Adolphe Quetelet

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Adolphe Quetelet (1865)

Lambert Adolphe Jacques Quetelet (1796 – 1874), astronomo e statistico belga.

Citazioni su Adolphe Quetelet[modifica]

  • Le stupende e nuovissime ricerche del Quetelet parevano dar ragione al suo concetto sintetico, alla fusione, per dir così, di tutti gli attributi umani in uno solo, tipico, intermediario, che nello stesso tempo in sé li riassumesse, senza essere perciò eguale a nessuno: si ammetteva insomma che il tipo puro, il modello primitivo, sortito dalle forze creatrici della natura o della Causa prima, fosse libero di tutte quelle deviazioni accidentali o variazioni, che ogni collettività di soggetti fa passare successivamente davanti agli occhi dell'osservatore, ponendolo nel cimento di perdere la percezione della forma tipica in mezzo a tante forme obbiettive e dissimili. (Enrico Morselli)

I. Bernard Cohen[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Gli studiosi dell'Ottocento che tentarono di fare dello studio del comportamento umano una scienza si trovarono di fronte a un dilemma: la scienza modello del tempo era la fisica classica, con le sue leggi deterministiche che descrivevano fenomeni naturali, ma il comportamento umano sembrava individuale e indeterminato. La soluzione di questo problema fornita da Quételet aggirò la questione dell'individuo introducendo il concetto di «uomo medio». Quételet mostrò che, pur non essendovi leggi che determinano il comportamento individuale, vi sono regolarità negli attributi e nel comportamento di gruppi, e che queste regolarità potevano essere descritte matematicamente dalle leggi della probabilità. Quételet era convinto che anche i caratteri mentali e morali avrebbero seguito leggi regolari di distribuzione statistica, se solo fosse stato possibile misurarli con precisione.
  • L'opera più originale e più sorprendente di Quételet fu la sua analisi dell'influenza di fattori come il sesso, l'età, l'istruzione, il clima e la stagione sul tasso di criminalità in Francia (1831). I dati non consentivano di predire chi avrebbe commesso un certo tipo di crimine, ma secondo Quételet manifestavano regolarità che avrebbero permesso a uno scienziato di «predire quanti individui si sarebbero macchiati le mani del sangue dei loro simili, quanti sarebbero stati falsari, quanti avvelenatori». La scoperta di queste regolarità condusse Quételet alla conclusione radicale che «è la società a preparare in qualche modo questi crimini, e il criminale è soltanto lo strumento che li esegue».
  • Benché l'opera di Quételet abbia goduto di grande considerazione presso molti studiosi, fu aborrita da altri. Il determinismo della sua «fisica sociale» era anatema per persone che accettavano le dottrine prevalenti del libero arbitrio e della responsabilità individuale.

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