Utente:Nemo bis/Note su Wikiquote
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Storia... Da ampliare
Wikiquote raccoglie nelle sue voci citazioni di ogni genere: dagli aforismi ai passi più lunghi, incipit ed explicit da qualunque tipo di libro, ma anche citazioni da film (comprese le serie), spettacoli teatrali, cartoni animati, programmi televisivi; di persone famose o di anonimi. E poi proverbi, modi di dire, filastrocche, epitaffi, gaffe, motti, slogan pubblicitari, ultime parole famose, mnemotecniche.
Ciò che unisce tutte queste tipologie è la godibilità intrinseca e l'utilità come “prontuario della frase da citare” al momento giusto, che è poi la funzione più antica delle raccolte di citazioni.
Le citazioni sono raccolte, a parte le singole voci come quella sulle mnemotecniche, in centinaia e migliaia di voci di persone (soprattutto autori di libri) e di film, e poi in centinaia di voci tematiche che raggruppano sotto un titolo le citazioni più disparate che lo riguardano; le voci tematiche sono sempre secondarie rispetto alla voce dell'autore o dell'opera, perché ogni citazione viene inserita prima di tutto lì, con le necessarie indicazioni della fonte ecc., e solo secondariamente in una voce tematica, con un collegamento alla prima; questo per evitare la duplicazione delle informazioni e facilitarne la gestione (altrimenti ad esempio per correggere un'informazione sbagliata o wikificare una bibliografia bisognerebbe cercare la frase in tutte le voci del progetto), ma anche per alleggerire le voci tematiche e sottolineare che nella voce dell'autore o dell'opera si può approfondire, e capire meglio il contesto. Il rischio delle citazioni infatti è sempre la decontestualizzazione, e la convinzione che basti leggere solo una pillola da un'opera o di una persona per saperne abbastanza; bisogna far capire che è esattamente l'opposto, perché la citazione è un punto di partenza per l'approfondimento, esattamente come una voce di enciclopedia è un modo di orientarsi in un argomento.
Proprio da questa necessità discende che ogni citazione deve rimandare alla propria fonte cioè al proprio contesto: all'inizio il progetto era abbastanza caotico, e infatti si vedono certe voci in vetrina che essendo piuttosto antiche hanno magari decine di frasi senza la benché minima fonte. La fonte serve anche per permettere la verifica della frase (che poi è la stessa cosa dell'approfondimento: un non accontentarsi di ciò che si legge, un voler controllare e prendere possesso del sapere, non passivo ma attivo), oltre a essere obbligatoria per legge, soprattutto per le traduzioni (in cui c'è un rischio maggiore di non attribuire il merito al traduttore giusto).
Per aumentare le indicazioni delle fonti, fr.wikiquote ha deciso di essere un progetto molto elitario, complicatissimo, che fa uso di una marea di template per la gestione uniforme e ordinata di ogni piccolezza; in questo modo ogni citazione è perfetta e ha la sua fonte, ma non c'è praticamente nessuna partecipazione degli anonimi. Noi abbiamo invece puntato su un metodo del tutto contrario: facilitare al massimo la partecipazione dei non registrati e in generale delle persone poco esperte.
Si è visto infatti che molti non inseriscono la fonte perché non si rendono conto che serve, oppure perché non sanno come fare. Le difficoltà tecniche sono più importanti di quanto non si creda, perché molti nemmeno si rendono conto che cliccando su “modifica” possono intervenire personalmente sulle voci, senza chiedere a nessuno. Di conseguenza, non bisogna dare niente per scontato. Ultimamente abbiamo cercato di rendere sempre più chiare le pagine di aiuto, e inoltre stiamo segnalando come da controllare ogni singola citazione senza fonte, per far capire a chi legge le nostre voci che è importante, e non sentirci dire che la loro citazione non si merita un da controllare perché ce ne sono tantissime altre che sono senza fonte. In questo modo, si è visto un aumento delle fonti inserite dagli anonimi, in una correzione dal basso in pieno spirito wiki. Dopodiché, è possibile anche verificare sistematicamente le fonti delle citazioni, usando vari strumenti cartacei e in linea; è quello che fa Dread.
In questo modo Wikiquote persegue la massima precisione delle citazioni, spesso una vera e propria ricerca filologica: correggere le citazioni errate è uno degli scopi del progetto, che ha una voce apposita con questo nome. Le frasi citate in modo scorretto, male interpretate o attribuite alla persona sbagliata sono tantissime. Soprattutto le attribuzioni errate aumentano sempre più, e questo per via della grande quantità di raccolte di aforismi e citazioni presenti in Rete; è facile che se un sito pubblica una citazione errata questa sia ripresa in poco tempo da decine di altri siti, tanto da restituire molti risultati a una ricerca.
E qui si vede la più importante differenza di Wikiquote rispetto a tutte le altre antologie presenti in Rete (dal punto di vista del lettore): all'enorme vastità della raccolta si accompagna la [ricerca della] massima precisione, che si esplica naturalmente anche nell'ordine con cui sono catalogate le singole citazioni: non accozzaglie di frasi raggruppate alla bell'e meglio, ma voci che si possono leggere da capo a fondo con interesse, godimento e profitto.
Questo del resto è ciò che permette la proficua collaborazione e interazione colle voci di Wikipedia. Non c'è bisogno di spiegare quanto sia importante che una voce su un'opera letteraria sia accompagnata da citazioni di passi dell'opera stessa per non risultare irrimediabilmente astratta; ma più in generale le citazioni sono un modo più neutrale di presentare i fatti (come lo stile dei romanzieri) e le opinioni (di filosofi, saggisti, politici ecc.), con un'intermediazione inferiore (non nulla, perché la scelta delle citazioni è sempre un elemento in qualche modo arbitrario), che permette e anzi sollecita il lettore a giudicare da sé in modo più evidente di una voce di Wikipedia, che in quanto portatrice pur sempre di un'interpretazione della realtà c'è il rischio sia intesa come fonte di verità (per la sua attendibilità media) in qualche modo statica: se il wikipediano può illudersi che lo scopo del suo lavoro sia scrivere una voce che dica la verità, le cose giuste, meglio di altri (trasmettendo questa convinzione anche al lettore, che si dimentica di esercitare il proprio spirito critico), e spesso addirittura litiga per imporre la propria visione, in Wikiquote è difficile che succeda questo, perché i redattori alla fine si limitano a riferire le parole altrui, in genere, ed è chiaro che spetta al lettore leggere e trarre le proprie conclusioni. (Anche per questo è difficile che in Wikiquote si litighi per cancellare delle pagine o in generale per il contenuto delle voci, sebbene soprattutto coi politici ogni tanto succeda.)
In questo modo le voci di Wikiquote sono un'eccellente integrazione di quelle di Wikipedia, perché permettono di affrontare e illustrare un argomento [anche o solo] da un punto di vista diverso, in modo diverso; e inoltre possono essere un'utile fonte e spunto di riflessione per gli stessi redattori delle voci in Wikipedia, che possono cercare nelle parole di una persona famosa uno spunto per affrontare un argomento, e magari un sostegno più solido e meno fuggevole: una voce di Wikipedia potrebbe essere ripensata e cambiare tenendo come punto fisso e faro proprio una citazione illuminante di un grande pensatore.
Ora come ora è invece molto meno sviluppata la collaborazione di Wikiquote con un progetto chein qualche modo è molto simile, Wikisource. Wikisource potrebbe essere e spesso è la fonte di Wikiquote, che a sua volta potrebbe presentare degli estratti (come delle quarte di copertina ampliate) dei suoi volumi. Il motivo per cui Wikiquote è in maggiore sintonia con Wikipedia è probabilmente che Wikisource per la questione del diritto d'autore contiene solo testi piuttosto antichi, mentre Wikiquote, anche se non quanto Wikipedia, è spesso più concentrato sull'attualità, senza contare poi che centinaia delle sue voci sono dedicate ai film, che solo Wikipedia tratta, fra gli altri progetti.
La dimostrazione di questo è che nelle voci di Wikipedia sono sparse migliaia e migliaia di citazioni, necessarie alla sua struttura, che però non sono state inserite nell'antologia e quindi non sono accessibili se non nell'interpretazione e nel contesto deciso dal redattore della singola voce, quando magari potrebbero servire anche per altre voci di Wikipedia, oltre che essere molto interessanti di per sé.
Insomma, la collaborazione fra progetti fratelli è sempre un obiettivo da tenere a mente.
S'è detto che le voci di Wikiquote sono soggette a una minore intermediazione dei loro redattori, ma questo di fatto può valere solo per gli incipit (e gli excipit, presenti però in quantità minima), che sono facilissimi da inserire: basta copiare le prime o le ultime n righe di un libro ed è fatta.
Per tutte le altre citazioni il lavoro è invece molto più complesso, e presuppone una lettura attenta e appassionata del testo, la sua comprensione, l'estrapolazione del suo significato profondo e quindi la selezione di passi significativi di per sé e in quanto parte dell'opera, in quanto inseriti in un contesto.
Questa è la caratteristica che più mi piace di Wikiquote e che è stata più preziosa per me, amante della lettura. Passando il mio tempo in Wikiquote ho sviluppato, come normale, la tendenza a pensare costantemente durante le mie letture, alla possibilità di estrarne dei passi da inserire nelle voci di Wikiquote che siano interessanti non solo per me ma anche per gli altri; in questo modo ho aumentato enormemente la trascrizione dai libri, che spesso mi prende ore, fra selezione e copiatura (prima mi limitavo a copiare quelle frasi che mi colpivano particolarmente, spesso aforismi). A un certo punto ho creduto di esagerare. Mi sono reso conto solo leggendo dei saggi sulla letteratura del filologo George Steiner, dal volume Nessuna passione spenta (non posso che rimandare alla sua voce in Wikiquote, anche se le citazioni sono ampiamente insoddisfacenti) che in questo modo la mia lettura è diventata molto più consapevole e fruttuosa, perché questo lavoro compiuto sui libri me li fa comprendere e apprezzare meglio, mi fa riflettere di più sul loro contenuto, e me li imprime con maggior forza nella memoria: vedo che le mie lettura lasciano dei segni più duraturi.
Io credo che George Steiner abbia perfettamente ragione: la lettura va presa sul serio, anche se i libri non sono più un oggetto da privilegiati e sono stampati a milioni; i libri non sono oggetti di consumo usa e getta, ma vanno gustati e meditati, e soprattutto il lettore non deve essere passivo ma attivo nella lettura, deve sempre essere critico nei confronti di ciò che legge, deve farsi una propria idea, deve usare la carta dei libri: così come le voci di Wikipedia possono essere modificate, anche i libri possono essere corretti, nei loro refusi ma non solo; bisogna riscoprire i marginalia e le glosse, che sono il mezzo con cui ci si appropria un volume e il suo contenuto, contemporaneamente ricercandone la perfezione filologica (tanto per tornare al discorso di prima). Tutti atteggiamenti attivi propedeutici alla stesura delle voci in Wikiquote ma non solo, perché alla fine il grande messaggio dei progetti wiki è questo: ognuno deve essere padrone delle proprie conoscenze, deve essere critico nei confronti del sapere e delle idee propri e altrui, deve di continuo interrogarsi e ricercare il meglio (cioè premere il tasto “modifica” in Rete, o correggere quel refuso anche se nessuno rileggerà mai quella pagina – vedi Correttore di bozze sempre di Steiner –).
In conclusione, una nota tecnica ma non tanto. Intuitivamente, avevo avuto l'impressione che Wikiquote fosse un progetto con molti contributori occasionali e pochi utenti attivi costantemente. Negli ultimi tempi (settimane o mesi), e si spera per sempre, gli utenti assidui sono molto aumentati (del tutto all'improvviso), però questo non inficia i risultati della mia piccola indagine. Ho spulciato qualche statistica, che adesso non è il caso di approfondire anche perché l'analisi dei dati è molto complessa e non necessariamente le mie conclusioni sono corrette, anzi sono molto opinabili, però i dati hanno confermato che Wikiquote è uno dei progetti che ha una maggiore partecipazione “dal basso”, soprattutto di anonimi, quasi allo stesso livello di Wikipedia, pur essendo incomparabilmente meno noto e anche più complesso, da un certo punto di vista. Ci ho pensato un po' e ho concluso che questo dipende dalla maggiore modularità del contenuto della nostra antologia. Antologia, appunto: raccolta di tanti fiori, ognuno con una sua vita distinta; una volta predisposto il vaso e il contorno, i singoli fiori possono essere gestiti con una certa libertà. Fuor di metafora, ogni citazione è una storia a parte, e inserirla o modificarla non richiede una visione complessiva nonché del progetto anche solo della voce che si va a modificare: il singolo può aggiungere o togliere una frase, aggiungere o correggere una fonte, aggiungere o correggere una nota, senza far troppo caso al resto, e in particolare alla parte più tecnica delle voci, che sta in cima e in fondo (incipit, template come la scheda dei film, interprogetto, interwiki, categorie...), mentre in Wikipedia per modificare anche solo un paragrafo bisogna spesso ripensare l'intera voce, che soprattutto se è piuttosto sviluppata appare integrata o addirittura monolitica, tanto da scoraggiare qualunque modifica, perché se non si modifica con un certo criterio i risultati possono essere disastrosi, con voci del tutto incoerenti e illeggibili, mentre in Wikiquote questo rischio è piuttosto basso, anzi il rimescolamento e lo spostamento delle citazioni è sollecitato: una frase può essere presente nella voce del suo autore, in due o magari tre o quattro voci tematiche della categoria:Argomenti, in quella voce tematica nella voce che è il paragrafo “citazioni su” nelle voci delle persone, nell'archivio delle citazioni del giorno...