5 è il numero perfetto

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

5 è il numero perfetto

Immagine Num5retro (12041837876).jpg.
Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2019
Genere thriller, gangster, noir
Regia Igort
Soggetto dall'omonimo romanzo a fumetti di Igort
Sceneggiatura Igort
Produttore Marina Alessandra Marzotto, Mattia Oddone, Elda Ferri
Interpreti e personaggi

5 è il numero perfetto, film del 2019 con Toni Servillo e Valeria Golino, regia di Igort.

Incipit[modifica]

Napoli, 26 settembre 1972
Se guardo i segni delle mie mani, vedo strade che non portano a niente. Quando ero giovane, una prostituta tunisina che lavorava nei quartieri, in quei segni ha letto un futuro di viaggiatore. Sono passati 40 anni da allora e non mi sono mai mosso da Napoli. Strano destino, per un viaggiatore. Non che credessi alle chiromanti, sono sempre stato troppo occupato a vedere il lato concreto delle cose. (Peppino)

Frasi[modifica]

  • Quando chiedi a un uomo di uccidere un suo simile, devi sapere che ti affidi alle mani giuste. Io ero quelle mani. (Peppino)
  • Se dovessi tirare delle somme, oggi che sono vecchio, direi probabilmente questo: "Ho vissuto i miei giorni come si beve un liquore troppo forte, lo butti giù, senti che ti dà a bott, ma non sei sicuro di aver capito veramente che gusto aveva." (Peppino)

Dialoghi[modifica]

  • Peppino: Di solito lui usa la Smith & Wesson.
    Il Gobbo: La Semper fidelis.

Capitolo Uno: Lacreme Napulitane[modifica]

Frasi[modifica]

  • Lo sai come dice il proverbio? "L'ommo non è chello che mangia, non è chello che caga, ma l'ommo è comm accide." (Peppino)

Dialoghi[modifica]

  • Peppino: Tu non le capisci le cose, ah? Se arrivi un poco in ritardo, a chillo fetente c'hai regalato dei preziosi momenti di vita. Hai capito? E ci fai pure la figura del gran signore.
    Nino: Papà, voi siete un gentiluomo di altra generazione. Chillo è nu fetente che non si merita niente. Non se le merita mica certe… certe cortesie.

Capitolo due: La Settimana Enigmatica[modifica]

Frasi[modifica]

  • 'O sang chiama sang. Questa è la regola, te lo sei scordato? (Peppino)
  • Guarda qua, c'è sta pure il cruciverba. Per esempio, la vedi la casella bianca? La casella bianca si vede perché c'è sta la casella nera. È la magia della sintonia. Ninù, se tu accidi tutti i delinquenti del mondo, arruvini l'equilibrio biologico. (Peppino)
  • Il futuro mi fa paura, mi fa paura assai. Stevo in grazia di Dio a coltiva' le begonie, un bel punt nun se capito più niente. (Totò)

Capitolo 3: Guapparia[modifica]

Frasi[modifica]

  • A volte la vita è imprevedibile. Tiene tante facce. (Peppino)
  • Comme diceva la bonanina di Don Paradiso? "Quanno nu stronzo ti si para davanti, prima spara, e poi capisci a che famiglia appartiene." (Don Guarino)
  • Tutta questa violenza, questo sangue. Mi sento sporca, che schifo. (Rita)
  • Hai capito buono ommo e niente? Ce sentimo più tardi o quanno tengo genio. Toni, statte buono e vaffanculo. (Peppino)
  • Questa è casa mia mo. A ve'? Due gambe, due braccia e questa faccia. Ecco tutto. (Peppino)
  • Le cose hanno navigato a una velocità tutta loro, io sono solo un passeggero. Vivevo quieto. Si può chiamare vita, attesa della morte, poi arriva tutto questo. (Peppino)
  • Tenevo un cugino, si chiamava Lino. Ma tutti quanti la chiamavano "La Tartaruga", e sai perché? Perché non faceva che ripetere: "Cinque è il numero perfetto. Cinque è il numero perfetto." Tu gli domandavi: "Ma cazzo significa?" E lui ti rispondeva con quell'aria strafottente di chi ti ride sempre in faccia: "Due gambe, due braccia e chesta faccia. Chesta è a casa mia. Chesta è a casa mia. Due, più due, quattro, più uno, cinque. Hai capito, stronzo?" Intendeva dire con questo che, che era indipendente e non doveva dare conto a nessuno, comma a tartaruga. (Peppino)
  • La vita è terribile e il bello è che tiene pure il senso dell'umorismo. (Peppino)

Dialoghi[modifica]

  • Peppino: Io pensavo di essere finito e invece stonga ancora ca. Sento la puzza della polvere da sparo, come ai vecchi tempi. Non so come, ma te rimane appicciacato addosso sto fieto.
    il dottore: Il fieto della morte.
    Peppino: Può darsi, ma non mi fa più paura.

Capitolo 4: Il Sorriso della Morte[modifica]

Frasi[modifica]

  • È strano, allora pensavo che non sarei cresciuti più, poi... ho capito che la vita bisogna domarla. (Peppino)

Capitolo 5: 5 è il Numero Perfetto[modifica]

Frasi[modifica]

  • Che cosa orribile rendersi conto di aver sbagliato tutto. (Peppino)
  • Tutto si paga in un modo o nell'altro. Quello forse era il prezzo per vivere una vecchiaia tranquilla. Come qualcuno con la coscienza a posto. (Peppino)

Altri progetti[modifica]