Jonathan Archer

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Jonathan Archer

Immagine Scott Bakula.jpg.
Universo Star Trek
Autore Rick Berman, Brannon Braga
Interprete

Jonathan Archer, protagonista di Star Trek: Enterprise.

Citazioni di Jonathan Archer[modifica]

Star Trek: Enterprise[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Gli istinti umani sono molto forti. Non possiamo cambiare dal giorno alla notte. (Prima missione)
  • Ho ascoltato per una vita voi vulcaniani dirci che cosa dobbiamo fare. Ho visto mio padre spaccarsi la testa mentre voi tenevate nascoste le informazioni per impedirgli di fare qualunque progresso. Meritava di vedere il nostro lancio. Voi potete vivere 200 anni. Noi no. (Prima missione)
  • Fin da quando ero bambino, ho pensato che i vulcaniani fossero un ostacolo, un ostacolo che ci impediva di camminare da soli. [...] Se voglio veramente andare avanti, ci sono cose che devo lasciarmi alle spalle, cose come i pregiudizi, ad esempio, i risentimenti. (Prima missione)
  • L'ammiraglio Forrest disse che avremmo fatto la storia ad ogni anno luce, ma senza rischiare non si fa la storia. (Vincere la paura)
  • Gli umani hanno un codice comportamentale che vale sia per gli ufficiali della Flotta Astrale che per gli spaziali, e non è impermiato sulla vendetta. Solo perché non siamo nati sulla Terra non vuol dire che non dobbiamo rispettare questi codici. (I figli dello spazio)
  • La compassione è un aiuto, non un impedimento. (Caro dottore)
  • Un giorno, la mia gente elaborerà una sorta di dottrina morale che stabilirà tutto quello che possiamo e non possiamo fare, quello che è giusto e quello che è sbagliato. Ma fino ad allora, fino a quando non esisteranno queste "direttive", dovrò ricordare a me stesso che non ho nessun diritto di comportarmi come se fossi Dio. (Caro dottore)
  • [Sui klingon] Sono spinti da una mentalità guerriera. Hanno la tendenza a considerare un nemico potenziale chiunque incontrino. [...] Hanno anche un forte senso del dovere. Heh Cho'mruak tah: "La morte, ma non il disonore". (Una nave alla deriva)
  • Quando avevo vent'anni, feci un viaggio nell'Africa orientale e vidi una gazella partorire. Un esperienza fantastica. A pochi minuti dal parto, il piccolo stava in piedi da solo. Qualche minuto ancora e camminava, e men che non si dica correva felice accanto a sua madre, seguendo tutto il branco. Gli umani non sono così. [...] Anche se proveniamo dallo stesso pianeta delle gazelle, alla nostra nascita siamo molto più indifesi. Ci vogliono mesi anche solo per imparare a gattonare e spesso più di un anno per camminare. La nostra missione nello spazio non è molto diversa. A volte inciampiamo, possiamo cadere e prima di imparare l'equilibrio può succedere diverse volte. Ma, alla fine, ci riusciamo. Impariamo dai nostri errori. Gli esseri umani sono di questa pasta. (Onda d'urto: Parte 2)
  • Quando non si ha l'abilità di reprimere le proprie emozioni, bisogna imparare a conviverci e tirare avanti. (Il settimo)
  • [Sui vulcaniani] Parli del diavolo, e spuntano le orecchie. (La sindrome)
  • "Voi umani siete troppo volubili, troppo irrazionali, troppo testardi". Sono anni che lo sento dire da ogni vulcaniano che incontro. Ma, tanto per chiarire, in confronto a voi, gli umani sono un popolo evoluto. È vero, neanche un secolo fa eravamo dei bigotti, ma ora non temiamo la diversità. Non la perseguitiamo, ma la accogliamo. Se vi ritenete un popolo illuminato, perché non dovreste accettare anche le persone che, a vostro giudizio, sono diverse? (La sindrome)
  • Ricordi che disse Buzz Aldrin sceso sulla luna? [...] Nessuno lo ricorda, perché Armstrong scese per primo. (Il primo volo)
  • Quando ho avuto questo comando, credevo che la prima astronave curvatura 5 fosse una responsabilità incredibile. Poi ci siamo imbattuti in tanti di quei pessimi elementi e ho dovuto iniziare a pensare alle vite di queste 83 persone. (Attacco alla Terra)
  • Non posso salvare l'umanità senza mantenere intatto ciò che mi rende umano. (Effetti deliteri)
  • Il mio bisnonno era a distanza in nordafrica durante le guerre eugenetiche. Con le sue truppe stava evacuando civili da una zona di guerra quando furono attaccati. Una scuola piena di bambini si trovava tra loro e il nemico. Se avessero risposto al fuoco, gli avrebbero colpiti. Decise di chiamare il comandante avversario e riuscì a convincerlo a sospendere il combattimento solo per sgomberare la scuola. Ci sono regole, Trip. Anche in guerra. (Il nido)
  • Chiedo a tutti voi di ripensare al giorno in cui varammo questa nave. Eravamo esploratori, allora. A missione finita, salvata la Terra, voglio che torniate a essere esploratori. La nostra galassia ha 400 miliardi di stelle. Ne abbiamo studiato solo una minima parte. Ne avete di lavoro da fare. (Azati primo)
  • Scommetto che lei non lo sa, ma moltissimi anni addietro, anche il mio mondo era dominato dai rettili. [...] Cadde una cometa, circa 65 milioni di anni fa, causando un estinzione di massa. La maggior parte dei rettili morì e quella dei mammiferi divenne la specie dominante. [...] Tuttavia i rettili sarebbero tornati a primeggiare se non avessero avuto un piccolo svantaggio. [...] Avevano dei cervelli dalle dimensioni di una noce. Davvero molto piccoli! E a quanto pare, è una delle costanti dell'universo. (Azati primo)
  • Sulla Terra, tra gli umani la guerra non esiste più. Ma la galassia è un posto enorme, con migliaia di specie, e non tutte hanno i nostri stessi valori. (Nuova fronte temporale: Parte 2)
  • Una cosa differenzia noi umani dalle specie che finora abbiamo incontrato. Quando dobbiamo affrontare una minaccia comune, mettiamo da parte le nostre controversie e cerchiamo di cooperare. (Fragile alleanza)
  • Fino a circa 100 anni fa, c'era una domanda che ossessionava gli umani, e li spingeva a studiare le stelle e a sognare fra loro: siamo davvero soli? La nostra generazione ha avuto il privilegio di conoscere la risposta. Siamo tutti esploratori, con la voglia di scoprire cosa c'è la fuori, quali misteri si nascondono oltre l'orizzonte. Eppure, più ho sperimentato e più ho imparato che non importa quanto andiamo lontano o quanto velocemente ci arriviamo. Le scoperte più grandi non si celano necessariamente lontano o dietro la prossima stella. Sono dentro di noi, avvolti negli invisibili legami che ci uniscono. E parlo di tutti, l'uno coll'altro. L'ultima frontiera inizia in questa sala. Esploriamola insieme. (Lotta per la Terra)

Citazioni su Jonathan Archer[modifica]

Star Trek: Enterprise[modifica]

  • Archer non era geloso come il capitano Picard quando qualcuno si sedeva sulla sua poltrona. (Deanna Troi, Federazione prossima frontiera)
  • Figlio del famoso specialista della curvatura Henry Archer, Jonathan fu nominato capitano della prima nave a curvatura 5 della Flotta Astrale. Il suo nome è fra i più apprezzati dalla Federazione. Si è guadagnato una notevole lista di encomi durante la sua carriera. Gli storici lo riconoscono come il più grande esploratore esistito nel 22esimo secolo. A due pianeti è stato dato il suo nome. (In uno specchio oscuro: Parte 2)
  • In meno di un anno terrestre, è rimasto coinvolto in duri conflitti armati con più di una decina di specie. Inoltre, ha fortemente aggravato il conflitto tra il mio popolo e gli andoriani, causando la completa distruzione di uno dei nostri più sacri monasteri. Ha aiutato 89 sulibani a sottrarsi dalla detenzione. La sua può anche essere una missione di esplorazione, ma è ben debole garanzia se viene guidata da un irresponsabile, da un pericolo per l'intero quadrante. (Onda d'urto: Parte 2)
  • Non c'è niente di grande in quel uomo! Ha venduto il futuro della Terra a un gruppo di specie subumane. I grandi uomini non possono essere pacifisti, i grandi uomini sono conquistatori! (In uno specchio oscuro: Parte 2)

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