Io speriamo che me la cavo

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Voce principale: Marcello D'Orta.

Io speriamo che me la cavo: Sessanta temi di bambini napoletani, libro del 1990 curato da Marcello D'Orta.

Incipit[modifica]

Quanti temi avrò letto nei miei dieci e più anni come insegnante in un sobborgo napoletano? Non lo so, ne ho perso il conto. Ma non li ricordo perché ordinati o disordinati, tristi, giocosi e persino polemici, tutti mi hanno sempre detto e a volte dato qualcosa. Tanto che alcuni li ho conservati e ora ho voluto raccoglierne una sessantina tra i più sorprendenti. Credo che valga la pena di conoscerli.

Citazioni[modifica]

  • C'era una volta Ulisse, che aveva incendiato la città di Troia. Lui aveva usato lo stratagemma del cavallo legnoso, e così uccise tutti. (da Racconta brevemente il film che ti è piaciuto di più)
  • La Svizzera è un piccolo paese dell'Europa che si afacia sulla Svizzera, l'Italia, la Germania, la Svizzera e l'Austria. A molti laghi e molte montagnie ma il mare non bagnia la Svizzera e soprattutta Berna. (da Il maestro ha parlato della Svizzera. Sapresti riassumere i punti salienti della sua spiegazione?)
  • Io preferisco Garibardi perché è l'eroe dei due mondi, e così ora l'Italia non ha più vergogna di andare in America. (da Cavour, Garibaldi, Mazzini: quali tra questi personaggi del nostro Risorgimento preferisci, e perché?)
  • Io penzo (e credo) che la donna deve essere uguale a l'uomo, perché non è giusto che non è uguale. L'8 Marzo la donna deve essere uguale, all'uomo! (da L'8 Marzo è la festa della donna. Parla della condizione femminile)
  • I buoni rideranno e i cattivi piangeranno, quelli del Purgatorio un po' ridono e un po' piangono. I bambini del Limbo diventeranno farfalle.
    Io speriamo che me la cavo. (da Quale, fra le tante parabole di Gesù, preferisci? - 3)
  • Quando io correvo sulla spiaggia tutta la rena andava in faccia ai signori che dormivano, e quelli gridavano. Ma a me che me ne fotte? io correvo! (da Come hai trascorso l'estate?)
  • Noi siamo felici quando mangiamo. Quando viene mio zio che fa il carabbiniere, vuole sempre che io mi lavo le mani, prima di mangiare, ma io faccio finta di andare nel bagnio, perché mi sfotto di lavarmi le mani! (da In famiglia all'ora di pranzo)
  • Per il maiale l'inverno è una brutta stagione. A Gennaio, quando è diventato ben grasso, suona la sua ultima ora. Lui è come se sentisse una voce nell'aria che gli dice: «Ti vogliono scannare! ti vogliono scannare!», e allora punta i piedi a terra come gli asini, e cerca di non farsi scannare. Però l'uomo viene lo stesso, e lo trascina, lo batte, gli storzella la coda, e alla fine lo uccide. Dopo che lo ha ucciso, neanche è contento! Lo taglia in mille parti, e lo trasforma in salcicce, prociutto, lardo, còtena, soprassata, piede di porco, sanguinaccio, strutto, persino spazzolino da denti. (da Qual è l'animale che preferisci?)
  • Io vorrei vivere all'età della pietra, per buttare mazzate.
    Infatti a quel tempo si facevano molte lotte. Se tu appartenevi ad una tribù e un altro apparteneva a un'altra tribù, e si incontravano in mezzo alla strada, allora, come si guardavano in faccia, si colpivano.
    L'arma di quel tempo era la clava, e chi non ce l'aveva era morto perché senza clava non ci si poteva difendere. Chi non teneva la clava si difendeva coi calci, i pugni, le capate, gli sputi. Ma alla fine moriva lo stesso. (da In quale epoca vorresti vivere?)
  • Ieri stavo solo con nonna, quando hanno bussato alla porta. Erano i Testimoni di Genova. Io non li volevo far entrare, pensando che Genova sta vicino a Torino, ma nonna ha aperto lei la porta, e quelli sono entrati. Allora si sono seduti e hanno aperte una specie di valiggetta, tirando fuori un sacco di libricini. Nonna allora li voleva cacciare, ma quelli parlavano sempre essi, e ogni tanto alzavano li occhi al cielo come se stessero per morire. Nonna allora li voleva cacciare un'altra volta, ma quelli parlavano, parlavano, parlavano sempre essi! Finalmente si sono alzati e se ne sono andati, ma prima ci hanno dato dei giornaletti e nonna gli ha dato mille lire. (da È l'onomastico del babbo ed egli è lontano. Scrivigli ciò che ti detta il cuore)
  • Mio padre non so quanti hanni ha, però non è troppo vecchio: un poco è anche giovane! (da Fai la presentazione di tuo padre)
  • Quando Giovanni mi sfotte vorrei fare il boia. Io sono sicuro che se farei il boia riuscirei bene. (da Quale mestiere vorresti fare da grande?)
  • Mia madre dice che il Terzo Mondo non tiene neanche la casa sgarrupata, e perciò non ci dobbiamo lagniare: il Terzo Mondo è molto più terzo di noi! (da Descrivi la tua casa)
  • La pioggia è benefica, perché fà parte del ciclo dell'acqua. Il mare bolle sotto i raggi del sole, e poi evaqua, e si trasforma in nuvole che si trasformano in pioggia. (da La pioggia è benefica però...)
  • Un povero che chiede la carità a Milano, non è di Milano, è di Foggia. (da Milano, Roma, Napoli, sono le tre città più importanti d'Italia. Ricordi le loro caratteristiche?)
  • Il papa non è venuto mai a Napoli per paura che gli chiedono i soldi. [...] Io una volta ci sono andato a Napoli. Era pulita. Però forse non ho visto bene. A Napoli ci sono tutti i ladri, mariuoli, assassini e drogati. Il mare è una latrina. Vendono le cozze usate. (ivi)
  • Al Nord il maltempo è sempre cattivo, piove e nevica sempre, le persone si svegliano umide. (da Il maestro ti ha parlato dei problemi del Nord e del Sud. Sapresti parlarne?)
  • In America ci sono un sacco di soldi, in America ci è ricchissimi, le strade autostradali, i ponti, le macchine grande, la polizzia grande. Non manca mai l'acqua, le case grattacieli, i soldi. (da Se tu avessi la possibilità di viaggiare, dove vorresti andare?)
  • Se Gesù non mandasse l'acqua, un guaio. Le piante si arrognerebbero, gli alberi mosci, la terra ha sete, gli animali morissero, io morissi. (da L'acqua è un prezioso dono di Dio. Parlane...)
  • La circolazione sanguigna è una circolazione del sangue. (da Parla della circolazione sanguigna)
  • A me io lo sport che preferiscolo e il calcio, perche si segnano molti gol, mentre nelo sci e nel cavallo non si segna neanche un gol. (da Qual è lo sport che preferisco)
  • A Arzano non c'è nessuno che chiede la limosina perché sa che nessuno gliela può dare. (da Spiega il significato di questa frase di Gesù: «È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli»)
  • L'hanno scorso io mi sono vestita da Cenerentola, e pure quest'anno mi vestirò da Cenerentola, perché il vestito è facile, basta che prendi delle pezze. (da A Carnevale ogni scherzo vale...)
  • Io cretevo chi sa come erano fatti i francesi. Sono tali e quali a noi, solo un po più francesi. (da Arzano di Napoli e Arzano di Francia hanno stretto un gemellaggio, e tu hai assistito ai festeggiamenti. Quali sono le tue considerazioni?)
  • Se devo dire la verità, ma proprio la verità, a me il telegiornale dell'una mi piace, perché non lo vedo in quanto esco da scuola a più dell'una. (da Il telegiornale spesso parla di cronaca nera. Pensi che sia giusto dare questo tipo di informazione, o preferiresti un telegiornale diverso?
  • A tavola mia si mangia con i guai. Poi, se abbiamo finito, e esce la faccia di Gheddafi, papà fa un rutto. (ivi)
  • Ora io già lo so che tutti diranno che non è giusto, ma io invece dico che è giusto. Infatti io credo che gli uomini non sono tutti uguali, ci sono i belli, i brutti, gli alti, i bassi, gli intelligenti e i scemi. Così ci sono pure i popoli diversi. Per esempio, io ai tedeschi li schifo e li odio perché fanno scoppiare sempre la guerra, agli inglesi li schifo e li odio perché dicono che sono migliori di tutto il mondo, ai francesi li schifo e li odio perché fanno sempre la guerra del vino con noi. Ai negri io non li schifo e li odio perché non mi hanno fatto niente, però puzzano, e per questo mi fanno un po schifo. (da È giusto, secondo te, disprezzare i negri, e quanti altri non sono come noi?)
  • La fame nel mondo brulica come i vermi, come i lombrichi. Ci sono popoli ricchissimi, che non sanno neanche dove sta di casa la fame, ma c'è l'India, l'Africa e la Basilicata che lo sanno dove sta di casa, la fame! (da La fame nel mondo)
  • Il mondo fa schifo, io non ho paura a dirlo, perché sono il capoclasse, e certe cose posso dirle. (ivi)
  • La mamma è una cosa seria. Essa si sacrifica da quando noi nasciamo. Essa produce il latte per noi. Quando siamo piccoli produce il latte, perché è un mammifero: per ciò si chiama mamma. (da Tra una settimana ricorrerà la festa della mamma. Parla in generale delle mamme e della tua in particolare)
  • La Rivoluzione francese vide che c'era stata la Rivoluzione americana e fece la Rivoluzione francese. (da Parla della Rivoluzione francese)

Citazioni su Io speriamo che me la cavo[modifica]

  • Questo libro fa fede dell'esistenza dell'humor napoletano come autonomo genere letterario, o come categoria dello spirito. (Luciano De Crescenzo)

Bibliografia[modifica]

  • Marcello D'Orta (a cura di), Io speriamo che me la cavo: Sessanta temi di bambini napoletani, Arnoldo Mondadori Editore, 1990.

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