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Vocabolario della Crusca

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Frontespizio della prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca di Firenze, Venezia, 1612

Vocabolario della Crusca, primo vocabolario della lingua italiana.

Citazioni sul Vocabolario della Crusca

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  • Al contrario, quando fu avviata la grande impresa del Vocabolario degli Accademici della Crusca, gli accademici avevano per loro fortuna, come saldo punto di riferimento, le posizioni teoriche e le opere di un filologo come Leonardo Salviati. [...] Con l'ingresso del Salviati nel gruppo, la brigata dei Crusconi fu trasformata in Accademia della Crusca, e i soci si impegnarono nella nuova impresa di dare a Firenze un vocabolario, che non si chiamò Vocabolario della lingua fiorentina o della città di Firenze (perché il titolo sarebbe stato troppo municipale e sarebbe stato subito oggetto di polemiche), ma Vocabolario degli Accademici della Crusca, un'opera collettiva i cui membri si assumevano fin dal titolo la responsabilità comune delle scelte linguistiche.
  • Il Vocabolario degli Accademici della Crusca fu il primo grande vocabolario di una lingua moderna apparso nell'Europa del Seicento. Fatto notevole, perché l'opera fu pubblicata in un'Italia divisa in Stati diversi, a differenza di altri Paesi europei che avevano già raggiunto l'unità politica e linguistica, ma nei quali vocabolari paragonabili a quello della Crusca furono pubblicati più tardi, e sulla falsariga del modello fiorentino.
  • Gli accademici, dunque, si basarono sul fiorentinismo trecentesco di Pietro Bembo, ma temperato dalle concezioni di Leonardo Salviati, grazie al quale entrò nel vocabolario non solo la lingua usata nei testi dei sommi autori fiorentini, ma quella degli autori e dei testi minori, anche anonimi (scritture di carattere pratico, cronache familiari, epistolari, volgarizzamenti, vite di santi ecc.), utilizzati per documentare le voci del fiorentino vivo.

Voci correlate

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