Maurizio Ferraris: differenze tra le versioni

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*''[[Ontologia]]'' significa semplicemente: il mondo ha le sue leggi, e le fa rispettare. L'errore dei [[postmodernismo|postmoderni]] poggiava su una semplice confusione tra ontologia ed [[epistemologia]], tra quello che c'è e quello che sappiamo a proposito di quello che c'è. È chiaro che per sapere che l'acqua è H2O ho bisogno di linguaggio, di schemi e di categorie. Ma l'acqua bagna e il fuoco scotta sia che io lo sappia sia che io non lo sappia, indipendentemente da linguaggi e da categorie. A un certo punto c'è qualcosa che ci resiste. È quello che chiamo "inemendabilità", il carattere saliente del [[realtà|reale]]. Che può essere certo una limitazione ma che, al tempo stesso, ci fornisce proprio quel punto d'appoggio che permette di distinguere il sogno dalla realtà e la scienza dalla magia.
*''[[Ontologia]]'' significa semplicemente: il mondo ha le sue leggi, e le fa rispettare. L'errore dei [[postmodernismo|postmoderni]] poggiava su una semplice confusione tra ontologia ed [[epistemologia]], tra quello che c'è e quello che sappiamo a proposito di quello che c'è. È chiaro che per sapere che l'acqua è H2O ho bisogno di linguaggio, di schemi e di categorie. Ma l'acqua bagna e il fuoco scotta sia che io lo sappia sia che io non lo sappia, indipendentemente da linguaggi e da categorie. A un certo punto c'è qualcosa che ci resiste. È quello che chiamo "inemendabilità", il carattere saliente del [[realtà|reale]]. Che può essere certo una limitazione ma che, al tempo stesso, ci fornisce proprio quel punto d'appoggio che permette di distinguere il sogno dalla realtà e la scienza dalla magia.
*L'[[uomo|umanità]] deve salvarsi, e certo mai e poi mai potrà farlo un Dio. Occorrono il sapere, la verità e la realtà. Non accettarli, come hanno fatto il postmoderno filosofico e il populismo politico, significa seguire l'alternativa, sempre possibile, che propone [[I_fratelli_Karamàzov#Il_Grande_Inquisitore|il Grande Inquisitore]]: seguire la via del miracolo, del mistero e dell'autorità.
*L'[[uomo|umanità]] deve salvarsi, e certo mai e poi mai potrà farlo un Dio. Occorrono il sapere, la verità e la realtà. Non accettarli, come hanno fatto il postmoderno filosofico e il populismo politico, significa seguire l'alternativa, sempre possibile, che propone [[I_fratelli_Karamàzov#Il_Grande_Inquisitore|il Grande Inquisitore]]: seguire la via del miracolo, del mistero e dell'autorità.



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[[Categoria:Filosofi italiani|Ferraris, Maurizio]]
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Versione delle 23:08, 3 mar 2012

Maurizio Ferraris (1956 – vivente), filosofo italiano.

  • [Su Nietzsche] Era un accanito lettore di giornali e se fosse vissuto oggi sarebbe sul Web tutto il giorno, nonostante i problemi di vista.[1]
  • [Su Benedetto XVI] Pontefice molto moderno: è un conservatore ma sotto questo profilo è molto innovatore, molto aperto alle tecnologie anche perché, storicamente, c'è una dottrina sociale della Chiesa estremamente attenta ai mezzi di comunicazione di massa come la radio e la tv. C'è un'idea che bisogna fare apostolato attraverso strumenti più evoluti.[2]
Dall'articolo Manifesto del New Realism, la Repubblica, 8 agosto 2011; citato in Manifesto del New Realism
  • Nei telegiornali e nei programmi politici abbiamo visto regnare il principio di Nietzsche "non ci sono fatti, solo interpretazioni", che pochi anni prima i filosofi proponevano come la via per l'emancipazione, e che in effetti si è presentato come la giustificazione per dire e per fare quello che si voleva. Si è scoperto così il vero significato del detto di Nietzsche: "La ragione del più forte è sempre la migliore". È anche per questo, credo, che a partire dalla fine del secolo scorso si sono fatte avanti delle rivendicazioni di realismo filosofico.
  • Ontologia significa semplicemente: il mondo ha le sue leggi, e le fa rispettare. L'errore dei postmoderni poggiava su una semplice confusione tra ontologia ed epistemologia, tra quello che c'è e quello che sappiamo a proposito di quello che c'è. È chiaro che per sapere che l'acqua è H2O ho bisogno di linguaggio, di schemi e di categorie. Ma l'acqua bagna e il fuoco scotta sia che io lo sappia sia che io non lo sappia, indipendentemente da linguaggi e da categorie. A un certo punto c'è qualcosa che ci resiste. È quello che chiamo "inemendabilità", il carattere saliente del reale. Che può essere certo una limitazione ma che, al tempo stesso, ci fornisce proprio quel punto d'appoggio che permette di distinguere il sogno dalla realtà e la scienza dalla magia.
  • L'umanità deve salvarsi, e certo mai e poi mai potrà farlo un Dio. Occorrono il sapere, la verità e la realtà. Non accettarli, come hanno fatto il postmoderno filosofico e il populismo politico, significa seguire l'alternativa, sempre possibile, che propone il Grande Inquisitore: seguire la via del miracolo, del mistero e dell'autorità.

Note

  1. Citato in Focus Storia, n. 64, febbraio 2012, p. 108.
  2. Citato in "Papa più moderno dello Stato", La Stampa, 24 gennaio 2011.

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