Aldo Costa

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Aldo Costa (1961 – vivente), ingegnere italiano.

Citazioni di Aldo Costa[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [Sugli anni in Ferrari] A prendere tutte le decisioni, dalle strategie alle persone, è sempre stato l'Avvocato Montezemolo. Le ha prese quando la Ferrari trionfava e le ha prese anche quando ha smesso di vincere. Giusto per essere chiari![1]
  • Fernando [Alonso] è un grandissimo quando guida. Fuori dall'auto, non sono mai riuscito a capirlo. Per me rimane sempre un personaggio enigmatico e indecifrabile.[1]
  • [Sul raffronto tra Michael Schumacher e Lewis Hamilton] Sono entrambi due Campionissimi. Distinti e distanti nei modi, ma uguali in una cosa: l’ossessiva ricerca della perfezione. [...] le differenze tra i due vanno ricondotte alla loro appartenenza a due tipi di Formula Uno. [...] Michael è stato il re di un automobilismo che si basava sulla sperimentazione in pista. Lui era, per capirci, un pilota empirico. Parlava tanto con noi ingegneri ed era ansioso di collaudare sull'asfalto ciò che veniva progettato. Schumacher collezionava migliaia di chilometri sulla strada. Era un perfezionista attraverso la pratica... [...] La F1 di Lewis, per ragioni che qui non staremo a discutere, è senza collaudi. I drivers di oggi guidano la macchina soltanto nei week end da Gran Premio. È un altro mondo. [«Migliore o peggiore?»] Differente. Quindi Lewis è l'imperatore di un automobilismo che richiede un approccio molto teorico, ore e ore di lavoro al simulatore e la risposta te la darà solo la gara. Lui in questo è fenomenale, maniacale, come maniacale era Michael nel sottoporsi allo stress dei test infiniti.[2]

Schumi e Hamilton visti dall'ingegner Costa

Intervista di Leo Turrini, quotidiano.net, 8 febbraio 2024.

[Sul raffronto tra Michael Schumacher e Lewis Hamilton]

  • Michael e Lewis sono meno lontani di quanto si possa immaginare. [...] Entrambi hanno sempre avuto un approccio molto analitico alle cose di pista. Sono meticolosi, molto professionali. Sanno che a certi livelli sono i dettagli a spostare l'equilibrio, a determinare il risultato.
  • [«Da fuori Schumi sembrava un robot, un alieno...»] Impressione sbagliata! Michael era umanissimo nella relazione di lavoro. Si sedeva lì con gli ingegneri e con calma trasmetteva le sue sensazioni sulla macchina che guidava. Non era mai ossessivo, ecco.
  • Schumacher è stato l'ultimo driver di un'epoca in cui le macchine venivano sviluppate in pista, tramite continui test sull'asfalto. E in questo lui era formidabile, unico oserei dire. [«Hamilton no»] No. Lewis appartiene al tempo del simulatore. Lui non c'entra, sono cambiate le regole. In breve: Michael stava sempre al volante, Hamilton quasi mai perché non può. Non a caso Schumi quando tornò a correre nel 2010, senza più i test in circuito, si trovò male, lui il simulatore lo odiava proprio.
  • Schumi determinava lo sviluppo delle gomme con i suoi test, perché poteva farlo. Nell'era di Hamilton le gomme vengono battezzate prima dal fornitore unico e la grandezza del pilota sta nella capacità di far rendere al massimo da subito pneumatici che non conosce, che non ha contribuito a scegliere prima. E in questo lui è un maestro assoluto, come Michael lo era nel suo mondo.

Note[modifica]

  1. a b Da un'intervista a Leo Turrini; citato in Aldo Costa a ruota libera su Domenicali, Alonso e Tombazis..., blogf1.it, 6 agosto 2014.
  2. Dall'intervista di Leo Turrini, Il giro di Kimi, i segreti di Costa, quotidiano.net, 25 ottobre 2020.

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