Una cosa in mente - San Giuseppe Benedetto Cottolengo
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Una cosa in mente - San Giuseppe Benedetto Cottolengo
Titolo originale |
Una cosa in mente - San Giuseppe Benedetto Cottolengo |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2004 |
Genere | biografico |
Regia | Paolo Damosso |
Sceneggiatura | Paolo Damosso |
Interpreti e personaggi | |
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Una cosa in mente - San Giuseppe Benedetto Cottolengo, film italiano del 2004 con Massimo Wertmüller, regia di Paolo Damosso.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Gli uomini possono mancare, ma la provvidenza non mancherà mai. (Giuseppe)
- I poveri sono una cambiale della provvidenza: tu li presenti e riscuoti pane, soltanto pane, pane in abbondanza per tutti. (Giuseppe)
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Giuseppe: Più tardi farò il malato e seguirò le sue cure, ma adesso non posso proprio ritardare, mi scusi, dottore.
Granetti: Ma cosa dice? Lei deve solo pensare a curarsi bene.
Giuseppe: L'asino non vuole più camminare, vuole solo farsi compatire, non vuole più portare la soma. E adesso è molto tardi, dottore, mi scusi.
Granetti: Mi raccomando.
Giuseppe: Amico mio, io devo andare a Chieri, perché... perché ho in mente una cosa. - Luigi: Allora come va, a Torino, la Piccola casa?
Giuseppe: Ah, come vuole la provvidenza. Pieno di problemi, sai? Ma è così bello essere in mezzo a loro.
Luigi: In mezzo ai problemi, vuoi dire?
Giuseppe: No, in mezzo alla gente che ha bisogno: ce n'è tanta, eh? - Luigi: Giuseppe, tu non sei stanco, tu stai male.
Giuseppe: Ma se mi chiama Iddio, mi troverà sull'attenti. - Giuseppe: Vogliono farci chiudere il ricovero? E fa lo stesso.
Granetti: Come fa lo stesso? Andrò io personalmente a protestare: non può il ministero farci chiudere così, in modo inappellabile.
Marianna: Non possiamo lasciare tutta questa gente per strada.
Giuseppe: Ma come si vede che voi non siete di Bra. Noi a Bra sappiamo che per far crescere più forte e rigoglioso un cavolo, bisogna trapiantarlo. - Suora di clausura: Dio la benedica sempre, per avermi guidata qui in clausura.
Giuseppe: Ma non vi sentite mai prigioniere, vero? Perché qualcuno potrebbe pensare che io abbia messo delle donne in gabbia.
Suora di clausura: Ma cosa dice? Lei ci ha regalato la libertà più grande, quella di spiccare il volo.
Voci correlate
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