Il settimo sigillo: differenze tra le versioni
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* Voglio parlarti il più sinceramente possibile, ma il mio cuore è vuoto. Il vuoto è uno specchio che mi guarda. Vi vedo riflessa la mia immagine e provo disgusto e paura. Per la mia indifferenza verso il prossimo mi sono isolato dalla compagnia umana. Ora vivo in un mondo di fantasmi, rinchiuso nei miei sogni e nelle mie fantasie. ('''Antonius Block''') |
* Voglio parlarti il più sinceramente possibile, ma il mio cuore è vuoto. Il vuoto è uno specchio che mi guarda. Vi vedo riflessa la mia immagine e provo disgusto e paura. Per la mia indifferenza verso il prossimo mi sono isolato dalla compagnia umana. Ora vivo in un mondo di fantasmi, rinchiuso nei miei sogni e nelle mie fantasie. ('''Antonius Block''') |
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* È così crudelmente impensabile percepire Dio con i propri sensi? Perché deve nascondersi in una nebbia di mezze promesse e di miracoli che nessuno ha visto? Perché non posso uccidere Dio in me stesso? Perché continua a vivere in me in questo modo doloroso e umiliante, anche se io lo maledico e voglio strapparlo dal mio cuore? E perché, nonostante tutto, continua ad essere una realtà illusoria da cui non riesco a liberarmi? ('''Antonius Block''') |
* È così crudelmente impensabile percepire Dio con i propri sensi? Perché deve nascondersi in una nebbia di mezze [[promessa|promesse]] e di miracoli che nessuno ha visto? Perché non posso uccidere Dio in me stesso? Perché continua a vivere in me in questo modo doloroso e umiliante, anche se io lo maledico e voglio strapparlo dal mio cuore? E perché, nonostante tutto, continua ad essere una realtà illusoria da cui non riesco a liberarmi? ('''Antonius Block''') |
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* Addio fanciulla, avrei potuto violentarti ma è un genere d'amore che non mi va, troppo faticoso tutto sommato. |
* Addio fanciulla, avrei potuto violentarti ma è un genere d'amore che non mi va, troppo faticoso tutto sommato. |
Versione delle 17:58, 12 nov 2007
Il settimo sigillo
Titolo originale |
Det Sjunde inseglet |
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Lingua originale | svedese e latino |
Paese | Svezia |
Anno | 1957 |
Genere | Drammatico |
Regia | Ingmar Bergman |
Sceneggiatura | Ingmar Bergman |
Produttore | Allan Ekelund |
Interpreti e personaggi | |
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Il settimo sigillo, film del 1957 di Ingmar Bergman.
Frasi
- E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe… E il primo angelo diede fiato alla tromba, e ne venne grandine e fuoco misto a sangue e furono gettati sopra la terra, e la terza parte della terra fu arsa, e la terza parte degli alberi fu arsa, e fu arsa tutta l'erba verdeggiante. E il secondo angelo diede fiato alla tromba e una specie di grande montagna di fuoco ardente fu gettata dal mare, e la terza parte del mare diventò sangue… E il terzo angelo diede fiato alla sua tromba. E dal cielo cadde una stella grande, ardente come la fiaccola… La stella si chiamava Assenzio… [1](Karin)
- Questa è la mia mano, posso muoverla e in essa pulsa il mio sangue. Il sole compie ancora il suo alto arco nel cielo. E io… Io, Antonius Block, gioco a scacchi con la Morte. (Antonius Block)
- Mikael diventerà un grande acrobata, o un giocoliere che riuscirà a fare il numero più incredibile … Far rimanere un'ascia immobile in aria. (Jof)
- Voglio parlarti il più sinceramente possibile, ma il mio cuore è vuoto. Il vuoto è uno specchio che mi guarda. Vi vedo riflessa la mia immagine e provo disgusto e paura. Per la mia indifferenza verso il prossimo mi sono isolato dalla compagnia umana. Ora vivo in un mondo di fantasmi, rinchiuso nei miei sogni e nelle mie fantasie. (Antonius Block)
- È così crudelmente impensabile percepire Dio con i propri sensi? Perché deve nascondersi in una nebbia di mezze promesse e di miracoli che nessuno ha visto? Perché non posso uccidere Dio in me stesso? Perché continua a vivere in me in questo modo doloroso e umiliante, anche se io lo maledico e voglio strapparlo dal mio cuore? E perché, nonostante tutto, continua ad essere una realtà illusoria da cui non riesco a liberarmi? (Antonius Block)
- Addio fanciulla, avrei potuto violentarti ma è un genere d'amore che non mi va, troppo faticoso tutto sommato.
- Lo ricorderò, questo momento: il silenzio del crepuscolo, il profumo delle fragole, la ciotola del latte, i vostri visi colti su cui discende la sera, Michael che dorme sul carro, Jof e la sua lira… cercherò di ricordarmi quello che abbiamo detto e porterò con me questo ricordo delicatamente, come se fosse una coppa di latte appena munto che non si può versare, E sarà per me un conforto, qualcosa in cui credere. (Antonius Block)
- Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo, l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione. (Jöns)
- Ti tocca il nero. Si addice alla morte, non credi?. (Antonius Block)
Dialoghi
- Cavaliere: Chi sei?
Morte: Sono la morte.
Cavaliere: Sei venuto a prendermi?
Morte: È già da molto che ti cammino a fianco.
Cavaliere: Me n'ero accorto...
- Cavaliere: Io voglio sapere. Non credere. Non supporre. Voglio sapere. Voglio che Dio mi tenda la mano, che mi sveli il suo volto, mi parli. Lo chiamo nelle tenebre, ma a volte è come se non esistesse.
Morte: Forse non esiste.
Cavaliere: Allora la vita è un assurdo errore. Nessuno può vivere con la Morte davanti agli occhi sapendo che tutto è nulla.
Note
- ↑ Il brano qui citato è tratto pressoché integralmente dall' Apocalisse di San Giovanni evangelista (8, 1– 11).
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