Zana Muhsen
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Zana Muhsen (1965 – vivente), scrittrice britannica.
Vendute
[modifica]Si chiama Mackenzie, ma io lo chiamo Mackie, mi piace di più. Lo amo e credo che anche lui mi ami. Ma a quindici anni non si parla ancora d'amore.
Ecco cosa ci dicemmo l'ultimo giorno in cui ci siamo visti:
«Ti mancherò, Mackie?.»
«Certo che sì... ma tu te ne vai in vacanza, non sei contenta? Io invece me ne resto a Birmingham tutta l'estate, miseria ladra!»
Poi a un certo momento la musica finisce, si smette di ballare, dobbiamo rientrare ciascuno a casa propria, se no mamma e papà si mettono a gridare, allora ci si saluta:
«Ciao Mackie...»
E il bacio esprime quello che le parole non possono dire.
«Ciao Zana.»
E il suo sguardo che mi accarezza dall'alto in basso la dice più lunga.
Citazioni
[modifica]- Mi hanno imprigionata in questo orrore, ma loro malgrado la mia testa resterà libera.
- Ho la febbre, una febbre di libertà.
- Aiutaci mamma. Quello che io sono in grado di sopportare, Nadia non lo può. Faranno di lei una morta vivente.
- Mi hanno comprato il corpo ma non la testa. E qui dentro per loro c'è odio e per me il sogno della libertà, la cosa più preziosa di tutte.
- Non ti hanno insegnato a scuola che cosa è la libertà, Ward, a me invece sì. È un privilegio sapere che siamo tutti uguali, e questo non si dimentica neanche in mezzo alle umiliazioni e imprigionate in questo paese retrogrado.
- Il mondo deve sapere che siamo prigioniere, bisogna denunciare il fatto che non siamo le sole. Ci sono in questo paese delle bambine inglesi che non hanno mai rivisto la loro famiglia, ne sono assolutamente sicura. Le hanno sposate qui con la forza, magari perché avevano un padre o uno zio yemenita. Bisogna fare uno scandalo mamma!
- Non voglio restare qui, altrimenti mi suicido, preferisco morire piuttosto che rimanere in questo posto. E assolutamente al di là da ogni immaginazione.
- Venduta. Chi ai nostri giorni può essere venduta? A scuola ho studiato che la schiavitù è finita, e che tutti gli esseri umani hanno dei diritti imprescindibili.
- Nessuno può dirmi chi sono e cosa devo desiderare.
- A colei che ha appena letto questa storia e sta per chiudere il libro, dico: non lo dimenticare, aiutami, lascia che risuoni in te il mio grido e quello di tante altre donne, tutte quelle che la legge dimentica e tradisce, dove il diritto è fatto dagli uomini e per gli uomini, che le considerano meno che bestie e rubano loro corpo, anima e figli. Reclamo per questo paese il diritto d'ingerenza. Non voglio che obblighino mio figlio Marcus a sposarsi quando avrà tredici anni, che gli comperino una moglie come fosse un oggetto, con passaporto come accessorio. Marcus quest'anno compirà sei anni, Nadia ventisei. Nadia, mia sorella, è una piccola lacrima solitaria in questa immensa sofferenza del mondo. Per me brillerà sempre. Questo racconto è dedicato a lei, e a mio figlio. Non cederò mai, Nadia, te l'ho promesso. Marcus, un giorno sarai mio figlio, te lo giuro!
Bibliografia
[modifica]- Zana Muhsen con Andrew Crofts, Vendute, traduzione di Francesco Forti, Mondadori, 1997. ISBN 880437988X
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