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Watchmen

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Watchmen

Fumetto

Immagine Simple Comic.png
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Titolo originale

Watchmen

Lingua originale Inglese
Paese Stati Uniti
Autore Alan Moore e Dave Gibbons
Editore DC Comics
Pubblicazione Watchmen nn. 1-12, settembre 1986–ottobre 1987
Pubblicazione italiana Corto Maltese, 1988-1990 (ed. Rizzoli Milano Libri)
Note
  • Vincitore del premio Hugo 1987

Watchmen, graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons pubblicata nel 1986 dalla DC Comics.


Citazioni in ordine temporale.

Capitolo 1, A mezzanotte, tutti gli agenti...

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  • Carcassa di cane nel vicolo stamattina. Tracce di pneumatico sullo stomaco spappolato. Questa città ha paura di me. Io ho visto il suo vero volto. Le strade sono lunghi rigagnoli e i rigagnoli sono pieni di sangue e quando alla fine, le fogne saranno ricoperte di croste, tutti i parassiti affogheranno. La lordura accumulata per tutto il sesso e i delitti salirà schiumando fino alla loro cintola e tutte le puttane e i politici leveranno lo sguardo gridando "salvaci!"... e io dall'alto gli sussurrerò: "no". Potevano scegliere. Tutti. Potevano seguire le orme di brave persone come mio padre o il presidente Truman. Uomini decorosi che credevano nel lavoro e in una giusta paga. Invece hanno seguito lo sterco di pervertiti e comunisti, e solo troppo tardi si sono accorti che quella strada conduceva a un precipizio. Non ditemi che non avevano scelta. Ora il mondo intero è sul bordo del baratro. Tutti i progressisti e gli intellettuali e i sapientoni... tutt'a un tratto non sanno più cosa dire. (Dal diario di Rorschach, 12 ottobre 1985)
  • Mi sono sempre chiesto se quando ci si schianta sul marciapiede hai già perso i sensi. (Agente Steve Fine)
  • Detective: Ho visto il cadavere e sembrava abbastanza grosso da sapersi difendere. Nonostante l'età era in gran forma.
    Agente Steve Fine: A parte il fatto di essere un cadavere?
  • Agente Steve Fine: Forse si era rammollito.
    Detective: In questa foto non lo sembra affatto. Come si sarà fatto quella cicatrice? Sembra... Ehi! Il tipo a cui stringe la mano nella foto... È il vicepresidente Ford.
    Agente Steve Fine: Proprio lui. Detto tra noi, possiamo eliminarlo dalla lista dei sospetti. Un lavoretto come questo non è nel suo stile.
  • Rorschach non si è mai ritirato. Neppure quando lui e i suoi compari sono caduti in disgrazia. È ancora in giro, chissà dove. È fuori come un balcone. Ricercato per due omicidi di primo grado. Questo è un omicidio puro e semplice. Se si impiccia lui, i cadaveri ci arriveranno fino al culo. (Agente Steve Fine)
  • Hollis: È stata una vergogna che nel '77 vi abbiano messo a riposo. Come Nite Owl eri meglio di me.
    Dreiberg: Hollis, sappiamo tutt'e due che è una stronzata. Grazie, comunque.
  • [Rorschach dà a Dreiberg la spilla del Comico, uno smiley, con una macchia rossa]
    Dreiberg: Questa macchiolina è sugo di fagioli o...?
    Rorschach: Esatto. Sugo di fagioli umani.
  • Rorschach: Venivo spesso qui quando lavoravamo insieme.
    Dreiberg: Oh, certo, certo... bei tempi, quelli, Rorschach. Favolosi. Che fine avranno fatto?
    Rorschach [andandosene]: Tu hai lasciato.
  • Dormito tutto il giorno. Svegliato alle 4 e 37. La padrona di casa si lamenta della puzza. Ha cinque figli di cinque padri diversi. Sono certo che truffa l'assistenza sociale. Presto sarà buio. Sotto di me, questa città strilla come un macello pieno di bambini ritardati. New York. Venerdì notte un comico è morto a New York. Qualcuno sa perché. Laggiù... qualcuno sa. Il crepuscolo puzza di fornicazione e di coscienze sporche. Credo che farò un po' di allenamento. (Dal diario di Rorschach, 13 ottobre 1985)
  • Happy Harry [spaventato]: Ruh. Ror. Ror. Rorschach! Come te la passi, amico?
    Rorschach: Bene, Happy Harry. E tu?
    Happy Harry: Bene! Anch'io... bene. E sono... sono contento di vederti bene. E così... così... Mio Dio. Ti prego, non ammazzare nessuno.
  • Venerdì notte qualcuno è piombato su un marciapiede. Pare che non l'abbia fatto da solo. (Rorschach)
  • Hai sentito? [Rorschach] Ha degli amici. Deve essersi messo un deodorante. (Steve)
  • Ho appena spezzato il mignolo di questo signore. Chi ha ucciso Edward Blake? ...E anche l'indice. Chi ha ucciso Edward Blake? (Rorschach)
  • Lascio gli scarafaggi umani a chiaccherare di eroina e di pornografia infantile. Ho affari da sbrigare altrove, con membri di classi più rispettabili. (Dal diario di Rorschach, 13 ottobre 1985)
  • Il comico aveva un sacco di altri nemici, a parte i russi... Quell'uomo era praticamente un nazista. (Veidt)
  • Sono venuto a dirti che qualcuno ammazza gli eroi mascherati, così non diventerai l'uomo più furbo dell'obitorio. (Rorschach)
  • L'incontro con Veidt mi ha lasciato un gusto amaro in bocca. È viziato e decadente. Manifesta perfino vuote idee progressiste. Se fosse omosessuale? Ricordare di approfondire. Dreiberg non è da meno. Un fallito flaccido che siede piagnucolante nel suo scantinato. Perché siamo rimasti così pochi attivi, in salute e senza disordini della personalità? Il primo Nite Owl dirige un'autofficina. La prima Silk Spectre è una vecchia puttana obesa che sta morendo in una casa di riposo in California. Capitan Metropolis è stato decapitato in un incidente d'auto nel '74. Mothman è in manicomio nel Maine. Silhouette si è ritirata in disgrazia. Sei mesi dopo, uno dei suoi nemici, una mezza tacca, l'ha uccisa per vendicarsi. A Dollar Bill hanno sparato. Hooded Justice è scomparso nel '55. Il Comico è morto. Restano solo due nomi sulla mia lista. Vivono entrambi in un appartamento privato del Centro per la Ricerca Militare Rockfeller. Sto andando da loro. Sto andando a dire all'uomo indistruttibile che qualcuno vuole ucciderlo. (Dal diario di Rorschach, 13 ottobre 1985, ore 20,30)
  • Che ci fai qui, Rorschach? Questa è una base governativa e se ben ricordo tu sei ricercato dalla polizia. (Laurie)
  • Rorschach: Suppongo che la morte di Blake non ti turbi troppo.
    Dr. Manhattan: Un corpo vivo e uno morto contengono lo stesso numero di particelle. Non c'è alcuna differenza sostanziale in quanto a struttura. La vita e la morte sono astrazioni non quantificabili, perché dovrei essere turbato?
  • Venerdì sera un comico è morto a New York. Qualcuno l'ha buttato giù da una finestra e quando è finito sul marciapiede, la testa gli è entrata nello stomaco. Tutti se ne fregano. Hanno ragione gli altri? È inutile? Presto scoppierà la guerra. Bruceranno a milioni. Altri milioni di persone moriranno di malattie e povertà. Che importa una sola morte di fronte a tante? Ma c'è il bene e c'è il male e il male va punito. Anche al cospetto dell'apocalisse non transigerò su questo. E tuttavia sono in tanti a meritare il castigo... e c'è così poco tempo. (Dal diario di Rorschach, 13 ottobre 1985, ore 20,35)
  • Laurie: Ti ricordi di quel tipo che faceva finta di essere un supercriminale solo per farsi malmenare?
    Dreiberg: Parli di Capitan Carnage? Ah ah ah! Era incredibile!
    Laurie: Lo dici a me? Una volta lo avevo beccato fuori da una gioielleria. Non sapevo ancora che ci marciava. Comincio a picchiarlo e penso: "Senti che respiro pesante, non avrà mica l'asma?".
    Dreiberg: Ci ha provato anche con me, ma lo conoscevo di fama e non me lo sono filato. Mi ha seguito per strada... in pieno giorno, per di più! E diceva: "Puniscimi!". E io: "No! Lasciami in pace!".
    Laurie: Che ne è stato di lui?
    Dreiberg: Ci ha provato con Rorschach e lui l'ha buttato giù dal pozzo di un ascensore.
  • Laurie: Sai, mi sono divertita. Sembra che non ci sia tanto da ridere di questi tempi.
    Dreiberg: Che ti aspetti? Il comico è morto.

Capitolo 2, Amici assenti

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  • [parlando dell'ospizio in cui vive] Cosa ti porta nella città dei morti, tesoro? (Sally Jupiter)
  • [parlando della morte del Comico] E così è arrivato alla battuta finale. (Sally Jupiter)
  • Sally Jupiter: Laurie, sei giovane, non capisci. Le cose cambiano. È stato quarant'anni fa... È storia ormai.
    Laure Juspeczyk: Sì, come Dachau. Io non perdonerei mai qualcuno che mi ha fatto...
    Sally Jupiter: Da vecchi la prospettiva è diversa. Le cose che sembravano importanti diventano insignificanti. Alla fine te ne lavi le mani e chiuso.
  • Era il Comico. Pensavo che l'ultima risata sarebbe stata la sua. (Sally Jupiter)
  • Laurie, ho 65 anni. Ogni giorno il futuro mi appare un po' più cupo, ma il passato, anche con i suoi lati sgradevoli, mi pare che si faccia sempre più luminoso. (Sally Jupiter)
  • Hooded Justice: Tutta questa baldoria non fa per me. Preferirei essere in strada a lavorare.
    Il Comico: Ma che strada e strada! Perché zio Sammy non ci manda in Europa, dove c'è un po' di azione? [La Seconda Guerra mondiale]
  • Sally Jupiter: Eddie! Cosa diavolo ci fai qui? Sapevi che mi stavo cambiando...
    Il Comico: Certo, t'abbiamo sentito tutti. Dai, lo so che cosa cerchi. Non è mica per caso che ti vesti in questo modo, no?
    Sally Jupiter: E-Eddie, No...
    Il Comico: No? Ovvero esse i.
    Sally Jupiter: Ovvero enne o.
  • Hooded Justice: Lurido bastardo pervertito [...] Ti spezzo il collo, lurido porco schifoso. [Hooded Justice prende a pugni il Comico]
    Il Comico: È questo che ti piace, vero? È questo che ti eccita...
  • Perché mi chiami mamma solo quando sei arrabbiata? (Sally Jupiter)
  • Sally Jupiter: Perché non pensi alla tua di immagine? Almeno io non vado a letto con una bomba H...
    Laurie: Jon non è una bomba H!
    Sally Jupiter: L'unica differenza, tesoro, è che la bomba H non doveva scopare ogni tanto.
  • La vita è dura per tutti, amore mio, e piove sui giusti e sugli ingiusti... tranne che in California. (Sally Jupiter)
  • [A Capitan Metropolis] Il fatto è, Nelly, che stai invecchiando e vuoi continuare a giocare ai cowboy e agli indiani. (Il Comico)
  • Veidt: Non c'è bisogno di un genio per capire che l'America ha dei problemi che vanno affrontati...
    Il Comico: Proprio così! E solo un cretino può pensare che dei buffoni come voi possano risolverli.
  • Non cambia un fico secco perché entro trent'anni le atomiche voleranno come mosconi, e il nostro Ozzy sarà l'uomo più furbo sopra un mucchio di cenere. (Il Comico)
  • Dr. Manhattan [Parlando della vittoria in Vietnam]: La notte della vittoria significa molto per loro.
    Il Comico: I Vietnamiti se ne infischiano di chi ha vinto, per i Cinesi significa qualcosa e per noi conta un sacco...
  • Il Comico: Quando hai capito che è tutto uno scherzo, essere Il Comico è l'unica cosa sensata.
    Dr. Manhattan: I villaggi carbonizzati, i bambini con le collane di orecchie mozzate... tutto uno scherzo?
    Il Comico: Non ho detto che era uno scherzo divertente. Non le scrivo io, le battute...
  • Dr. Manhattan: Blake, era incinta. Tu le hai sparato,
    Il Comico: Esatto. Era incinta, le ho sparato. Bang. E sai una cosa? Sei stato a guardare. Potevi trasformare la pistola in vapore o le pallottole in mercurio o la bottiglia in fiocchi di neve. Potevi trasportarci entrambi in un posto di merda come l'Australia. Ma non hai alzato un dito. Non te ne frega niente degli esseri umani. L'ho visto. Non te ne fregava niente nemmeno di Janey Slater, prima ancora che la scaricassi. E presto non te ne fregherà niente neppure della figlia di Sally Jupiter. Ti stai perdendo, doc. Sei sempre più schizzato. Che Dio ci aiuti.
  • Il Comico: Tocca a noi proteggere la società; e lo faremo finché necessario.
    Dan Dreiberg: Proteggere? Da chi li stiamo proteggendo?
    Il Comico: Da se stessi. Che ti prende? Ti senti a tuo agio solo contro degli idioti vestiti da pagliacci?
  • Dan Dreiberg: Cos'è successo all'America? Che ne è stato del Sogno Americano?
    Il Comico: Si è avverato. Lo stai guardando. E ora facciamo vedere a questi buffoni che facciamo sul serio.
  • Moloch: Sai quel tipo di cancro da cui alla fine guarisci?
    Rorschach: Sì.
    Moloch: Non è il mio.
  • È così che succede? Una vita a lottare, senza tempo per gli amici, e alla fine sono solo i nemici a portarci delle rose. (Dal diario di Rorschach)
  • Blake aveva capito. Lo trattava come uno scherzo, ma aveva capito. Vedeva le crepe nella società, gli ometti mascherati che cercavano di reggerla in piedi. Vedeva il vero volto del XX secolo e aveva deciso di diventarne un riflesso, una parodia. Nessun altro lo vedeva, per questo era solo. (Dal diario di Rorschach)
  • Un uomo va dal dottore. È depresso. Dice che la vita gli sembra dura e crudele. Dice che si sente solo in un mondo che lo minaccia e ciò che lo aspetta è vago e incerto. Il dottore dice: "La cura è semplice. In città c'è il grande clown Pagliacci. Vallo a vedere e ti tirerà su". L'uomo scoppia in lacrime. "Ma dottore", dice, "Pagliacci sono io". Buona questa. Tutti ridono. Rullo di tamburi. Sipario. (Dal diario di Rorschach) [barzelletta]
  • Sono ancora in piedi mentre spunta l'alba anche se ho il cuore pieno di dolore. Dovrei fare un brindisi agli amici assenti invece che a questi comici. (Elvis Costello)

Capitolo 3, Il giudice di tutta la Terra

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  • Edicolante: Come va la fine del mondo?
    Kovacs: È per oggi. Ho visto i segni. Sul National Examiner parlavano di un gatto a due teste nato nel Queens. Oggi, di sicuro. Mi tiene il giornale domani?
  • [Parlando del Dr. Manhattan] Ricordo che quando non riuscì a impedire l'omicidio di JFK litigammo. Gli dissi: "Jon, lo sai che ogni cosa in questo maledetto mondo si aggiusta, tranne le persone!". (Janey Slater)
  • [Parlando del Dr. Manhattan] Questo mondo, il mondo reale... per lui è come camminare nella foschia e le persone sono come ombre, come ombre nella nebbia. (Laurie)
  • Non potevo fare niente. Maledissi Dio e piansi, chiedendomi se anche lui piangeva. (Fumetto dei pirati)
  • [Sulla fuga del Dr. Manhattan e l'avanzata sovietica] Se voleva vivere su un pianeta rosso poteva restarsene qui. (Generale americano)

Capitolo 4, L'orologiaio

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  • Delle stelle vediamo soltanto le loro vecchie foto. (Dr. Manhattan)
  • Se devo avere un simbolo, che sia qualcosa che rispetto. (Dr. Manhattan)
  • [Parlando del Dr. Manhattan] Il superuomo esiste ed è americano. (Giornalista)
  • [Parlando del Comico] Mentre arrivo a capire il Vietnam e ciò che implica per la condizione umana, penso anche che pochi esseri umani possono permettersi la stessa comprensione. Blake è diverso. Lui capisce benissimo... e se ne frega. (Dr. Manhattan)
  • [Durante le rivolte anti-vigilanti]
    Dr. Manhattan: Attenzione. Tornate tutti alle vostre case.
    Dimostrante: Ah, sì? Altrimenti, finocchione blu?
    Dr. Manhattan: Non avete capito. Non era una richiesta. [E li teletrasporta altrove]
  • Forse il mondo non viene creato. Forse niente viene creato. Semplicemente c'è, c'è stato, ci sarà sempre... Un orologio senza orologiaio. (Dr. Manhattan)

Capitolo 5, Agghiacciante simmetria

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  • I media ispirano solo noia, non il massacro delle proprie figlie un lunedì mattina, appena alzati. (Agente Steve Fine)
  • [Parlando della crisi Usa-Urss]
    Giornalaio: Mio padre, quando le cose si misero male in Germania negli anni 30 se la filò.
    Autista: Certo, ma era la seconda guerra mondiale. Nella terza dove scappi?
  • [Parlando della crisi Usa-Urss] Senza la mia faccia, nessuno sa. Nessuno sa chi sono. (Dal diario di Rorschach)
  • Questa città è un animale, feroce e complicata. Per comprenderla leggo il suo sterco, i suoi odori, i movimenti dei suoi parassiti. (Dal diario di Rorschach)
  • [Mentre si traveste da Rorschach] Vestendomi, abbandonai il travestimento e divenni me stesso, esente da debolezze e lussuria. (Dal diario di Rorschach)
  • In fondo al vicolo, grida di donna. Prima nota del coro serale della città. Mi avvicino al rumore. Tentato stupro. Rapina. Entrambi. Mi schiarisco la voce. L'uomo si gira e il suo sguardo è per me una ricompensa. A volte la notte è generosa con me. (Dal diario di Rorschach)

Capitolo 6, Anche l'abisso guarda

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  • [Descrivendo Rorschach durante il suo primo colloquio] Fisicamente, la sua bruttezza è affascinante. Potrei guardarlo per ore... tranne quando incontro i suoi occhi, cosa che mi mette a disagio. Sembra che non sbatta mai le palpebre. (Dagli appunti del Dr. Malcolm Long)
  • Comprendo com'è davvero la gente, al di là delle scuse e delle illusioni. Mi vergogno dell'umanità. Torno a casa. Prendo i resti del suo vestito e faccio una faccia che posso sopportare di guardare allo specchio. (Rorschach)
  • [Parlando allo psichiatra che lo segue in carcere] Non vuoi farmi stare meglio. Vuoi sapere cosa mi fa stare male. Lo scoprirai. Se hai pazienza, dottore, lo scoprirai. (Rorschach)
  • [Dopo aver gettato olio bollente a un detenuto che voleva ucciderlo] Nessuno di voi ha capito. Non sono io rinchiuso qui dentro con voi. Siete voi rinchiusi qui dentro con me. (Rorschach)
  • Rorschach: Per diventare Rorschach bisogna aver capito tante cose. Pensavo di essere Rorschach. Giovane e ingenuo. Tenero.
    Dr. Malcolm Long: Che intendi dire?
    Rorschach: Tenero con i criminali. Troppo giovane per capirlo. Li viziavo. Li lasciavo vivi.
  • Non hanno retto. Nessuno. Tranne il Comico. Lo conosco nel 1966. Forte personalità. Non gli importa di piacere agli altri. Niente compromessi. Ammirevole. Fra di noi è quello che ha le idee più chiare. Sul mondo. Sulla gente. Sulla società e su quello che succede. Cose che in fondo tutti sappiamo ma abbiamo paura di affrontare. Troppo educati per parlarne. Lui capisce. Capisce quanto è orribile l'umanità e non si tira indietro. Vede l'orrore del mondo e non si arrende mai. Quando un uomo l'ha visto, non può più voltare le spalle fingendo che non esista. Neanche se qualcuno glielo ordina. Non facciamo questo perché ce lo permettono. Lo facciamo perché dobbiamo. Perché siamo costretti. (Rorschach)
  • Dr. Malcolm Long: Volevo fare qualche altro test con le macchie. Ti dispiacerebbe dare un'occhiata a questa?
    Rorschach: L'ho già vista.
    Dr. Malcolm Long: Sì, lo so... ma ho pensato che forse l'altra volta non mi hai detto tutto e volevo riprovarci. Dimmi cosa ci vedi davvero.
    Rorschach: Un cane. Un cane con la testa spaccata a metà.
    Dr. Malcolm Long: C-capisco. E... cosa pensi che abbia spaccato... la testa al cane? A metà.
    Rorschach: Io.
  • Fu Kovacs a dire "mamma", smorzato dal lattice. Fu Kovacs a chiudere gli occhi. Fu Rorschach che li riaprì. (Rorschach)
  • Rimango alla luce del fuoco, sudato. Macchia di sangue sul petto, come la mappa di un nuovo, feroce continente. Mi sento puro. Sento un pianeta oscuro girare sotto di me e so quello che sanno i gatti quando urlano come neonati nella notte. Guardo il cielo attraverso il fumo greve di grasso umano e Dio non c'è. Buio freddo, soffocante, senza fine e noi siamo soli. Viviamo come capita, in mancanza di meglio. Poi escogitiamo giustificazioni. Nati dall'oblio. Facciamo figli destinati all'inferno come noi. Torniamo nell'oblio. Non c'è altro. [...] La vita è dettata dal caso. Non segue schemi, tranne quelli che ci troviamo noi dopo averla fissata troppo a lungo. Nessun senso tranne quello che decidiamo di imporle. Questo mondo alla deriva non è plasmato da vaghe entità metafisiche. Non è Dio che uccide i suoi figli, non è il fato che li massacra o il destino che li getta ai cani. Siamo noi. Solo noi. Le strade puzzano di fuoco. Il vuoto mi soffia freddo sul cuore, trasformando le illusioni in ghiaccio, frantumandole. Rinasco, libero di scarabocchiare il mio disegno su questo mondo eticamente vuoto. [...] Sono Rorschach. (Rorschach)
  • Siedo sul letto. Guardo la macchia di Rorschach. Cerco di fare finta che sia un albero dalle fronde ombrose. Non è così. Sembra piuttosto quel gatto morto che ho trovato una volta, le larve grasse e lucide che si contorcevano cieche l'una sull'altra, cercando freneticamente di sottrarsi alla luce. Ma anche questo è sfuggire al vero orrore. In fondo questa è solo l'immagine dell'oscurità vuota e senza senso. Siamo soli. Non c'è altro. (Dr. Malcolm Long)

Capitolo 7, Fratello dei draghi

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  • Laurie: Hai della roba splendida qui sotto. Sembra la grotta di uno stregone...
    Dreiberg: Con tutte queste crepe e infiltrazioni? No... una volta sembrava così anche a me, ma adesso mi mette un po' in imbarazzo. Se ci ripenso mi sembra tutto così... infantile, direi. Le fantasie di un ragazzino a cui sono sfuggite di mano.
  • Combattere il crimine... era come far parte di una confraternita... per questo mi dispiacque del fiasco dei Crimebusters nel sessanta e rotti. Sarebbe stato come diventare un cavaliere della tavola rotonda, far parte di una compagnia di creature leggendarie... però poi capii che il Comico aveva ragione: sotto tutti quei tuoni e fulmini c'era solo merda. (Dreiberg)
  • Come stratega, Rorschach era eccezionale. Era imprevedibile. Voglio dire... allora era razionale. Con gli anni, la maschera gli ha mangiato il cervello. (Dreiberg)
  • Dreiberg: Caffè?
    Laurie: Certo. Nero come il diavolo e dolce come un bacio rubato.
    Dreiberg: Come?
    Laurie: Niente latte. Due zollette. Un modo di dire polacco.
  • [Vedendo Laurie vestita da Silk Spectre che viene a salvarli da un incendio] Perché è vestita in quel modo? Siamo noi che ci siamo svegliati alle quattro del mattino! (Abitante della casa in fiamme)
  • Abitante della casa in fiamme: Siete pompieri?
    Laurie: No, io sono l'amante segreta dell'Orso Yoghi.
  • Laurie [Dopo aver fatto all'amore con Dreiberg]: È stato il costume? Dan...?
    Dreiberg: Sì. Sì, credo che il costume c'entri qualcosa. È una cosa strana, sai, ammetterlo con qualcuno... uscire allo scoperto...

Capitolo 8, Antichi spettri

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  • Big Figure. Piccolo il mondo. (Rorschach)
  • Sei solo in questa valle di lacrime, Rorschach, e il tuo passato sta per raggiungerti. Fra te e lui c'è solo una serratura scassata. (Big Figure)
  • Seymour [preparando un articolo per la rivista di Hector Godfrey]: Va bene questa foto dello scrittore? L'abbiamo già usata...
    Hector Godfrey: Sì, è adatta per il numero di Halloween.
  • [Al collaboratore Seymour] Ok, ci siamo. Senti, vai a prendere da mangiare... niente schifezze del Gunga Din, quella è merda per negri. Portami un hamburger, ma che sia americano! (Hector Godfrey)
  • Lawrence [Urlando a Rorschach davanti alla sua cella]: Noi abbiamo un carcere pieno di gente che ti odia. Tu che hai?
    Rorschach [Afferrandogli le dita]: Le tue mani. E un'idea.
  • [Parlando di Rorschach] Ma è così difficile raggiungerlo. Tutto questo orrore, questa follia... lui li attrae. Sono il suo mondo. È qui che vive, nell'ombra di una realtà sordida e violenta. (Dreiberg)
  • Laurie: Si mette male per te. Dan Dreiberg, ricercato!
    Dreiberg: Il mondo durerà abbastanza a lungo?
  • Mi avevano preso per morto, quei demoni che di certo avevano massacrato i miei cari, ma io ero tornato sulla mia nave di cadaveri... Un orrore da cui si credevano salvi... Spettro della vendetta, trascinato a casa dalla marea. (Fumetto dei pirati)

Capitolo 9, La tenebra del mero esistere

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  • Siamo tutti delle marionette, Laurie. Io sono una marionetta che riesce a vedere i fili. (Dr. Manhattan)
  • Il tempo è simultaneo, un gioiello dalla struttura complessa che gli umani insistono a guardare un lato per volta, quando il suo insieme si può scorgere in ogni faccia. (Dr. Manhattan)
  • [Parlando di quando il Comico era venuto a trovarla] Prima cosa, era lì, chiaro? Poi era dolce. Sai cosa significa la dolcezza in uno così, anche un briciolo? Significa che hai trovato qualcosa. Hai trovato un po' di quel fascino magico e di tutte quelle cazzate che ti promettono da bambina. (Sally Jupiter)
  • Sally Jupiter [avendo visto che il Comico stava parlando con sua figlia Laurie]: In quanto a te, non ti fermi davanti a niente, eh?
    Il Comico: Stavamo solo parlando! Non posso più neanche parlare con mia... con la figlia di una mia vecchia amica?
  • Laurie [Parlando del tentativo di stupro da parte del Comico ai danni di sua madre, Sally Jupiter]: Ma che uomo sei se devi costringere una donna a fare del sesso con te contro la sua volontà...
    Il Comico: Solo una volta.
  • Vieni... asciugati le lacrime. Tu sei vita, più rara di un quark e imprevedibile ben al di là dei sogni di Heisenberg... sei l'argilla nella quale le forze che plasmano ogni cosa lasciano con maggior chiarezza la loro impronta. (Dr. Manhattan)

Capitolo 10, Due cavalieri si avvicinano...

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  • Alcuni di noi ci sono da sempre, Daniel. Si può sopravvivere osservando le regole. Attaccati con le unghie... e mai guardare in basso. (Rorschach)
  • Dammi un mignolo da spezzare e io ti darò le informazioni. (Rorschach)
  • Non insulterò la leggendaria solidarietà della mala suggerendovi di fare quel nome senza tortura. (Rorschach)
  • Dreiberg: Ricordo che Adrian una volta mi ha detto che per gli Egizi la morte era come un viaggio...
    Rorschach: Hurn. Non male se puoi permetterti la prima classe con i faraoni... ma a giudicare dalle nostre dipartite, molti di noi viaggiano in terza classe.
  • Disturbare i morti è il nostro lavoro. Dissotterrare fatti su omicidi di Blake e Jacobi. E se Anubi si offende, peggio per lui. Già trattato con cani da guardia. (Rorschach)
  • Ho vissuto una vita senza compromessi, ed entro nell'ombra senza rimpianti. (Rorschach)

Capitolo 11, Guardate la mia opera, potenti...

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  • Fuggivo inseguito dalla coscienza della mia dannazione, che gongolava festeggiando la sua orrenda vittoria. (Fumetto dei pirati)
  • Perché questo orrore, se l'amore, solo l'amore, mi aveva fatto da guida? (Fumetto dei pirati)
  • [Parlando di se stesso e del Comico] Due uomini intelligenti in un'epoca di pazzi: eravamo molto simili e il disprezzo fu reciproco e immediato. (Adrian Veidt)
  • Il mondo che avevo cercato di salvare era perso senza speranza. Ero un orrore e nell'orrore dovevo vivere. (Fumetto dei pirati)
  • [Parlando del Comico] Comprese i segni, capì che l'umanità era prossima a un abbagliante mutamento. Il mondo brutale che gli era tanto caro avrebbe cessato di esistere, i suoi abitanti spietati e rissosi avrebbero fatto in breve la fine dei mammut. Obsoleti... estinti. (Adrian Veidt)
  • Dreiberg [Parlando del piano di Veidt]: Hai bisogno di aiuto Adrian. Voglio dire... io lo so che questa storia di "mezza New York distrutta" è tutta un'invenzione ma... santo iddio! Hai davvero ideato questo piano da scienziato pazzo? E quando pensavi di farlo eh? Quando doveva accadere?
    Adrian Veidt: Quando? Dan, non sono un cattivo da fumetto! Pensi veramente che vi avrei rivelato il mio capolavoro se ci fosse le benché minima possibilità che voi possiate impedirlo? L'ho fatto trentacinque minuti fa!

Capitolo 12, Un mondo più forte d'amore

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  • Dreiberg: Se avessero sparato a te prima che alla tua segretaria?
    Adrian Veidt: Immagino che avrei dovuto prendere al volo la pallottola.
  • [A Veidt] Ho camminato sul Sole. Ho visto eventi così minuscoli e rapidi che nessuno avrebbe detto che erano davvero accaduti. Ma tu... tu sei un uomo. E l'uomo più intelligente del mondo per me è come la termite più intelligente del mondo. (Dr. Manhattan)
  • Dr. Manhattan: Cos'è che hai in mano, Veidt? Un'altra arma letale?
    Adrian Veidt[Con in mano un telecomando]: Sì. Puoi chiamarla così.
  • Dreiberg: Dobbiamo scendere a compromessi.
    Rorschach: No. Neppure al cospetto dell'Apocalisse. Nessun compromesso.
  • [A Dreiberg] Voglio che mi ami. Voglio che mi ami perché non siamo morti. (Laurie)
  • [Al Dr. Manhattan] Ma certo. Devi proteggere la nuova utopia di Veidt. Un altro cadavere nei pilastri delle fondamenta farà poca differenza. (Rorschach)
  • Di notte... sogno. Sogno di nuotare verso un orrendo... no, non importa. Non significa niente. (Adrian Veidt)
  • Adrian Veidt: Non avevi ripreso a interessarti alla vita umana?
    Dr. Manhattan: Sì, è esatto. E forse la creerò.
  • Adrian Veidt: Ho fatto la cosa giusta, vero? Ha funzionato, alla fine.
    Dr. Manhattan: "Alla fine?" Niente finisce, Adrian. Niente ha mai fine.
  • [A Laurie] Chi ti ha fatto quei capelli? Dovresti citarli per danni, sembri una cameriera... (Sally Jupiter)
  • [A Dreiberg] Figli? Scordatelo! Non ancora. Si parlava di avventurieri e io non me ne starò a casa a cambiare pannolini. (Laurie)
  • [Al collaboratore Seymour tornato con degli hamburger] Ohhhh, sei tornato finalmente? Sei andato a prenderli nella Dimensione X? Seymour, non so che pensare... sono morti tre milioni di Newyorkesi e tu no. (Hector Godfrey)
  • A nessuno è permesso di dire cattiverie sui Russi, i nostri vecchi amiconi, e così ci siamo giocati il mio pezzo di due pagine. (Hector Godfrey)
  • [Al collaboratore Seymour] Lascio tutto nelle tue mani. (Hector Godfrey)

Sotto il cappuccio

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[Autobiografia di Hollis Mason, primo Nite Owl.]

  • La donna che lavora alla drogheria all'angolo, sotto casa mia, si chiama Denise ed è una delle più grandi scrittrici americane, anche se non ha mai pubblicato una riga in vita sua. (cap. I)
  • È buffo, ma certe facce sembrano diventare di moda e poi scomparire. Se si guardano le vecchie foto, si può notare che tutti hanno un certo aspetto, come se fossero parenti. Se guardate le foto di dieci anni dopo, noterete che c'è un nuovo tipo di faccia che inizia a dominare e che le vecchie facce stanno scomparendo lentamente per non ricomparire mai più. (cap. I)
  • Nel mondo di Doc Savage, nessuno veniva mai ucciso, a meno che non si trattasse di perversi assassini kamikaze o spie nemiche con capsule di cianuro. In che mondo preferireste vivere, potendo scegliere?
    La risposta a questa domanda, probabilmente, mi ha spinto a diventare un poliziotto. E mi ha spinto anche, in seguito, a diventare qualcosa di più di un poliziotto. (cap. II)
  • Ho sentito tutte le teorie degli psicologi, tutte le battute, i pettegolezzi e le insinuazioni, ma per me fondamentalmente la questione è che mi travestivo da gufo e combattevo il crimini perché era divertente, perché era necessario che qualcuno lo facesse e perché mi andava moltissimo di farlo. (cap. II)
  • La prima maschera la attaccai al viso con il semplice espediente di una cordicella, ma per poco non ci rimisi le penne durante la mia prima uscita con il costume intero, quando un ubriaco con un coltello ficco le dita nei buchi della maschera e me la spostò. (cap. III)
  • C'erano Mothman, Silhouette, il Comico e c'ero io, e tutti noi avevamo scelto degli sgargianti costumi teatrali ed esprimevamo le nozioni di bene e male in termini semplici e infantili, mentre in Europa facevano saponette e paralumi con degli esseri umani. (cap. III)
  • Non sono mai stato così fervido nella mia fede in Dio, nella famiglia e nella bandiera, come invece era il padre di mio padre, ma se penso a come sono oggi, riesco a vedere come la mia idea di decoro sia sostanzialmente quella che lui mi ha tramandato. (cap. III)
  • Sì, eravamo pazzi, eravamo strambi, eravamo nazisti, eravamo tutto quello che si dice in giro. Ma credevamo anche in quello che facevamo. Con i nostri sforzi cercavamo di rendere migliore e più sicuro questo paese. Separatamente, ciascuno lavorando il proprio orticello, facevamo del bene alle nostre rispettive comunità, troppo per poter parlare di noi come una mera aberrazione, sociale, sessuale o psicologica.
    Fu solo quando ci mettemmo insieme che cominciarono i problemi. A volte penso che senza i Minutemen forse ci saremmo ritirati e avremmo abbandonato ben presto quella vita. Forse gli avventurieri mascherati, a poco a poco e senza clamore, si sarebbero estinti.
    E il mondo non sarebbe nel caos in cui è oggi. (cap. III)
  • [Parlando del Comico] Si conquistò quindi la reputazione di eroe di guerra nel Pacifico, ma io non riesco a dimenticare i lividi sul corpo di Sally Jupiter e prego Dio che l'America riesca a trovare una classe di eroi migliore della sua. (cap. IV)
  • I Minutemen erano finiti, ma questo non contava più niente, ormai. Il danno era stato fatto. (cap. IV)

Bibliografia

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  • Alan Moore e Dave Gibbons, Watchmen, I classici del fumetto di Repubblica – Serie oro n. 26, 2005 (Traduzione di Gino Scatasta)

Voci correlate

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Altri progetti

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