Apollonio di Tiana

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Apollonio di Tiana

Apollonio di Tiana (2 – 98), filosofo greco antico.

Citazioni di Apollonio di Tiana[modifica]

  • L'anima è immortale, e non possesso tuo bensì della provvidenza, | e dopo che il corpo si è estinto, come veloce cavallo dalla gabbia | levandosi con facile balzo si unisce all'aria leggera, | aborrendo la tremenda e penosa servitù; | ma a te che vale tutto ciò? Quando non esisterai più, allora crederai; | e dunque, a che pro finché sei tra i viventi esplori questi misteri?[1]
  • Nella dottrina di Pitagora ho riconosciuto qualcosa di sublime: vedendo come per una forma misteriosa di sapienza conoscesse non soltanto chi era ma anche chi era stato, come si accostasse puro agli altari e non contaminasse il suo ventre con carne di animali, e mantenesse intatto il corpo da abiti tratti da esseri viventi, come primo fra tutti gli uomini abbia messo un freno alla sua lingua, "imponendo ad essa un bue" secondo il detto da lui inventato, e come per ogni altro aspetto abbia ispirato la sua filosofia a princìpi oracolari e veritieri. Così mi sono precipitato ad abbracciare i suoi precetti [...].[2]
  • [Al re che gli chiedeva come rendere il governo stabile e sicuro] Onorando molti e fidando in pochi.[3]
  • [Interrogato sul perché non temesse Nerone] Perché il dio che ha concesso a lui di ispirare paura, a me ha concesso di non provarla.[4]
  • [Interrogato sul perché non portasse lo stesso abbigliamento degli altri uomini] Perché la terra che mi nutre provvede pure a vestirmi, e non voglio vessare i poveri animali.[5]

Citazioni su Apollonio di Tiana[modifica]

  • Apollonio [...] espose il motivo per cui praticava la sapienza: affermava di praticarla per conoscere gli dèi e per convivere con gli uomini, in quanto conoscere gli altri è più difficile che conoscere sé stessi. (Lucio Flavio Filostrato)
  • Eusseno comprese che s'impegnava in un nobile proposito, e gli chiese da che punto avrebbe cominciato; ed egli rispose: «Dove cominciano i medici: purificando il ventre, essi ad alcuni prevengono le malattie, e altri conducono a guarigione». Dopo tali parole si astenne dal cibarsi di carne, dicendo che era impura e appesantiva la mente; e si nutriva di frutta secca e di verdure, sostenendo che è puro tutto ciò che la terra produce direttamente. Affermava inoltre che il vino è sì una bevanda pura in quanto proviene agli uomini da una pianta coltivata, ma che si oppone all'equilibrio della mente poiché turba l'etere che è nell'anima.
    Dopo avere in tal modo purificato il ventre, scelse di non portare calzatura alcuna, e si vestì di un abito di lino rifiutando le vesti fatte con pelli d'animale; si lasciò crescere la chioma, e viveva nel tempio. (Lucio Flavio Filostrato)

Note[modifica]

  1. Citato in Filostrato, VIII, 31; p. 396.
  2. Citato in Filostrato, VI, 11; pp. 269-270.
  3. Citato in Filostrato, I, 37; p. 98.
  4. Citato in Filostrato, IV, 44; p. 217.
  5. Citato in Filostrato, VIII, 5; p. 352.

Bibliografia[modifica]

  • Filostrato, Vita di Apollonio di Tiana, a cura di Dario Del Corno, Adelphi, Milano, 1978.

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