Hermann Broch: differenze tra le versioni
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*Le [[città]] sono un vuoto chiacchiericcio senz'ombra, labile ed effimero. |
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*L'[[intelletto]] è capace di creare le proprie premesse e per conseguenza anche la [[filosofia]] è inetta allo scopo; nessuno è così valido genitore da farsi avo di sé medesimo. |
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*La [[conoscenza]] rimane sempre come dovere, essa rimane sempre il divino compito dell'uomo. |
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*Chi non è nella conoscenza, deve stordire nell'ebbrezza il vuoto che è dentro di lui, perciò anche nell'ebbrezza della vittoria, anche della vittoria cui si assiste come semplici spettatori. |
*Chi non è nella conoscenza, deve stordire nell'ebbrezza il vuoto che è dentro di lui, perciò anche nell'ebbrezza della vittoria, anche della vittoria cui si assiste come semplici spettatori. |
Versione delle 02:36, 17 dic 2006
Hermann Broch (1886 – 1951), scrittore austriaco.
La morte di Virgilio
Copyright: Feltrinelli, 1993, traduzione a cura di Aurelio Ciacchi.
- L'architettura è la testimonianza dell'aspirazione dell'uomo a vincere il tempo innalzando l'ordine nello spazio.
- La gloria è un ridicolo superamento della morte.
- Solo l'uomo è il depositario del dovere.
- L'arte [...], in tutti i suoi campi, [...] è al servizio della conoscenza ed esprime conoscenza.
- Le città sono un vuoto chiacchiericcio senz'ombra, labile ed effimero.
- L'intelletto è capace di creare le proprie premesse e per conseguenza anche la filosofia è inetta allo scopo; nessuno è così valido genitore da farsi avo di sé medesimo.
- La conoscenza rimane sempre come dovere, essa rimane sempre il divino compito dell'uomo.
- Chi non è nella conoscenza, deve stordire nell'ebbrezza il vuoto che è dentro di lui, perciò anche nell'ebbrezza della vittoria, anche della vittoria cui si assiste come semplici spettatori.