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Utente:Carnby/Sandbox/Papa Pio XII

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Pio XII al secolo Maria Giuseppe Giovanni Eugenio Pacelli (1876 – 1958), papa della Chiesa cattolica.

Citazioni di Pio XII

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  • [Su Benito Mussolini] Il più grande uomo da me conosciuto e, senz'altro, fra i più profondamente buoni; al riguardo ho troppe prove per dimostrarlo.[1]
  • [Sul dogma dell'Assunzione di Maria in cielo in anima e corpo] Se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica.[2]

Citazioni su Pio XII

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  • Man mano che Pacelli invecchiava, le sue vedute si facevano sempre più ristrette. Nel 1952 si era lamentato dei concorsi di bellezza di Miss Europa e Miss Italia: li riteneva lascivi e voleva che fossero proibiti. Con il passare degli anni inveì regolarmente contro la musica jazz e i film di evidente contenuto erotico. Secondo le testimonianze di beatificazione, richiese ai corrispondenti della stampa di non scrivere che aveva «accarezzato» le teste dei bambini. Voleva che scrivessero che aveva «posto la mano» sopra di loro: «È un mondo cattivo», spiegò. Rifiutò di promuovere una causa di beatificazione perché il «Servo di Dio» era stato un fumatore; in un altro caso rifiutò un candidato di cui si sapeva che una volta aveva pronunciato una «parola oscena». Richiese a monsignor Kaas, incaricato della Fabbrica di San Pietro, di far coprire le statue e i dipinti ignudi nella basilica. Inoltre rese noto che non approvava che i sacerdoti conducessero in pellegrinaggio a Roma gruppi di giovani donne sole: tale attività pastorale, dal suo punto di vista, costituiva un’occasione di peccato. Poi ci fu la sua campagna contro i gesuiti fumatori. Fin dal tempo della guerra egli aveva pagato le spese per il tabacco dei padri gesuiti dell’Università Gregoriana come riconoscimento per il lavoro di ricerca che svolgevano. Ma intorno alla metà degli anni Cinquanta, nel controllare le spese, rimase stupefatto dalla quantità di tabacco che consumavano, e comandò a tutti i membri dell’ordine di astenersi dal fumo, da allora in poi, in tutto il mondo: di certo, disse loro, fumare mal si conciliava con la santa povertà. I gesuiti, che erano fumatori entusiasti, non persero tempo ad applicare la casuistica gesuitica, e continuarono a fumare come loro piacque.
    Pacelli aveva concesso poco o niente alla liberazione delle donne nella Chiesa. Valeva ancora la clausola che «le persone di sesso femminile non possono accostarsi all’altare in nessuna circostanza, e possono soltanto rispondere da lontano», nonostante concedesse controvoglia alle coriste di cantare legittimamente nelle chiese, pur se non entro i recinti degli altari.[3]

Note

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  1. Arrigo Petacco, L'uomo della provvidenza. Mussolini, ascesa e caduta di un mito, Mondadori, Milano, 2004, p. 4.
  2. Corrado Augias, Vito Mancuso, Disputa su Dio e dintorni, Mondadori, Milano, 2009, p. 184.
  3. John Cornwell, Il papa di Hitler. La storia segreta di Pio XII, Garzanti, Milano, [1999] 2002-2013, p. 285.