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Patrizia Carrano

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Patrizia Carrano

Patrizia Carrano (1946 – vivente), giornalista, scrittrice autrice radiofonica e sceneggiatrice televisiva italiana.

Citazioni di Patrizia Carrano

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  • Diva lo è stata davvero: massima star del cinema muto fra il 1912 e il 1921, Elena Vitiello, in arte Francesca Bertini, non conquista soltanto le platee italiane: in Russia è "Franzeska" senza neppure il cognome, in Spagna è l'encantadora, tutta l'area latino americana è ammaliata da sus gestos fascinantes. Da noi, durante la guerra, basta lo striscione "Stasera Bertini", senza neppure il titolo del film, perché i cinema siano zeppi.[1]
  • [Anna Magnani] È stata un'attrice – e una donna – divisa a metà: la sua maschera tragica, i suoi occhi foschi da Medusa, il suo carattere cupo e prepotente l'hanno naturalmente candidata al ruolo di madre mediterranea. Ma la sua ironia sferzante, il suo umorismo petroliniano, la sua risata anarchica ne hanno fatto una perfetta comédienne.[2]
  • Il cinema napoletano, di produzione popolare, lontano dalle intenzioni edificanti della contemporanea produzione torinese o romana, un cinema i cui autori sono assai vicini alle disgrazie, ai contrappassi del destino patiti dai suoi personaggi, trova in Elvira una protagonista assoluta, capace di entrare in perfetta sintonia con i gusti del pubblico, azzeccando un successo dietro l'altro.[3]
  • In cifre, la sua vita potrebbe essere riassunta così: un marito, due figli, sessanta film. Scritti, prodotti, diretti e montati da lei, Elvira Notari, la più prolifica cineasta italiana del cinema muto.[3]
  • La Calamai è un'attrice perfettamente congrua al cinema del ventennio, pronta a farsi guidare dai registi di cui ha fiducia, ma sempre molto attenta alla propria immagine di diva levigata.[4]
  • [Su Clara Calamai] Lo scandalo sfiora due volte la sua carriera. Nel 1941, quando nella Cena delle beffe di Alessandro Blasetti mostra per un solo istante il primo seno nudo del cinema italiano. E nel '43, quando Ossessione di Luchino Visconti, di cui è la protagonista, comincia il suo tormentato itinerario nelle sale di proiezione, scatenando innumerevoli reazioni censorie per la forza con cui rompe la tradizione calligrafica del cinema fascista, dipingendo un mondo squallido, senza speranza.[4]
  • «She's the female Chaplin». È il Chaplin femmina, scrissero di lei i giornali americani degli anni Cinquanta, rapiti dalla magia di Gelsomina, la stralunata ragazzetta della Strada, mezza fraticello e mezza clown.
    Fra tutti i memorabili personaggi interpretati da Giulietta Masina per suo marito Federico Fellini, dalla prostituta Cabiria, alla signora borghese di Giulietta degli spiriti, all'anziana artista del varietà di Ginger e Fred, quello di Gelsomina resta il più celebre, il più amato, forse il più toccante.[5]
  • [Su Francesca Bertini] Se l'attrice s'era ritirata, la diva non s'arrese mai: a novant'anni partecipò al festival di San Sebastiano in pelliccia bianca, abito lungo e molti gioielli. Che fossero veri o finti, non contava nulla.[6]

Incipit di Illuminata

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In certe rare notti, che non si compiono più di una volta ogni cent'anni, accade che l'Aajej, il vento del deserto, muti le sue solite rotte: mulinando in vortici impetuosi le sabbie dei propri domini, l'Aajej inizia a galoppare nel cielo così velocemente da giungere in un lampo alle coste d'Africa, dove si unisce all'Imbat, la brezza di mare che governa quei luoghi.[7]

Note

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  1. Da Francesca Bertini, in AA.VV., Italiane. Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale, vol. I, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, Roma, 2004, p. 13.
  2. Da Magnani Anna, in AA.VV., Italiane. Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011), 150anni.it.
  3. a b Da Elvira Notari, in AA.VV., Italiane. Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale, vol. I, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, Roma, 2004, p. 147.
  4. a b Da Calamai Clara in AA.VV., Italiane. Dalla prima guerra mondiale al secondo dopoguerra (1915-1950), 150anni.it.
  5. Da Masina Giulietta, in AA.VV., Italiane. Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011), 150anni.it.
  6. Da Francesca Bertini, in AA.VV., Italiane. Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale, vol. I, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, Roma, 2004, p. 14.
  7. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi e Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

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