Tipo di carattere

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Alcuni tipi di carattere

Citazioni sul tipo di carattere.

  • Con il tempo può accadere che l'apprezzamento di un carattere cambi rispetto alle intenzioni originarie. Commercializzato nel 1951, il Banco di Roger Excoffon appariva nei primi cataloghi accanto a costruzioni in acciaio, presentato come un carattere affine al progresso e alla ricostruzione europea del dopoguerra. Finito nel dimenticatoio negli anni sessanta, quando vent'anni più tardi si cercavano alternative meno sobrie e uniformi agli ormai triti Univers (1956) e Helvetica (1957), il Banco è stato riscoperto, non più come simbolo di velocità e progresso, ma come un carattere esotico – ed eccolo apparire nel 2003 sulle etichette di birra africana. (Gerard Unger)
  • I caratteri sono gli atomi dell'editoria, l'elemento base della comunicazione stampata, come i mattoni per l'architettura o le note per la musica. Tutti li vedono, ma raramente qualcuno li guarda. Eppure rappresentano letteralmente il carattere di un testo e la faccia di un libro. In inglese, infatti, «carattere» si dice «type-face», mentre il temine «font» deriva dal francese medievale «fonte», che significa «fuso», l'etimologia è quella di fonderia. Il riferimento è alla macchina a caratteri mobili inventata da Johannes Gutenberg nel 1454 (o 1455) che ricavava i caratteri, appunto, dalla fusione del metallo. La storia dell'editoria scorre parallela a quella storia della stampa. (Giacomo Papi)
  • Le lettere sembrano svanire durante la lettura, ma anche quando chi legge le osserva consapevolmente c'è ancora molto che resta invisibile all'occhio. Le lettere creano illusioni sia su grande scala, poiché evocano nel lettore quanto è stato scritto dall'autore, sia su scala ridotta, poiché numerosi dettagli sono percepiti diversamente da come sono in realtà. I caratteri sono letteralmente pieni di correzioni ottiche per compensare fenomeni ottici indesiderati – in un certo senso è come dimagrire mangiando tanto. [...]
    Simili particolari vengono in genere applicati in modo che il lettore non se ne accorga e non ne sia disturbato.
    Ma non tutto ciò che non si vede è invisibile. (Gerard Unger)
  • Non c'è niente di resistente come i caratteri di stampa. A guardarli da vicino trasportano ancora scalpellini romani, stampatori rinascimentali, artisti novecenteschi e inventori di computer. Verba volant, scripta manent, dicevano quelli. Mentre la stampa cambiava, i libri sono restati immobili. (Giacomo Papi)

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