The Game of Death

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The Game of Death
死亡的遊戲

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Francobollo con la raffigurazione di Bruce Lee in The Game of Death (死亡的遊戲)

Titolo originale

The Game of Death
死亡的遊戲

Lingua originale inglese, cantonese
Paese Hong Kong
Anno 1972
Genere arti marziali, azione
Regia Bruce Lee
Soggetto Bruce Lee
Sceneggiatura Bruce Lee
Produttore Bruce Lee, Raymond Chow
Interpreti e personaggi
Note
Note di sceneggiatura di Bruce Lee

The Game of Death, film hongkonghese del 1972 con Bruce Lee, regia di Bruce Lee, distribuito poi con i documentari Bruce Lee - La leggenda (2000) e Bruce Lee in G.O.D 死亡的遊戯 (2000). Annunciato nel 1973 in prima assoluta all'interno del documentario Bruce Lee: the Man and the Legend mostrandone alcuni frammenti.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Il suo vantaggio è quello di non dare peso alla vita o alla morte. E senza pensieri a distrarlo, è libero di concentrarsi sull'attaco che viene dall'esterno.[1] (Mantis: guardiano dell'ultimo livello) [su Hai Tien quando inizia a combattere contro di lui]
  • Io non mi faccio spaventare dalla morte.[1] (Hai Tien)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Hai Tien [si prepara a combattere con il frustino di bambù]: Guarda, ragazzino. Questo bambù è più lungo, più flessibile e sopratutto è vivo. E se il tuo misero repertorio non riuscirà a stare al passo con la sua velocità e la sua fuggevolezza ti dico soltanto che ti troverai in guai seri.
    Guardiano del terzo livello [si prepara alla lotta con i bastoni]: Questo dovrai scoprirlo da solo.
    Hai Tien [iniziano a lottare]: Te lo dico io: è difficile che delle mosse prestabilite si adattino a un ritmo incostante. Visto? Alle mosse prestabilite manca la flessibilità per adattarsi.[1][2] [dopo entrambi depongono le loro armi e iniziano con i manganelli]

Citazioni su The Game of Death[modifica]

  • Al momento sto lavorando al copione del mio prossimo film. In realtà non ho ancora deciso il titolo, ma ciò che voglio dimostrare è la necessità di adattarsi alle mutevoli circostanze. L'incapacità di adattamento conduce alla distruzione. Ho già in mente la prima scena. Inizia il film, ed il pubblico vede un'ampia distesa di neve. Poi la telecamera si avvicina sempre di più ad un gruppo di alberi, mentre i suoni di una bufera riempiono lo schermo. C'è un albero gigantesco al centro dello schermo, interamente ricoperto di una spessa neve. Improvvisamente si ode un forte schiocco ed un grande ramo dell'albero cade a terra. Non ha potuto sopportare la forza della neve e si è rotto. Quindi la telecamera si sposta su un salice che si piega al vento. Dal momento che si adatta all'ambiente, il salice sopravvive. (Bruce Lee)
  • Sono nel mezzo della preparazione del mio prossimo film, I 3 dell'Operazione Drago [tit. or. Enter the Dragon], una coproduzione tra Concord e Warner Bros., più un'altra produzione della Concord, L'ultimo combattimento di Chen[3] [tit. or. The Game of Death], di cui abbiamo realizzato soltanto la metà. (Bruce Lee)

Bruce Lee - La leggenda[modifica]

  • A cinque anni dalla sua morte alcuni spezzoni del film [The Game of Death] al quale stava lavorando negli ultimi mesi e nelle ultime ore della sua vita vengono montati in una pellicola: L'ultimo combattimento di Chen, ma il risultato non ha nulla a che vedere con la sua idea originale di arti marziali, senza le note coreografiche di Bruce, senza i suoi appunti i produttori non sanno bene cosa fare dei cento minuti di girato, scoprono inoltre che Lee era un perfezionista e che dei cento minuti di pellicola che hanno in mano almeno due terzi sono scarti e rifacimenti di sequenze che Lee aveva eliminato poiché non erano all'altezza dei suoi standard qualitativi. I produttori scelgono soltanto undici minuti e sette secondi di materiale da inserire nel loro film e il resto, ventuno minuti circa viene scartato, alternando scene di Lee in azione ad altre realizzate con una controfigura e utilizzando persino fotografie in cartone della testa di Lee il risultato finale viene considerato da molti come un grottesco tentativo di sfruttare commercialmente il nome del grande artista. I sostenitori di Lee cominciano a pensare che la pellicola originale sia andata distrutta e che sia quindi impossibile vedere le scene che lui aveva girato personalmente e sapere quale fosse la sua idea originale per il film. Nell'autunno del 1994 durante la ricerca per una raccolta di volumi tratti dagli scritti di Lee vengono ritrovate le sceneggiature originali e i suoi appunti e le coreografie. Gli appunti confermano ciò che molti sospettavano ossia che Lee aveva girato molto più materiale di quanto fosse stato visto fino a quel momento. Tra i suoi appunti riguardanti le coreografie emerge un'altra sorpresa, un manoscritto di dodici pagine che contiene la sinopsi del film con tutti i disegni dei combattimenti e una selezione dei dialoghi. Il soggetto originale è in netto contrasto con quello del film uscito. Con la scoperta delle note di regia scritte si parte alla ricerca della pellicola scomparsa che durerà quasi sei anni, alla fine accade il miracolo, la pellicola originale viene ritrovata, dopo essere stati separati oltre un quarto di secolo il materiale girato da Bruce Lee e le sue note di regia vengono finalmente riuniti. Nel corso di questo programma potrete vedere quel materiale esattamente come Bruce Lee l'avrebbe immaginato e comprenderete gli sforzi da lui sostenuti per riuscire a realizzarlo e forse solo dopo tutto questo potrete dire di conoscere il vero Bruce Lee, l'uomo dietro la leggenda.
  • È stato questo il grande messaggio di Bruce: lo stile del non stile.
  • Il 20 luglio, il suo ultimo giorno lo passerà discutendo la sceneggiatura del film (copione che non fu mai scritto in realtà, sicché questa voce non fu confermata) in quel fatidico giorno Lee con il suo solito ottimismo pensa al futuro, al 20 settembre del 1973, sulla sua agenda segna in questa data di volere proseguire le riprese.
  • Le tecniche di grappling e delle leve articolari aggiungeranno spettacolare novità nei combattimenti, per la stessa ragione Lee scrittura il gran maestro di Apikido coreano Ji Han Jei che all'epoca era cintura nera di settimo livello della sua arte, Ji sarà il guardiano del quarto grado della pagoda.
  • Lee decide di scritturare un altro dei suoi allievi Kareem Abdul-Jabbar per il ruolo del guardiano dell'ultimo livello della pagoda. Kareem combatté con uno stile sconosciuto che simboleggia il livello più elevato delle arti marziali, questo stile sconosciuto è l'essenza del Jeet Kune Do.
  • Lee sceglie Taky Kimura, uno dei suoi allievi più esperti, per il ruolo del guardiano del secondo livello. A Kimura Lee chiede di utilizzare il Kung fu negli stili della Mantide Religiosa e del Wing Chun più idonei per il corpo a corpo e che prevedono quasi esclusivamente l'uso delle mani e dei calci sotto la cintura [...] [ma non arrivò a girare alcuna scena].
  • Lee sceglie un altro dei suoi allievi per il guardiano del terzo livello, Dan Inosanto, è un grande esperto nell'arte del Jeet Kune Do, inoltre Dan pratica da anni il Karate Kenpo e l'Escrima Filippino e Lee vuole che Inosanto li impieghi entrambi poiché è convinto che migliorerà l'impatto visivo del suo film e gli servirà a spezzare le lunghe sequenze di lotta non armata, Inosanto infatti è un ottimo esponente del Nunchaku e Lee sarà il primo a riprendere un combattimento con quest'arma.
  • Lee vuole che il suo film abbia una forte connotazione di realismo e credibilità.
  • Nel combattimento al terzo piano il personaggio di Lee utilizza un frustino di bambù, il frustino rappresenta la flessibilità, caratteristica che secondo Lee è essenziale per avere successo nella pratica delle arti marziali. Il combattimento cosi come la vita è imprevedibile, e Lee ritiene che sia necessario un grande spirito di adattamento per cambiare al cambiare delle circostanze. Inoltre il suo personaggio veste una tuta gialla per sottolineare l'assenza di affiliazione con una scuola di arti marziali conosciuta. Il risultato di questa collaborazione sono tre sequenze dense di significato realizzate con estrema cura e interpretabili a vari livelli che costituiscono l'esempio di combattimento non armato, più aggraziato e dinamico mai visto su pellicola.
  • Non sapremo mai come sarebbe stato il film se Bruce Lee fosse vissuto ma sappiamo con certezza qual era la sua idea nel periodo in cui ne stava girando le scene finali. Stando al suo soggetto di dodici pagine vi interpreta un campione di arti marziali ritiratosi imbattuto di nome Hai Tien che viene avvicinato da alcuni membri della malavita coreana affinché partecipi a un'incursione in una pagoda a cinque piani che contiene al piano più alto un tesoro di inestimabile valore, quando rifiuta di partecipare sua sorella e suo fratello minore vengono rapiti costringendolo a partecipare al colpo. Durante una riunione Hai Tien viene presentato agli altri membri della banda, tutti grandi esperti di arti marziali. Il boss mostra loro un filmino del tempio, spiega che in quel villaggio le armi sono bandite e che a guardia della pagoda ci sono dei mercenari esperti di arti marziali, uno per ogni piano, l'obbiettivo dei malviventi è quello di riuscire ad arrivare al piano più alto e prendersi il tesoro. Lee decise di ambientare la sequenza nel tempio buddista di bopjousu. La caratteristica più spettacolare del tempio è una statua di Budda alta 33 m è chiaramente indicata nei disegni di Lee sul copione, fusa in un unica colata in bronzo di 150 tonnellate si dice che sia la statua di Budda in piedi più grande di tutta l'Asia. Di fronte al Budda si trova la pagoda di legno a cinque piani che Lee ha scelto come ambientazione per la scena clou del suo film. Lee e i membri della banda dovranno combattere per superare i vari livelli ognuno dei quali è custodito da un esperto in uno stile specifico. Il primo livello sarà sorvegliato da Wong Ing Sik che viene proposto come un maestro nei calci.
  • Un film a vari livelli nel quale per la prima volta viene presentata la sua filosofia sulle arti marziali, è tornato a questo film dopo una breve pausa, l'autunno dell'anno precedente [l'anno precedente alla sua morte, il 1972] infatti Lee aveva girato le tre sequenze che poi si scopriranno essere quelle che lui aveva previsto per il suo finale. Nella produzione di questa pellicola Bruce riveste un ruolo di grande responsabilità, ne cura la regia, la produzione, le coreografie, la sceneggiatura, la scenografia, la fotografia, le luci, oltre a ovviamente interpretarne il ruolo principale.

La Storia[modifica]

  • Potremo non sapere mai come sarebbe stato The Game of Death se Bruce Lee fosse vissuto, ma sappiamo con estrema certezza l'idea che Lee aveva del film stesso mentre ne stava girando il finale. Secondo le 12 pagine della sinopsi il film ha inizio su un aereo portato da Hong Kong. Il personaggio interpretato da Bruce Lee si chiama Hai Tien, un campione di arti marziali mai sconfitto, ora in pensione. Ad accompagnarlo ci sono sua sorella e il suo fratellino. La famiglia si accinge a fare un giro del sud-est asiatico, quando in volo viene annunciata una sosta di un'ora in Corea. L'aereo attera e si avvicina a un'uscita dell'aeroporto Kimpo nella Corea del Sud.(Narratore)
  • [Dialoghi del cortometraggio]
  • Arrivato sulla zona, il gruppo deve aprirsi la strada combattendo dieci guardie, tutte cintura nera di Karate. Dopo avere sbaragliato i karateka, il gruppo si dirige verso la pagoda. Un uomo, il fabbro, apre la porta del tempio. I lottatori entrano per combattere, mentre il fabbro rimane di guardia fuori. È nella pagoda che le battaglie epiche di The Game of Death dovevano svolgersi con ogni piano della pagoda difeso da un esperto lottatore. Al primo piano, sarebbe morto uno dei membri del gruppo. Al secondo piano, il piano della mantide religiosa, il quartetto avrebbe perso un altro componente. Per fortuna, i cambattenti del terzo piano della pagoda fino all'ultimo, furono ripresi da Bruce Lee. (Narratore)
  • [Le riprese di The Game of Death del 1972]
  • Alla fine del film, un Hai Tien barcollante scende le scale della pagoda e lascia il villaggio. Anche se Bruce Lee non completò il finale in tutti i suoi dettagli, è evidente dai passaggi di scena che il capo sarà arrestato. Hai Tien, la sorella e il fratello saranno di nuovo insieme dopo essere tornati all'aeroporto coreano. La sinopsi spiegava perfettamente l'azione che sarebbe stata richiesta nel film, mentre la coreografia dei combattimenti serviva a comunicare il messaggio di Lee sulla liberazione di sè nelle arti marziali.(Narratore)

Bruce Lee in G.O.D 死亡的遊戯[modifica]

  • Hai capito? Questa spada diventa una frusta![2] (Hai Tien)

Note[modifica]

  1. a b c Queste frasi e questi dialoghi sono tratti dal materiale inedito del 1972 con Bruce Lee per il film incompiuto The Game of Death. Il documentario Bruce Lee - La leggenda contiene infatti 36 minuti e 40 secondi di tale materiale inedito. Il film incompiuto è stato poi riadattato da Robert Clouse che utilizzò solo 11 minuti e 7 secondi della pellicola originale e, avvalendosi anche di sosia, lo portò a termine nel 1978 con una trama completamente diversa. Il titolo originale del film di Clouse è Game of Death, mentre in Italia è conosciuto come L'ultimo combattimento di Chen. Per approfondire, vedi anche qui.
  2. a b A questo punto della scena c'è una battuta di Bruce Lee che nel documentario Bruce Lee - La leggenda non è stata doppiata. Si vede il labiale di Bruce Lee e compare la scritta in sovrimpressione"Dialogo mancante". La frase pronunciata in tale occasione è: «Do you understand? This sword becomes a whip!» («Hai capito? Questa spada diventa una frusta!») ed è stata inserita successivamente nel doppiaggio della versione di The Game of Death inclusa nel documentario Bruce Lee in G.O.D 死亡的遊戯
  3. Si tratta con ogni probabilità di un errore della traduzione italiana. Bruce Lee si riferiva proprio al film The Game of Death del 1972. Cfr. la versione in lingua originale A parting thought – In my own process in Bruce Lee Jeet Kune Do: Bruce Lee's Commentaries on the Martial Way, p. 391. L'ultimo combattimento di Chen (Game of Death) è invece un film del 1978 diretto da Robert Clouse. Clouse riadattò il film di Bruce Lee e lo portò a termine avvalendosi anche di sosia e con una trama completamente diversa.

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]

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