anima di un popolo. (da ''La Gazzetta del Sud'', 29 gennaio 2005)
*Io, modesto maestro elementare, dissento da glottologi, filologi e professori universitari. Il dialetto nasce dentro, è lingua dell'intimità, dell'habitat, "coscienza terrosa" di un popolo, sta all'individuo parlante come la radice all'albero; nasce nella zolla, si nutre nell'humus, si fonde nella pianta stessa. È, insomma, l'anima di un popolo. (da ''La Gazzetta del Sud'', 29 gennaio 2005)
*Ma ci pensate, che i ''Vù Cumprà'' sono costretti a vendere le stelline di Natale quando loro credono a Maometto? (da ''Dio ci ha creato gratis'')

==[[:Categoria:Opere letterarie|Opere]]==
==[[:Categoria:Opere letterarie|Opere]]==
*''[[Io speriamo che me la cavo]]''
*''[[Io speriamo che me la cavo]]''

Versione delle 00:13, 8 ago 2007

Marcello D'Orta (1953 – vivente), maestro di scuola elementare italiano.

  • Io, modesto maestro elementare, dissento da glottologi, filologi e professori universitari. Il dialetto nasce dentro, è lingua dell'intimità, dell'habitat, "coscienza terrosa" di un popolo, sta all'individuo parlante come la radice all'albero; nasce nella zolla, si nutre nell'humus, si fonde nella pianta stessa. È, insomma, l'anima di un popolo. (da La Gazzetta del Sud, 29 gennaio 2005)
  • Ma ci pensate, che i Vù Cumprà sono costretti a vendere le stelline di Natale quando loro credono a Maometto? (da Dio ci ha creato gratis)

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