Altiero Spinelli

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Altiero Spinelli

Altiero Spinelli (1907 – 1986), politico e scrittore italiano.

Citazioni di Altiero Spinelli[modifica]

  • In una società nella quale istituzioni, classi sociali, forze politiche sono magari in lotta fra di loro e riescono a spostare alla lunga i propri equilibri, ma a breve termine sono realmente consolidate, consapevoli ciascuna delle proprie possibilità effettive e dei propri limiti, un partito totalitario ha possibilità poche o nulle di espandersi, e resta una setta insignificante. Anche se in circostanze precedenti particolarmente favorevoli ha potuto svilupparsi ed ha organizzato una frazione non trascurabile della popolazione senza però essere riuscito ad impadronirsi del potere, ora o regredisce o, dopo essere stato tenuto più o meno a lungo in quarantena dalle forze politiche dominanti, finisce con l'adattarsi lentamente al sistema che inizialmente voleva distruggere e col diventare uno fra gli altri partiti che si contendono la partecipazione al governo. (citato in prefazione a: Alfred Grosser, Hitler,: nascita di una dittatura, Universale Cappelli, 1959)
  • La civiltà moderna ha posto come proprio fondamento il principio della libertà, secondo il quale l'uomo non deve essere un mero strumento altrui, ma un autonomo centro di vita. (da Manifesto di Ventotene)
  • La malattia che porta al totalitarismo non è mai di quelle malattie che si chiamano incurabili, contro le quali l'organismo colpito non può nulla. È una malattia di cui muore l'organismo che vuole veramente morire, e che rinunzia perciò a difendersi. (dall'introduzione a Alfred Grosser, Hitler: nascita di una dittatura, traduzione di Eleonora Bortolon, Universale Cappelli, 1959)
  • La progressiva rottura della divisione internazionale del lavoro produce un impoverimento generale di tutti i paesi, ove si deve provvedere a produrre a costi molto maggiori le merci che si rinunzia ad acquistare all'estero. [...] L'aspirazione allo spazio vitale che è una stupidaggine finché si considera l'economia mondiale come un complesso di parti interdipendenti, diventa una necessità non appena ci si mette sul terreno delle economie autarchiche.[1]
  • La via da percorrere non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà! (da Manifesto di Ventotene)
  • Per quanto non si possa dire pubblicamente, il fatto è che l'Europa per nascere ha bisogno di una forte tensione russo-americana, e non della distensione, così come per consolidarsi essa avrà bisogno di una guerra contro l'Unione Sovietica. (da Diario europeo (1948-1969), Il Mulino, Bologna, 1989, p. 175)

Come ho tentato di diventare saggio[modifica]

  • Col passar del tempo, l'uomo, animale abitudinario, assume la forma del carcere anche nel mondo dei sogni.
  • I buoni organizzatori sono sempre tendenzialmente dei pasticcioni in politica.
  • Il vero lavoro, faticoso e gratificante, che quando lo si fa per sé e per la propria gente, non ha altro lavoro manuale che gli si possa paragonare: il lavoro della terra.
  • La federazione europea non ci si presentava come una ideologia, non si proponeva di colorare in questo o quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo.

Citazioni su Altiero Spinelli[modifica]

  • Attraverso strade buie e scale misteriose, andammo in un posto dove si può mangiare e discorrere tranquillamente e dove trovammo anche Altiero Spinelli e Leo Valiani. Non conoscevo Spinelli benché da anni sentissi parlare di lui; uscito, nei 45 giorni badogliani, dal confino dove insieme a Ernesto Rossi aveva posto le basi del Movimento federalista, s'è subito ritrovato, senza neanche un momento di respiro, in una nuova battaglia: ma Panta (e cioè Pantagruel - ché cosi lo chiamano gli amici un po' per le sue dimensioni più che rispettabili, un po' per l'inesauribile appetito che gli han lasciato i molti anni di carcere) s'è subito ambientato nel lavoro clandestino in cui si muove, nonostante la mole, con notevole leggerezza. (Ada Gobetti)
  • Il politico è sempre un uomo che lotta per il potere, ma Spinelli non voleva il potere per soddisfazione personale, lo voleva per realizzare una visione storica […]. Lui era convinto che l'Europa sarebbe guarita e rientrata nel grande corso della storia solo attraverso l'unione e che l'unione poteva avvenire solo attraverso una federazione, perché la confederazione sarebbe stata divisione. E lui ha fatto politica per servire questa convinzione, quindi era un politico nel senso superiore della parola. (Intervista con Mario Albertini del 26 febbraio 1992 pp. 29-30 citata in "Spinelli vivo nel centenario della nascita" di Maria Grazia Melchionni da [1])

Note[modifica]

  1. Da Problema delle autarchie, Nuovi quaderni di Giustizia e Libertà, anno I, numero 1, maggio-giugno 1944, p. 100.

Bibliografia[modifica]

  • Altiero Spinelli, Come ho tentato di diventare saggio, Il Mulino, 1988.

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Opere[modifica]