Poesie dalle serie televisive

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Raccolta di poesie tratte dalle serie televisive.

  • Di' che sono stanco, di' che sono triste, | di' che non ho più ricchezza né salute, | dimmi che ormai sono invecchiato, | ma aggiungi che Jenny mi ha baciato. (Ai confini della realtà)
  • È l'ultima notte dell'anno e la neve fitta non smette di fioccare, | scoccano le tre e io sono a Queens e non ho mezzi per rientrare. | La taverna si svuota, le luci si smorzano, | le vetture a cavalli, ohimè tapino, in strada non avanzano. | L'ora di chiusura si avvicina e dalla sorte mi sento tradito, | ma quando attorno mi guardo e resto assai stupito. | Sul mento ostenta una folta barbetta | e di forme è più che rotondetta. | Ali di pollo la guardo azzannare, | ma non un sol osso le vedo sputare, | un grido mi sale in gola, | ma lo ricaccio giù | e le chiedo: «Dove abitate signora?» | ed ella: «Abito ad un isolato più in su.» | All'orgoglio rinuncio e sei whisky ingollo, | poi prego che ella non mi salti al collo... | Giunti nel suo antro uno spuntino appresta, | il pavimento urla e geme quando costei lo calpesta, | io di botto mi addormento, stanco della nottata | ed è così che ella diventa l'Affittacamere Beffata. (How I Met Your Mother)
  • È umano commuoversi anche per uno shampoo. | La sua fragranza riuscì a fendere | schiere di effluvi e miasmi assortiti. | Nell'aria si diffuse l'aroma | di una bellezza che sbocciava, la sua. (Seinfeld)
  • Era la notte che oggidì ha preceduto, alla taverna io mi attardavo, | dei discepoli le sudate carte col calamo vergavo, | [...] Quand'ecco una donzella un sorriso m'ha scoccato, | la veste dicea «son ricca!», i suoi occhi «amo il peccato.» | Ella mi domandò: «siete un docente?» ed io risposi: «sì, vi sorprende?» | «no, ma devo avervi» gemette lei «i sensi, il tweed mi accende!» | Allor di furia scappammo | e alle mie stanze giungemmo | sul sofà ci accasciamo | e corbezzoli, se dentro ci demmo! | Il corpetto le sciolsi e lei mi strinsi eccitato | questa, o amico, è la storia dell'Affitacamere Beffato. (How I Met Your Mother)
  • Il mio amore ha le ali | Tenui, cose piumate | Aggraziate nella morbida curva e nella punta affusolata (Star Trek) [La donna usignolo scritta da Tarbolde sul pianeta Canopus]
  • Il suo nome era Laura | e io l'ho vista risplendere di sole | nell'oscurità del bosco. | Ho visto il suo sorriso. | Noi piangevamo e io l'ho vista ridere. | Eravamo tristi e io l'ho vista danzare. | Era Laura, viva nel miei sogni. | Era Laura, la sua voce era vita. | Il suo sorriso ci diceva che piangere era giusto. | Il bosco era la nostra tristezza. | La danza era la sua voce. | Era Laura, venuta a salutarmi con un bacio. (I segreti di Twin Peaks)
  • Perché è spirato? | Perché tale fato? | Il tempo era giunto | ed era giunto il punto. (The Big Bang Theory) [Poesia per l'anniversario della morte del Dr. Seuss]
  • Prima di incontrarti il sole era solo un chicco d'uva giallo | Ma adesso assomiglia a un fuoco nel cielo | Perché? Perché tu accendi un fuoco dentro di me (Orange Is the New Black)

I Simpson[modifica]

  • Avevo una gatta, | Palla di neve era il suo nome, | essa perì, essa perì. | Mamma disse che stava dormendo | essa mentì, essa mentì. | Perché fu ghermita dalla morte? | Quella station wagon su me doveva scagliare la sorte? (L'arrivo dell'ottavo anno di Lisa Simpson, terza stagione)
  • Credo che non vedro mai più | le mie cataratte sono calate giù. (Hans Uomo Talpa, ottava stagione)
  • Fichissimi radianti | incubi pazzoidi | e del New Jersey non han tracce gli asteroidi | [...] | e allora burocrati marroni...[1] (Poema dei Beatnik, quinta stagione)
  • Ho visto i migliori pranzi della mia generazione distrutti dalla pazzia di mio fratello. La mia anima trinciata a fette da diavoli con capelli appuntiti.[2] (L'ululato dei disprezzanti di Lisa Simpson, seconda stagione)
  • Mia deliziosa sposa Manjula, | riparerò ad ogni mio errore. | Ti ricoprirò di doni di San Valentino | per sette giorni colmi d'amore. (di Apu dedicata a Manjula, decima stagione)
  • Nubi scure si stanno addensando. | Molto prima la pioggia cadrà. | Il mio amato mi lascerà. | Ma prima ascolta il canto del mio cuor. | Per sempre tuo sarà il mio amor. | Mia vita, mio mondo, mio massimo ardor. (Ad un marito di Marge Simpson, seconda stagione)
  • Quattro zampe, più una coda, più nove vite, uguale: un gatto speciale. | Un gatto speciale, meno nove vite, uguale: una bimba molto triste. (Micio problematico di Lisa Simpson, quindicesima stagione)

Note[modifica]

  1. Nel doppiaggio originale: «Radiant cool, | Crazy nightmares, | Zen New Jersey nowhere, | [...] | How now brown bureaucrat?»
  2. Parodia di Urlo di Allen Ginsberg.