Antoine Rivaroli: differenze tra le versioni

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Versione delle 12:36, 16 mag 2010

Antoine Rivaroli

Antoine Rivaroli, conte di Rivarol (1753 – 1801), scrittore e giornalista francese.

  • Bisogna aver l'appetito del povero per ben godere la ricchezza del ricco. (da Maximes et pensées)[1]
  • Ci sono due verità che non bisogna mai separare, in questo mondo: 1° che la sovranità risiede nel popolo; 2° che il popolo non deve mai esercitarla. (da Journal politique national)
  • Lo stomaco è il suolo da cui germina il pensiero. (da Maximes et pensées)[1]
  • Si è più spesso ingannati dalla diffidenza che dalla fiducia. (citato in Umberto Eco, Sulla letteratura, Bompiani, 2003)
  • Su dieci persone che parlano di noi, nove ne dicono male, e spesso la sola persona che ne dice bene, lo dice male. (da Maximes et pensées)[1]

Senza fonte

  • Ciò che non è chiaro non è Francese.
  • È più facile per l'immaginazione comporsi un inferno con il dolore che un paradiso con il piacere.
  • Il non aver fatto niente è certo un tremendo vantaggio, ma non bisogna abusarne.
  • La confidenza è il fondamento delle amicizie più care come degli odi più intensi.
  • La pigrizia ce lo aveva rapito ancor prima della morte.
  • La maggior parte degli atei sono soltanto dei bigotti ribelli.
  • Per denaro sarei disposto a fare qualunque cosa, persino una buona azione.
  • Quando si ha ragione ventiquattro ore prima degli altri, si passa durante quelle ventiquattro ore per una persona sprovvista di senso comune.

Note

  1. a b c Citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli.

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