Tracey Emin

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Tracey Emin (2007)

Tracey Karima Emin (1963 – vivente), artista britannica.

Citazioni di Tracey Emin[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Quando sono nata, pensarono che fossi morta. Paul arrivò per primo, dieci minuti prima di me. Quando fu il mio turno, fui buttata fuori, piccola e gialla con gli occhi chiusi. Non piansi. Ma al momento della mia nascita in questo mondo, in qualche modo ho sentito che era stato commesso un errore.[1]
  • Ho avuto un cazzo di cancro, metà del mio corpo tagliato via, inclusa metà della mia vagina. Dunque posso percepire più di prima che l'amore è un sentimento consentito. Alla mia età, l'amore si colloca su di una dimensione e su di un livello completamente diversi. Non voglio avere bambini, non voglio tutte quelle cose che si desiderano inconsciamente quando si è giovani. Voglio soltanto amore. Tanto quanto potrei averne. Voglio essere soffocata dall'amore, divorata dall'amore. Penso che vada bene così.[2]

Come l'artista disse alla rockstar, The Guardian, 18 aprile 2001

Dalla corrispondenza e-mail con David Bowie; trascritta in velvetgoldmine.it.

  • Se desideri dei bei vestiti lavora in un negozio d'abbigliamento, se ti piace leggere lavora in una libreria, se cerchi del materiale d'arte a basso costo, allora lavora in un negozio che vende materiale artistico. Se vuoi imparare qualcosa nel campo dell'arte, diventa l'assistente di qualche artista. Se non puoi permetterti uno studio, porta sempre con te una macchina fotografica e un notebook. Se ti senti intellettualmente un po' indolente, iscriviti ad un corso part-time – filosofia magari, linguistica o storia dell'arte – ma qualsiasi cosa tu faccia, non pensare che il mondo ti debba qualcosa.
  • Non sono mai stata veramente brava in storia dell'arte, e credo di non averla mai studiata sul serio. Non sono stata alla Tate fino all'età di 22 anni – non sapevo nemmeno dove fosse – ma mi interessai a Egon Schiele quando avevo quattordici anni, perché la copertina del tuo album Lodger era ispirata da Schiele. Da allora sono interessata all'Espressionismo tedesco. Ora naturalmente la prendo più in considerazione. Col tempo imparo più cose sulla storia dell'arte. Ma non credo che qualcuno diventi un'artista di successo imitando quanto è stato fatto prima.
  • [...] ho scoperto piuttosto tardi che il sole non girava intorno a me. So di esistere, so che morirò, questa è una certezza, una verità, ma credo anche nella vita dopo la morte, e in questo non c'è certezza. Ho un odio estremo per le bugie ma qualche volta uno deve sopravvivere e usare tutti i mezzi a sua disposizione. Credo che quello che fai agli altri sia come farlo a sé stessi, mi sforzo continuamente di essere un essere umano migliore, ma è davvero difficile. Ci sono un sacco di brutte cose in questo mondo di cui siamo testimoni, ed è davvero difficile fermarle, è come se l'umanità fosse convinta nel distruggere sé stessa e il mondo in cui vive. Non sono una socialista ma credo nella distribuzione della ricchezza. Viviamo ancora in una struttura gerarchica e ce ne sarebbe ancora abbastanza per tutti. Solo un decimo del mondo è dannatamente avido, non vogliono condividere nulla con nessuno, ed è qualcosa che mi repelle: una incontrollabile cattiveria.

Parliamo con Tracey Emin di caccia alle streghe e tabù da sconsacrare

Intervista di Gloria Maria Cappelletti, i-d.vice.com, 20 maggio 2015.

  • [«Hai dichiarato che una cosa che hai imparato dal successo è stata la censura»] L'auto censura. L'arte non dovrebbe essere mai crudele.
  • Penso che il sangue sia ancora un tabu, indipendentemente da che buco sgorghi. Il dolore è anche un tabu, non ci possiamo più permettere di sanguinare o provare sofferenza. La vita deve essere molto pulita.
  • Sono sicura che se fossi nata 400 anni fa mi avrebbero bruciata, affogata o seppellita viva. La caccia alle streghe continua ed è crudele oggi come allora, ci sono donne che vengono ancora bruciate vive, uccise a colpi di pietra. La società occidentale non è da meno. La stampa, i social media, tutti hanno i loro metodi crudeli e tiranni di fare bullismo contro gli individui. Chi scrive commenti anonimi dovrebbe avere le palle di firmarsi, oppure tacere. La società si sta auto attaccando nel modo più vile. Si sta bruciando da dentro.
  • [«Gli artisti possono ancora avere un potere politico? Oppure pensi che il sistema economico stia anestetizzando l'arte?»] Potere! Che parola. Se devo essere onesta è una delle poche cose che mi eccita. Il potere, cosi come la capacità di ridere. Gli artisti possono essere politici se lo desiderano. Gli artisti veri prendono comunque sempre una posizione forte nella società, osservano, sentono e diventano i testimoni di quello che accade, in se stessi e al di fuori. Per me l'arte è un dialogo privato con me stessa, che poi si fa largo nel mondo.

Tra andare e tornare. Tracey Emin a Roma

Intervista di Valentina Muzi, artribune.com, 14 novembre 2019.

  • Schiele è stato uno dei miei artisti preferiti. La maggior parte degli artisti che stimo usano le emozioni e i sentimenti nei loro lavori, come ho sempre fatto io. La pittura è azione, è immediatezza. È una canalizzazione di sensazioni. Io non mi reputo un'artista concettuale, mai lo sono stata e mai lo sarò.
  • Continuo a lavorare perché mi fa pensare, mi ricorda di essere una persona, di essere umana, ma nulla è cambiato rispetto a prima. [...] Ho realizzato che nella vita puoi fare dei grandi errori. Questi ti rendono libero e ti fanno andare avanti. Forse è proprio questa la differenza nel mio lavoro, oggi. Apprezzo gli errori.
  • Come artista penso che la prima responsabilità sia quella di essere veri e, in secondo luogo, avere la responsabilità di esprimere qualcosa di "non detto prima" come un medium. Dire qualcosa che altre persone non abbiano visto prima, in una modalità inaspettata con diversa forma ed espressione. Io lavoro con le mie emozioni e trovo un modo semplice e universale per far arrivare le mie opere.

Citazioni non datate[modifica]

  • [Parlando dei due aborti compiuti] È stato come stipulare un patto con il Diavolo, io gli cedevo la vita che avevo in grembo e lui, in cambio, mi concedeva la possibilità di esprimere la mia arte sino in fondo, senza dover mediare con la responsabilità di essere madre.[3]
  • L'arte è per la gente, la sua opinione è l'unica cosa che mi interessa.[3]
  • Sono sopravvissuta solo grazie all'arte. Mi ha dato fiducia nella mia stessa esistenza.[4]

Note[modifica]

  1. Dalla biografia Strangeland, 2006; citato in Daniela Trincia, Tracey Emin. "Quello che so e non so di lei", doppiozero.com, 3 luglio 2023.
  2. Da un'intervista ad Artnet; citato in Rivelazione shock di Tracey Emin: "ho avuto un cancro". Ma non ha mai smesso di lavorare, finestresullarte.info, 29 ottobre 2020.
  3. a b Citato in Giuseppe Frangi, L'io ferito di Tracey Emin, ilmanifesto.it, 31 marzo 2019.
  4. Citato in Sophie Bubmann, Tracey Emin: questioni confidenziali, barnebys.it, 11 agosto 2020.

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