Silvia Vegetti Finzi

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Silvia Vegetti Finzi nel 2011

Silvia Vegetti Finzi, (1938 – vivente), psicologa, pedagogista e accademica italiana.

Citazioni di Silvia Vegetti Finzi[modifica]

  • La dialettica del riconoscimento costituisce la precondizione per la Pace e credo che essa possa realizzarsi con più facilità tra donne in nome dell'identità materna che unisce indipendentemente dalla lingua dai confini, dalle differenze sociali, dalle ideologie, dai costumi.
    La madre, in quanto principio di Vita, non rientra nelle logiche mortifere del conflitto bellico. Perché sopravviva una speranza di Pace deve conservare almeno un figlio. Ricordate il film "Salvate il soldato Ryan"?
    La guerra, mandando i giovani a morire, colpisce innanzitutto le madri che nel lutto si uniscono e lottano insieme come nel caso delle Donne in nero e delle Madri della Plaza de Mayo.
    Ma perché non farlo prima, finché i figli sono vivi? Perché non ora? I Greci avevano immaginato, nella commedia "Lisistra" di Aristofane, che le donne ateniesi e spartane si siano alleate per costringere, con uno sciopero sessuale, i loro uomini a fare la pace.
    È uno scherzo, ma rivela che le donne hanno, in quanto tali, la possibilità di intervenire sul conflitto, di porre fine allo scontro.
    Pensare, sentire, parlare e agire in conformità alla propria identità di genere è performativo, trasformativo. Le donne si alleano più facilmente quando, sottraendosi alla logica maschile che divide e contrappone, si riconoscono simili, prossime, fluide come acqua nell'acqua.
    Pensieri ed emozioni si espandono finché una mente li accoglie sospendendo le difese immunitarie costituite da abitudini, stereotipi, pregiudizi. Ciò vale per tutti ma in particolare per le donne che, nella gestazione, si contengono l'una nell'altra, di madre in figlia, come le matrioske russe.[1]
  • Ogni donna declina la maternità come vuole, non per forza con la procreazione. La maternità è creatività, per questo è una forza energica utile alla società. Cosa c'è di più innovativo di far nascere un bambino, un piccolo individuo unico e irriproducibile, che porta con sé un nuovo mondo? Le utopie nascono proprio accanto alle culle.[2]

Note[modifica]

  1. Da Le donne non hanno mai fatto la guerra, ne sono state vittime, casadellacultura.it.
  2. Dall'intervista della redazione, Silvia Vegetti Finzi: «Dobbiamo ripartire dal desiderio», iodonna.it, 27 dicembre 2020.

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