Will Hunting - Genio ribelle: differenze tra le versioni

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Versione delle 13:11, 25 nov 2009

Will Hunting – Genio ribelle

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Titolo originale

Good Will Hunting

Lingua originale inglese
Paese Usa
Anno 1997
Genere drammatico
Regia Gus Van Sant
Sceneggiatura Matt Damon, Ben Affleck
Produttore Lawrence Bender
Interpreti e personaggi
Note


Will Hunting – Genio ribelle, film del 1997 diretto da Gus Van Sant con Matt Damon, Ben Affleck e Robin Williams.

Frasi

Citazioni in ordine temporale.

  • [Per lasciare Will e Skylar da soli] Ho ingoiato un insetto. (Morgan)
  • Diciamo che lavoro all'N.S.A. e mettono sulla mia scrivania un codice che nessuno sa decifrare, e forse ci provo e magari ci riesco e sono fiero di me perché ho fatto bene il mio lavoro ma forse indica la località di un esercito ribelle in Nord Africa o in Medio Oriente. Ottenuta la località bombardano il villaggio dove i ribelli si nascondono, 1500 persone con le quali non ho mai avuto problemi restano uccise. Ora i politici dicono: oh spedite i marines a sorvegliare la zona perché non gliene frega niente, non ci sarà un loro figlio a farsi sparare come non c'erano loro quando era il momento perché erano in gita nella Guardia Nazionale, ci sarà un tipo di Southy a prendersi una sventagliata nel sedere, torna in patria per scoprire che la fabbrica in cui lavora è stata esportata nel paese da cui è arrivato e quello che gli ha sbridellato il culo ora sta al suo posto e lavora per 15 centesimi al giorno e non va mai a pisciare. Nel frattempo capisce che la ragione per cui l'avevano mandato a combattere era installare un governo che ci avrebbe venduto il petrolio a buon prezzo ed è chiaro che le compagnie hanno usato quella scaramuccia lontana per addomesticare i prezzi, un aiutino notevole per i loro profitti ma non aiuta il mio amico a 2 dollari e 50 a gallone. Ci vanno con molta calma a reimportare il petrolio magari si prendono fino anche un alcolizzato skipper a cui piace bere martini e fare pazzi slalom tra gli iceberg finisce che ne centra uno, sparge il petrolio e uccide la vita del Nord Atlantico e così il mio amico ora è senza posto e non può permettersi l'auto e va a piedi a fare i colloqui di lavoro e si sfrange pechè la sventagliata nel sedere gli ha procurato le emorroidi, nel frattempo muore di fame perché ogni volta che cerca di magiare la sola prospettiva è un merluzzo del Nord Atlantico intriso di petrolio salato. Allora cos'ho pensato? Mi conservo per qualcosa di meglio. Ci rifletto cazzo mentre aspetto perché non uccido il mio amico, gli frego il posto, lo do al suo peggior nemico, alzo i prezzi della benzina, bombardo un villaggio, ammazzo le foche, fumo hashish e vado nella Guardia Nazionale. Potrei essere eletto presidente. (Will)
  • Sean se dovesse telefonare il professore per quel lavoro, gli dica solo: spiacente! dovevo occuparmi di una ragazza. Will. (Will, da una lettera a Sean)

Dialoghi

Citazioni in ordine temporale.

  • Will: Ti piacciono le pere?
    Clark: Sì.
    [Will mostra un fazzoletto con su scritto il numero telefonico di Skylar] Will: Si? Beh, ho avuto il suo numero! Ora fattela una pera!
  • Sean: Pensavo a quello che mi hai detto l'altro giorno, riguardo il mio dipinto.
    Will: Ah.
    Sean: Sono stato sveglio tutta la notte a pensarci. Poi ho capito una cosa, e sono caduto in un sonno profondo, tranquillo, e da allora non ho più pensato a te. Sai che cosa ho capito?
    Will: No.
    Sean: Sei solo un ragazzo. Tu non hai la minima idea delle cose di cui parli.
    Will: Grazie tante.
    Sean: Non c'è di che. Non sei mai stato fuori Boston?
    Will: No signore.
    Sean: Se ti chiedessi sull'arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti... Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c'è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto... mai visto. Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta... ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici. Sei uno tosto. E se ti chiedessi sulla guerra probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? Ancora una volta sulla breccia cari amici?... ma non ne hai mai sfiorata una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico vedendolo esalare l'ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede aiuto. Se ti chiedessi sull'amore probabilmente mi diresti un sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile... non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell'inferno. Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro. Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d'ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine "orario delle visite" non si applica a te. Non sai cos'è la vera perdita, perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso: dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma, sei un genio Will, chi lo nega questo. Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo? Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti? Personalmente, me ne strafrego di tutto questo, perché sai una cosa, non c'è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo. A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo vero campione? Sei terrorizzato da quello che diresti. A te la mossa capo.
  • Chuckie: Tu hai una cosa che non ha nessuno di noi.
    Will: Ah piantala! sempre la solita storia: "lo devo a me stesso... devo fare questo... quello..." e se non volessi farlo!
    Chuckie: No, no vaffanculo non lo devi a te stesso. Lo devi a me perché domani mi sveglierò e avrò cinquant'anni e farò ancora questo schifo. Ma non fa niente! Va benissimo! Tu sei seduto su un biglietto della lotteria, ma sei troppo smidollato per incassarlo ed è una stronzata! Perché farei qualsiasi cosa per avere quello che hai tu e lo farebbero anche gli altri ragazzi. Sarebbe un insulto a noi se tra vent'anni stessi ancora qui! Startene qui cazzo è uno spreco di tempo.

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