Novak Đoković
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Novak Đoković (1987 – vivente), tennista jugoslavo naturalizzato serbo.
Citazioni di Novak Đoković
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Ho ancora in mente l'immagine di Pete Sampras col trofeo di Wimbledon tra le braccia. Questa è una delle immagini presenti nella mia testa che sono rimaste lì per tutto l'arco della mia carriera e che mi hanno spinto a diventare un tennista professionista.[1]
- [Sulla finale degli US Open 2007] La finale dello scorso anno fu incredibile e inspiegabile. Entrai in campo e 23000 persone si alzarono, momenti che non potrai mai cancellare. Mi fa piacere che la gente abbia un bel ricordo di me. Più per le mie imitazioni che per il mio tennis, ma va bene lo stesso! È bello essere di nuovo qui.[2]
- L'anno scorso non mi sono divertito molto, ma quell'esperienza mi è servita. Quest'anno è diverso perché mi sono presentato qui da vincitore di un torneo del Grande Slam e come un giocatore più maturo e cresciuto mentalmente e fisicamente.[3]
- Quando parto favorito prima di un match, ogni mio avversario è motivato a giocare al massimo contro di me. Nella maggior parte dei miei incontri incontro i favori del pronostico, ed è una cosa cui bisogna abituarsi se si vuole rimanere al vertice.[4]
- Immaginate gli Stati Uniti privati di uno stato che è stato la culla della loro storia. Ecco, questo è il Kosovo per la Serbia. Purtroppo ci sono poteri che non si possono combattere, ma io so da dove vengo e so cosa sta succedendo in quella regione da cui proviene la mia famiglia.[5]
- La decisione finale è stata mia, non ho mai pensato di cambiare paese. La Serbia fa parte di me. Siamo un popolo molto orgoglioso, e l'aver vissuto momenti difficili ci rende ancora più fieri di quello che siamo.[5]
- La guerra mi ha reso una persona migliore perché ho imparato ad apprezzare e a non dare niente per scontato. [...] La guerra mi ha reso anche un tennista migliore perché mi promisi di dimostrare al mondo che esistono anche dei serbi buoni.[6]
- I giocatori stanno trovando molte difficoltà, specie verso la fine dell'anno, per essere in forma al 100 percento in tutti i tornei. Ma se dovessi ottenere gli stessi risultati di Borg potrei fermarmi in un paio d'anni. Sarei più che felice di una carriera simile alla sua.[7]
- I tempi sono cambiati. Con tutto il rispetto per il tennis di 20 anni fa, oggi questo sport è molto più fisico e comporta un grande dispendio di energie per il nostro corpo. Non abbiamo molto tempo per recuperare.[7]
- Da bambino mi sentivo creativo, e sognavo di avere qualcosa di ognuno dei grandi campioni che vedevo per poi superarlo, immaginando di poterli acquisire e rielaborare a modo mio. Mi riferisco alla risposta di Agassi, al serve and volley di Sampras, i colpi di volo di Rafter ed Edberg: tutto è cominciato così.[8]
- Nadal mi sembra la replica di una statua greca fatta di prosciutto spagnolo.[8]
- [Sui Fab Four] Penso che la gente si emozioni e si appassioni sempre di più solo se ci sono grandi rivalità e giocatori molto forti ad animare questo sport. Delle rivalità con tante occasioni di confronto e momenti in cui l'uno sia superiore all'altro e viceversa. Altra cosa importante poi è l'essere diversi, e noi lo siamo: non c'è uno stile di gioco comune, eppure a modo nostro, sia col gioco che con la personalità, siamo tutti carismatici. Questo, ripeto è solo un bene per il tennis.[9]
- Anche in passato mi concentravo soprattutto sugli Slam, per due o tre anni sono stato il n. 3, ma quando arrivavo ai turni decisivi non riuscivo mai a dare il meglio, a giocare il mio tennis di serie A. Specialmente contro Federer e Nadal: perché non avevo la loro forza mentale. Ora credo più in me, so cosa devo fare nei grandi match. Ho imparato da Rafa e Roger a mantenere la calma e tirare i colpi migliori al momento giusto. Sono stati loro a insegnarmi come batterli, come vincere gli Slam.[10]
- [Dopo una partita al Master di Madrid del 2012] Potrei giocare con le scarpe da calcio, oppure chiedere consigli a Chuck Norris su come rimanere in piedi. Non ho più parole per descrivere quello che penso rispetto a questa terra blu. Qualunque cosa tu faccia su questo campo, andare a rete, andare in allungo, muoversi lateralmente... qualunque movimento ti fa scivolare. Ho parlato con molti giocatori e sono tutti d'accordo con me. Non so cos'altro dire. Non mi piace cercare scuse e Daniel ha giocato benissimo, in particolare col servizio, appoggiato dal pubblico come è giusto che sia. Ma non ho trovato ancora un solo giocatore cui piaccia giocare su questa superficie. Penso che le opinioni dei giocatori dovrebbero essere ascoltate. La decisione presa dal torneo sulla terra blu è un esempio di come i giocatori non vengono ascoltati e spero che le cose cambieranno in futuro.[11]
- [In merito alla decisione del torneo di Wimbledon di escludere atleti russi e bielorussi dalla competizione] Condannerò sempre la guerra, non la sosterrò mai essendo io stesso figlio della guerra. So il trauma emotivo che lascia, tutti sappiamo cosa è successo in Serbia nel 1999. Nella storia recente nei Balcani abbiamo avuto molte guerre. Tuttavia, non posso sostenere la decisione di Wimbledon, penso sia pazzesca. Quando la politica interferisce con lo sport, il risultato non è mai buono. [...] La discriminazione basata sulla nazionalità costituisce una violazione del nostro accordo con Wimbledon, che prevede che ogni giocatore entra nel torneo sulla base esclusiva del ranking.[12]
Citazioni su Novak Đoković
[modifica]- [Nel 2012] All'inizio non mi sembrava che spaccasse il mondo. Quando poi l'ho conosciuto, ho capito che aveva una motivazione e un'energia fuori dal comune. È sempre stato convinto di diventare numero 1 del mondo. È incredibile. (Ivan Ljubičić)
- Certamente Novak gioca un tennis incredibile, ma non è un alieno. Infatti quello che fa meglio degli altri non è il colpire la palla con più potenza o profondità e non è l'avere un gioco tecnicamente superiore, ma semmai il colpire la palla in anticipo, anche perché è sempre nella posizione giusta, e questo ti stanca alla lunga. Non ha poi la miglior risposta del circuito, ma raramente commette errori gratuiti: questo secondo me lo rende più forte. (Jo-Wilfried Tsonga)
- [Nel 2011] Credo che Djokovic sia migliore di Federer soprattutto perché ha degli avversari di maggior rilievo. Murray e Nadal sono in grandissima forma, c'è Del Potro e altri giocatori molto pericolosi. In questo momento il livello di tennis è molto più alto e ed per questo che dico che Djokovic è migliore. (Pat Cash)
- Dalla Coppa Davis Novak Djokovic gioca un tennis fantastico, per questo ha vinto meritatamente l'Australian Open. Però secondo me non è un Federer, né un Nadal, in grado di dominare gli avversari. Vincerà altri grandi tornei, ma è una spanna inferiore agli altri due. (Tim Henman)
- Djokovic è un falso, ama solo mettersi in mostra e recitare. (Jerzy Janowicz)
- Djokovic ha tanto nel suo arsenale, può giocare sia in attacco che in difesa. (Evgenij Kafel'nikov)
- E però, vuoi mettere Djokovic, l'Ufo Robot più martellante che ci sia, grinta e geometrie, uno che gioca a petto in fuori e che, fino a qualche mese fa, sorrideva molto? (Gian Luca Favetto)
- Eppure tutto si può dire fuorché Djokovic sia antipatico. È intelligente, è spiritoso, parla e cerca di parlare in più lingue (a differenza di altri che non ci provano neppure), non dà quasi mai risposte banali, è personaggio, è stato costretto ad abbandonare le sue formidabili imitazioni soltanto perché chi ne era oggetto mostrava di non gradire – si chiamasse Roger, Rafa oppure Maria (Sharapova) oppure gli agenti sciocchi degli stessi – ed invece erano spassose. (Ubaldo Scanagatta)
- [Nel 2011] Ha azzerato indoor, cemento e terra rossa. Come Monica Seles, che con la risposta ha rivoluzionato il tennis donne, Novak Djokovic sta sconvolgendo non solo record e gerarchie, ma il gioco stesso degli uomini. Perché, come il gemello diverso, Andy Murray, non fa differenza fra game di servizio e di risposta: al gong, è subito dentro il campo, a rubare tempo ed iniziativa all'avversario, con l'acceleratore premuto e il radar puntato sugli angoli più impossibili. Così ha asfissiato la classe di Roger Federer, ma anche la tecnica di Rafa Nadal. Che, soffrendolo di fisico, lo subisce pure di testa. (Vincenzo Martucci)
- Ha la capacità di "restringere" il campo con il suo equilibrio e la sua flessibilità, ma è molto di più di un giocatore capace solo di difendersi benissimo. La sua risposta è migliorata a tal punto che riesce sempre a piazzare la racchetta sul più letale dei servizi. Probabilmente la parte del suo gioco più sottostimata è la sua nuova seconda di servizio. Non ha paura nei punti importanti e sembra sempre migliorare. (Brad Gilbert)
- Joker sa sempre come giocarla in modo giusto, | in tutto il mondo la gente lo acclama, | oh yeah, Nole. (Zona B)
- Lui gioca con palla da tennis e con i nostri cuori, | fa impazzire davvero tutti i fan, | quando le cose si fanno brutte la racchetta viene rotta | e allora, credetemi, alcune parole cattive vengono dette. | Ma tutto finisce con il suo sorriso, marchio di fabbrica, | lui è un ragazzo molto, molto ganzo ed è ok, | oh yeah, Nole. (Zona B)
- Non è un giocatore che incanta, non ha il repertorio e la varietà di colpi di Federer, né la caparbia ferocia agonistica e l'esplosività di Nadal ma amministra con ordine e con ammirevole continuità le sue qualità. (Rino Tommasi)
- [Riferito a Londra 2012] Non ho mai visto nessun atleta, neanche ai tempi della Jugoslavia, che si fosse presentato alle Olimpiadi con questa energia, con questa voglia di lottare per una medaglia. (Vlade Divac)
- Non posso compararmi a questi ragazzi, non facciamo nemmeno lo stesso sport. Se giocassi contro Djokovic il mio miglior tennis di trent'anni fa, con le racchette dell'epoca, lo batterei agevolmente 6-0 6-0 6-0. Il tennis di oggi non mi piace, non mi apporta le stesse emozioni che avevo quando a scendere in campo ero io... (Yannick Noah)
- Novak ci porta più vicini all'Europa. Continuo a dirgli: "Un'altra vittoria, Novak, ed entreremo nell'Unione Europea." (Janko Tipsarević)
- Novak è il nostro migliore sportivo di sempre. Sono con lui con tutto il cuore e sono sicuro che non solo vincerà Wimbledon ma che resterà a lungo ai vertici del tennis mondiale. [...] È passato il tempo di Federer e Nadal, ora è cominciata l'era di Novak Djokovic. (Dejan Stanković)
- Novak ha la mente dalla sua, è molto molto forte da quel punto di vista, soprattutto quando gioca con avversari del suo livello. Poi ha una grande difesa, corre bene e tecnicamente ha ancora dei margini di miglioramento sul piano tecnico. (Pete Sampras)
- Per il momento ha meno "aura" di Roger e Rafa a causa delle vittorie negli Slam, inoltre loro sono stati al top per molti anni anche se bisogna riconoscere che Novak ha avuto un anno molto buono. Per cui è ancora lontano da quello che hanno raggiunto gli altri due. La sua posizione nel tour non è ancora storica. (Jo-Wilfried Tsonga)
- Per tanto tempo, soprattutto quando c'erano le guerre, la gente ci vedeva come persone cattive. Era difficile far sentire un bambino orgoglioso di essere serbo. Adesso Novak ha dato al nostro popolo quello di cui aveva bisogno: essere fiero di sé. (Vlade Divac)
- [Nel 2011] Più aggressività e spinta di Lendl, più varietà nelle botte da fondo di Nadal. Eppoi, riflessi, mobilità, posizione avanzata, impatto con la palla e, quindi, risposta da doppista. Rafa non reggeva le pallate da dietro e col rovescio rallentava, e Nole l'ha massacrato: ha più armi tecniche. (Paolo Bertolucci)
- Quando giocai con Djokovic nel 2005 pensai che stavo affrontando un mio clone, facevamo tutto uguale, costruivamo il punto sempre con il rovescio, lo battei ma di misura... (Brian Baker)
- Ricordo che era un tipo normale, a posto. Ma quando ha ottenuto il suo primo grande successo, il suo sguardo è semplicemente cambiato. Lo si poté notare perfettamente. Non è che litigammo o cose simili, sentii semplicemente che era cambiato e non mi piace questo nelle persone. Mi piacciono i caratteri forti che non cambiano quando arrivano il primo successo o i soldi. Questa è la qualità più importante per me ed è importante per me non cambiare. (Ernests Gulbis)
- Rispetto molto tutti: Nadal, Federer, Murray. Sono molto forti, ma in maniera simile. Novak è uno che mischia: il gioco con la personalità. (Boris Becker)
- Roger, Rafa e Novak si sono indiscutibilmente distinti come i migliori giocatori sino a questo momento. Non c'è alcun dubbio. Detto questo, non c'è nessuno di imbattibile, e io li ho battuti tutti e tre! (Andy Roddick)
- Se vuole sono pronto a cedergli la poltrona della presidenza. (Boris Tadić)
- Sì, sembrava avesse male alla caviglia… tutte e due… alla schiena… all'anca… un crampo… l'aviaria… antrace… SARS… influenza comune… se uno sta male, sta male. Non so se faccia finta o meno, ma o è uno che chiama il medico per qualunque cosa, oppure è l'uomo più coraggioso del mondo, decidete voi. (Andy Roddick)
- [Su Đoković e Murray] Sono coetanei, 29 anni, nati a maggio: uno sembra un eroe greco disegnato con ironia, l'altro un elfo del Nord ingrugnito e insoddisfatto. (Gian Luca Favetto)
- Un tennista straordinario, capace di trionfare nell'era di Federer e Nadal. Quando la racchetta si ferma, però, viene fuori tutto il resto. [...] I campioni sono altro. (Mauro Berruto)
- Djokovic
1) ha ammesso di non essersi vaccinato, quindi di essere un irresponsabile;
2) ha ammesso di avere avuto il COVID il 16 dicembre senza isolarsi nei giorni successivi quindi di essere un pericoloso untore.
Serve altro? No. Caso chiuso, per quanto mi riguarda. - Motivi per esenzione vaccino in Australia:
1) reazioni allergiche o gravi effetti collaterali dopo prima dose
2) sofferenza medica acuta,
3) malattia cardiaca infiammatoria recente.
1) è novax
2) e 3) difficile giocare gli open. - Nel 2019 Djokovic ha guadagnato oltre 50 milioni di euro. Mi chiedo perché non si sia preso – magari strapagandolo – un consulente migliore di quello che gli sta rovinando definitivamente la carriera.
- Da modesto insegnante di tennis, aggiungerò che il gioco del nuovo campione si basa su una condizione tecnica straordinaria, anche per la capacità di assorbire e metabolizzare la fatica. Grazie allo straordinario perno delle gambe, Nole è in grado di colpire splendidamente palle per altri quasi perdute all'esterno delle righe laterali, e trasformarle in parabole rientranti di geniale geometricità. «Mi ricorda qualcuno» mi ha giusto confermato questa mattina Gianni Rivera. Bimane sul rovescio com'è ormai obbligatorio nell'Era post Federer, è in grado di giocare con una sola mano volée e drop micidiali, dissestando un tennis contemporaneo ormai legato alla linea di fondo. Ha acquistato in se stesso tutta la fiducia instillatagli da un'intera tribù, o meglio da un'intera nazione.
- Poi Djokovic è straordinario. Le sue imitazioni erano divertentissime. Peccato che alcuni non abbiano gradito. Sai cosa mi disse Fiorello: "Questo può diventare più bravo di me". Magari finito di fare il tennista si divertirà a far l'attore. Poi il campione è anche attore, in fondo, almeno sul campo. C'è una componente di teatralità nel campione.
- Questa deliziosa rappresentazione ci sarebbe stata offerta da un giovanotto che avrebbe potuto scegliere il suo destino non su un court, ma su un palcoscenico, uno che, ancor prima di diventare campione, attore è nato. Nell'annuale show che i tennisti offrono ad un pubblico di addetti ai lavori, il mercoledì di ogni anno, Djokovic era stato la star, un imitatore che, volendo, sarebbe potuto divenire un protagonista alla Teocoli, alla Crozza. Persino i bersagli delle sue imitazioni, Nadal, Federer, erano stati costretti a divertirsi, di fronte ai propri difetti ingigantiti.
- Il Duce Serbo è il male maggiore, ma toccherà sopportarlo a lungo, perché non è solo forte: è sadico. Cannibalmente attratto dal trionfo plebiscitario. Federer, al di là delle iperboli, delle metafore politiche e del carisma obitoriale, gioca sontuosamente (non sempre, spesso sì) a tennis. È un bel vedere, per quanto somigliante a un disco di David Gilmour o un libro di Alessandro Baricco. Djokovic, no: il suo tennis è una palla sovrumana. Piace a chi vuole vincere e a chi stravede per la tattica. Piace a chi concepisce il tennis come una branchia della geometria e dell'architettura. Bravi, bene 8 +, ma se è così meglio avvicinarsi a Renzo Piano. Djokovic è il nuovo Lendl, e già questo basterebbe a detestarlo.
- Il Lendl di oggi, senza però il coraggio di essere pienamente cattivo. In campo è scorretto, simula infortuni, boccheggia come se vivesse in continua apnea. Poi fa un punto decisivo ed esulta belluinamente, come neanche un ustascia. Cattivissimo. Ma fuori dal campo, no: si presenta come simpatico, imitatore di colleghi, raccontatore di barzellette.
- Mira al potere, anela alla dittatura, baratterebbe qualsiasi cosa per lo Scettro, ma tiene alle buone maniere. Non vuole solo la botte piena, ma pure la moglie ubriaca. Il plauso di pubblico e critica. E allora fa burlesche imitazioni (dei colleghi), racconta barzellette (come Berlusconi), continua a canticchiare quel motivetto celentaniano che fa "Eppure son simpatico". Col risultato di non essere né carne né pesce. Né buono, né cattivo. Solo antipatico. E soporifero: non un tennista ma un Meccano. La filosofia di Djokovic è il chiagnefottismo. È l'uomo dei capelli a spazzola tenuti insieme dal Vinavil, dei ritiri e del medical time out. Se perde è colpa di infortuni imprecisati, di dolori impalpabili, del buco nell'ozono o della crisi finanziaria. È sotto di un set? Tac, chiama il medico, un quarto d'ora di pausa e l'altro perde il ritmo.
- Leggo adesso di un Djokovic involuto da due anni, bruttino e insipiente: l'idea di un peggioramento presuppone però un'antecedente epoca dell'oro, durante la quale Djokovic sciorinava spettacolo e praticava un tennis champagne. Quando, di grazia? Sa dirmi qualcuno quando mai il gioco del Fingitore Fiorelliano è andato oltre un'idea soporifera di Meccano? Quando, per dirla coi filosofi presocratrici, Djokovic è stato meno palloso di adesso? Rispondiamo con certezza iconoclasta: mai. Djokovic è (sempre stato) il più brutto tennista dei Fab Four, noioso e ripetitivo, tignoso e allegramente chiagnefottista.
- Non sono mai stato un suo tifoso: me ne darete atto. Non mi piace né il suo gioco, né quel fare fiorello-paraculeggiante di chi fa il simpatico furbino in favor di telecamera. Situazionista e chiagnefottista, da sempre e per sempre. Però, però. Però quanto avremmo avuto bisogno di gente con questa tigna, questa arroganza, questa tempra, quando Federer e Nadal si spartivano il bottino tra sorrisi melliflui e faide stolte tra fanboys evasi dall'asilo.
Note
[modifica]- ↑ Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, Ubitennis.com, luglio 2008.
- ↑ Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, Ubitennis.com, agosto 2008.
- ↑ Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, Ubitennis.com, novembre 2008.
- ↑ Citato in Piero Pardini,Citazioni a bordo campo, Ubitennis.com, settembre 2008.
- ↑ a b Citato in Riccardo Bisti, Djokovic dalle bombe al numero 1, Ubitennis.com, 6 luglio 2011.
- ↑ Citato in Maik Grossekathöfer, Der Spiegel; traduzione di Daniele Vallotto, Djokovic, l'orgoglio della nuova Serbia, Ubitennis.com, 10 ottobre 2011.
- ↑ a b Citato in "Se vinco quanto Borg tra due anni mi ritiro", Repubblica.it, 20 novembre 2011.
- ↑ a b Citato in Davide Uccella, Djokovic e Nadal in copertina, Nole nel cast di un film!, Ubitennis.com, 1º dicembre 2011.
- ↑ Citato in Davide Uccella, Djokovic sui Fab 4: "Siamo una risorsa di questo sport", Ubitennis.com, 14 giugno 2012.
- ↑ Citato in Stefano Semeraro, Djokovic, il tennis oltre l'infinito: "Il segreto? Studio le mie onde", LaStampa.it, 31 gennaio 2012.
- ↑ Citato in Teo Gallo, Djokovic spara a zero sulla terra blu!, Ubitennis.com, 9 maggio 2012.
- ↑ Dai suoi social; citato in Djokovic contro Wimbledon: "Conosco la guerra. Lo sport non deve interferire con la politica", Gazzetta.it, 21 aprile 2022.
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