Temistio

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Temistio (317 circa – 388 circa), filosofo greco antico, insegnante e alto funzionario dell'Impero romano.

  • A noi ora resta da fare non il conto dei caduti in guerra, ma il conto dei vivi; il nostro compito non è vincere, ma lascar andare liberi quelli che già da noi sono stati sconfitti. È così che gli uomini si rivelano superiori ai loro simili: l'altro modo invece è quello degli orsi, dei cinghiali e dei leopardi. Quando cacciamo quelle bestie noi badiamo a preservarne la specie, e chi le stermina senza pietà è considerato un profanatore dell'arte della caccia. Noi dunque, che quando si tratta della conservazione dell'arte della specie abbiamo riguardo per gli animali più feroci, dai quali ci separa non l'Istro o il Reno, ma la natura stessa, e non permettiamo che si facciano scomparire gli elefanti dalla Libia, i leoni dalla Tessaglia e gli ippopotami dalle paludi intorno al Nilo, come possiamo non ammirare colui [l'Imperatore Valente] che, invece di sterminare, salva e protegge una popolazione sconfitta e umiliata di esseri umani che qualcuno chiama anche barbari, ma che sono pur sempre uomini? (da A Valente per il trattato di pace, Orazioni, X, 15; in Discorsi di Temistio)

Bibliografia[modifica]

  • Temistio, Discorsi di Temistio, a cura di Riccardo Maisiano, UTET, 1995. 88-02-04909-2

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