Gilles Jacob: differenze tra le versioni

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'''Gilles Jacob''' (1930 – vivente), regista e critico cinematografico francese.
'''Gilles Jacob''' (1930 – vivente), regista e critico cinematografico francese.

==''Cinema e sogno''==
* Come critico, ho cercato di essere indipendente da ogni forma di pressione o di conformismo, di restare onesto anche a costo di sbagliare; come direttore di festival, sono stato attento ad aiutare, confortare, onorare, scoprire le opere degli altri. Come Bourvil, il povero diavolo de ''La traversata di Parigi'', ho passato la vita a portare valigie che non erano le mie. Ma erano belle valigie, piene di esotiche etichette multicolori. E che mi facevano venire anche un bel po' di voglie. (p. 8)

* Ho adorato il [[cinema]]. Il cinema e i suoi uomini. Ancora oggi, avrei difficoltà a decidere se preferisco i film o i registi. I film sono quel che resta, l'opera completata, il marmo eterno - il piacere; i registi sono la sofferenza. (p. 13)

*[[Maurice Pialat|Pialat]], il pittore che vede tutto nero, l'artista messo al bando dalla società, il genio in perenne attesa del riconoscimento da parte del pubblico. E quindi, l'amarezza. La violenza verbale. L'impressione di persecuzione che rasenta la nevrosi. (p. 31)


==''Lezioni di cinema''==
==''Lezioni di cinema''==
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==Bibliografia==
==Bibliografia==
*Gilles Jacob, ''Cinema è sogno'', traduzione di Giulia Castorani, Roma, Gremese, 2010. ISBN 978-88-8440-635-4
*Gilles Jacob ''et al.'', ''Lezioni di cinema'', traduzione di Rosa Pavone, Milano, Editrice Il Castoro, 2007. ISBN 9788880334286
*Gilles Jacob ''et al.'', ''Lezioni di cinema'', traduzione di Rosa Pavone, Milano, Editrice Il Castoro, 2007. ISBN 9788880334286



==Altri progetti==
==Altri progetti==

Versione delle 17:51, 26 ago 2010

Gilles Jacob (1930 – vivente), regista e critico cinematografico francese.

Cinema e sogno

  • Come critico, ho cercato di essere indipendente da ogni forma di pressione o di conformismo, di restare onesto anche a costo di sbagliare; come direttore di festival, sono stato attento ad aiutare, confortare, onorare, scoprire le opere degli altri. Come Bourvil, il povero diavolo de La traversata di Parigi, ho passato la vita a portare valigie che non erano le mie. Ma erano belle valigie, piene di esotiche etichette multicolori. E che mi facevano venire anche un bel po' di voglie. (p. 8)
  • Ho adorato il cinema. Il cinema e i suoi uomini. Ancora oggi, avrei difficoltà a decidere se preferisco i film o i registi. I film sono quel che resta, l'opera completata, il marmo eterno - il piacere; i registi sono la sofferenza. (p. 13)
  • Pialat, il pittore che vede tutto nero, l'artista messo al bando dalla società, il genio in perenne attesa del riconoscimento da parte del pubblico. E quindi, l'amarezza. La violenza verbale. L'impressione di persecuzione che rasenta la nevrosi. (p. 31)

Lezioni di cinema

  • L'esperienza di un film non si ferma all'uscita della sala cinematografica, ma continua in seguito a impressionare la retina, impregna in modo duraturo il nostro immaginario e produce un dialogo intimo per molto tempo dopo che il proiettore si è spento: forse è in questo momento, durante questa fusione, che il processo diventa più appassionante... (p. 10)
  • Chi non ha provato, uscendo da una sala cinematografica, l'impressione di essere abitato da un'altra presenza, da una densità piena di sogni di un'anima gemella? (p. 10)
  • Oltre alla visione dei film, il cinefilo gode infatti dello scambio e si riconosce per il fatto che sarà sempre indeciso se dibattere con i suoi compagni di strada o andare al cinema. La discussione sul cinema è in sé più di un invito al viaggio, è il viaggio stesso. (p. 10)

Bibliografia

  • Gilles Jacob, Cinema è sogno, traduzione di Giulia Castorani, Roma, Gremese, 2010. ISBN 978-88-8440-635-4
  • Gilles Jacob et al., Lezioni di cinema, traduzione di Rosa Pavone, Milano, Editrice Il Castoro, 2007. ISBN 9788880334286

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