Ted Simon

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"Jupiter", la Triumph Tiger 100 di Ted Simon

Ted Simon (1931 — vivente), giornalista britannico.

Incipit di alcune opere[modifica]

I viaggi di Jupiter. Il giro del mondo in motocicletta[modifica]

Quando rimase a secco anche il serbatoio di riserva e il motore tossicchiò per poi spegnersi, mi ritrovai a una ventina di chilometri da Gaya. Così calcolai, e fu un pensiero spiacevole. Forse mi sarebbe toccato passare la notte laggiù: da qualche parte avevo letto che Gaya è la cittadina più sudicia di tutta l'India.
Allontanai la moto dalla strada asfaltata e la spinsi sull'erba, sotto un albero ombroso dal tronco robusto e contorto, con le radici sporgenti e una corteccia grigia, scagliosa. Grappoli penduli di foglie secche proiettavano un riparo d'ombra. Un albero comune in India, anche se in quel momento non riuscii a ricordarne il nome.
Infilai i guanti nel casco, e mi guardai attorno: un'interminabile strada di campagna che sfumava in un campo di verde frumento. Chissà chi mi avrebbe aiutato questa volta, e chissà cosa sarebbe successo. Non avevo dubbi: qualcuno mi avrebbe aiutato, e la ruota della fortuna avrebbe girato a mio favore. Ci avevo messo anni a raggiungere quell'incrollabile fiducia e quella calma serafica; così aspettai, compiacendomi di quel pensiero.

Sognando Jupiter[modifica]

Nei miei ricordi appare come un fantasma, una figura senza contorno, poco più di una presenza che si dilegua appena cerco di metterla a fuoco e prende vita se mi distraggo. Quando ci siamo conosciuti, trent'anni fa, per me non rappresentava altro che una curiosità senza importanza, ma ora è riemerso da qualche piega dell'inconscio, acquistando forza.
Era un marinaio sulla Zoë G, l'unica nave che all'epoca accettò di portare me e la mia moto dall'Africa al Sud America. Non era che un piccolo piroscafo da carico, destinato a essere ben presto messo in secco e distrutto su una spiaggia qualsiasi dell'India, ma mi condusse sano e salvo in Brasile, attraverso una tempesta terrificante: per me era la nave dei sogni. Portavo già il peso dei ricordi del viaggio in Africa e, immerso nei pensieri, li passavo al setaccio e facevo scoperte sulle mie esperienze e su di me. Allora lo vedevo come un fenomeno passeggero. Oggi lo vedo come un presentimento. Se fossi stato più attento, forse avrei previsto meglio quello che ci preparava il futuro.

Bibliografia[modifica]

  • Ted Simon, I viaggi di Jupiter. Il giro del mondo in motocicletta, traduzione di Claire Barzin, Elliot Edizioni, 2010. ISBN 9788861921504
  • Ted Simon, Sognando Jupiter, traduzione Simona Maria Adami e Simona Niccolai, Elliot Edizioni, 2011. ISBN 9788861922204

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